GOBATTI, Stefano
Davide Latella
Nacque a Bergantino, presso Rovigo, il 5 luglio 1852 da Giuseppe e Marianna Ghisellini. Abbandonati presto i corsi di ingegneria per dedicarsi interamente alla musica, [...] , e decisi a trovare a ogni costo un nuovo idolo locale dopo la scomparsa di Mariani.
L'entusiastica accoglienza bolognese contagiò, anche se solo in parte, gli altri teatri italiani. La tenuta dell'opera fu, tuttavia, limitata; sempre più tiepida fu ...
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CASTELLANI, Luigi Francesco
Ugo Baldini
Nacque a Sermide (prov. di Mantova) il 4 maggio 1727 da Giacinto, medico, e Isabella Mari, in una famiglia di condizione agiata. Il C. seguì l'intero corso di [...] nominato senza concorso primario dell'ospedale; la duchessa di Modena Maria Teresa Cibo Malaspina, cui dedicò lo scritto sul contagio tisico, lo scelse come medico personale, e nel 1780, quando il ginnasio di Mantova fu riorganizzato ed ampliato con ...
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EUSTACHI, Antonio
Nadia Covini
Secondogenito di Pasino, mercante pavese e comandante della flotta viscontea, fu il più stretto collaboratore del padre nella gestione degli affari familiari e negli incarichi [...] che volevano penetrarvi per dar fuoco alla flotta ducale, approfittando dello spopolamento della città a causa della peste. Timoroso del contagio, l'E. chiese al duca licenza di allontanarsi da Pavia, ma lo Sforza lo esortò a non muoversi dal suo ...
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DOVIZI, Angelo
Raffaella Zaccaria
Nacque, probabilmente a Roma, sul finire del sec. XV, da Giovan Battista e da Ginevra Tani, ultimo di sette fratelli, Valeria, Caterina, Elisabetta, Antonio, Isabetta [...] , oppure a Poggio a Caiano per dedicarsi allo svago della caccia. Sappiamo così che nel novembre del 1546, per sfuggire al contagio della peste a Firenze, il D. si recò con Cosimo a Cerreto, dove si fermò per un lungo periodo. Tornato a Firenze ...
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FACCIOLI, Giulio
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Verona nel 1810 da Antonio e da Teresa Schiavoni. Poco si sa della sua famiglia, ma parecchi elementi inducono a ritenere che essa fosse molto in vista [...] militare - il vero cuore del sistema di dominio austriaco in Italia. Posta perciò al riparo da ogni pericolo di contagio liberale, la popolazione restò praticamente inerte fino a quando, nel marzo del 1848, l'allentarsi del controllo sulla città ...
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BORGOGNI (Borgogna), Gherardo
Gianni Ballistreri
Nacque nel 1526 ad Alba nel Monferrato, ove compì i primi studi. Nel 1546 si recò per breve tempo presso dei parenti che si erano trasferiti in Spagna; [...] volta un suo sonetto in fine di un opuscolo stampato a Milano, i Fatti di Milano al contrasto della peste,ovvero pestifero contagio dal primo di agosto 1576 sino all'ultimo dell'anno 1577;ma solo dal 1585 in poi la frequenza con cui incontriamo il ...
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FOSSATI, Antonio
Milo Julini
Nato a Milano il 25 luglio 1806 da Carlo e da Vittoria Corbetta, si laureò in medicina a Pavia nel 1831 discutendo la tesi Del suicidio nei suoi rapporti colla medicina [...] veniva impartito ai medici un insegnamento sulle malattie trasmissibili dagli animali all'uomo e sui provvedimenti per evitare il contagio dell'uomo (polizia sanitaria). Il F. tenne questo insegnamento fino al 1848.
Durante le Cinque giornate, il 18 ...
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FIESCHI, Giacomo
Giovanni Nuti
Figlio di Simone e di Ginevra Gentili, nacque nella prima metà del sec. XIV dal ramo di Savignone della potente famiglia ligure. Sappiamo che abbracciò la vita ecclesiastica, [...] e guidò il 25 marzo una solenne processione per invocare la fine dell'epidemia. Tuttavia nel giugno, perdurando il contagio, preferì abbandonare la città, delegando a due suoi vicari l'amministrazione della sua diocesi. Fu per questo che non ...
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PACINI, Filippo
Fabiola Zurlini
PACINI, Filippo. – Nacque a Pistoia il 25 maggio 1812, nella parrocchia dei Ss. Prospero e Filippo, da Francesco, calzolaio, e da Umiltà Dolfi, originaria di Montagnana.
Alla [...] Pacini fu in dissidio con un noto clinico di Cesena, Maurizio Bufalini , il quale era contrario alla tesi del contagio attraverso veicoli come l’acqua, gli indumenti e gli escrementi infetti. Il disconoscimento delle teorie di Pacini sul colera fu ...
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CARACCIOLO, Francesco Marino
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Figlio di Marino, principe di Avellino, e di Francesca d'Avalos, nacque postumo il 29 genn. 1631. Erede universale dei titoli e dei beni del padre, che nel suo testamento [...] soltanto il 9 dicembre il C. poté celebrare con la cittadinanza superstite un Te Deum di ringraziamento per la fine del contagio. Di nuovo a Napoli almeno dal 1659, l'anno dopo inviò un cartello di sfida al connestabile Colonna e nel dicembre ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....