GHILINI, Girolamo
Andrea Merlotti
Figlio terzogenito del patrizio di Alessandria Gian Giacomo (III), signore di Movarone, e della gentildonna monzese Vittoria Omati (sposatisi il 13 nov. 1573), nacque [...] 1630, in seguito alla quale morirono il fratello Giovanni Ambrogio e, il 16 novembre, la moglie (alcuni sostengono per il contagio della peste, altri per un nuovo parto).
Colpito da una profonda crisi interiore, il G. decise di abbracciare lo stato ...
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FILAMONDO, Raffaele Maria
Dario Busolini
Nacque nel 1649 a Napoli, nel quartiere popolare di Barra. Non ancora diciottenne entrò come novizio nel convento del S. Rosario di Barra, che dipendeva allora [...] pastorale ai fedeli della sua diocesi. Morì a Sessa Aurunca (od. provincia di Caserta) il 15 ag. 1706 per il contagio contratto prestando soccorso alle vittime di un'epidemia.
Uscirono postume a Lucca, nel 1707, inserite nel IV tomo delle Opere della ...
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CATTANEO, Giorgio (Mastogiorgio)
Augusto De Ferrari
Nacque a Napoli verso la fine del sec. XVI o agli inizi del successivo.
Nulla si sa della sua famiglia, della sua vita privata, dei suoi studi e della [...] "maestro dei matti" in una lite a proposito di certo materiale dell'ospedale (materassi, lenzuola ecc.) bruciato in seguito ad un contagio; e ancora vivo si può supporre nel 1665, anno in cui viene citato come dotto e saputo domatore di "capo-tuoste ...
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CORNER, Giovanni
Angelo Baiocchi
Nacque a Venezia il 4 dic. 1515 da Paolo di Marino del ramo da S. Marina, e da una figlia di Benedetto Sanuto.
Il padre fu consigliere e pervenne alla massima dignità [...] C., dopo pochi mesi, di cui ci resta una scarna documentazione di parte veneziana ed un accenno in alcuni versi, morì del contagio nel novembre 1576, a Brescia.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Avogaria di Comun, Nascite libro d'oro, reg. 51 ...
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GAZOLA (Gazzola), Giuseppe
Raffaella De Rosa
Nacque a Verona nel 1661. Con passione e profitto si dedicò allo studio della medicina e della matematica all'Università di Padova ottenendo il 17 maggio [...] -galenici (Trento 1718).
Lo stesso G. aveva pubblicato a Verona nel 1712 Origine, preservativo, e rimedio del corrente contagio pestilenziale del bue, opera dedicata alla Repubblica di Venezia.
Fonti e Bibl.:Giornale de' letterati d'Italia, 1712 ...
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GONZAGA, Francesco
Silvano Giordano
Nacque il 31 luglio 1546 a Gazzuolo (presso Mantova), e fu battezzato con i nomi di Annibale Fantino. Dal padre Carlo, marchese di Gazzuolo, e dalla madre Emilia [...] a insegnare e predicare fu commissario dell'Ordine per il Mantovano, perché il provinciale non poteva recarvisi per timori di contagio. Nel 1576, su sua proposta, i religiosi locali accettarono l'istituzione d'un convento a San Martino, possedimento ...
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MANGIAGALLI, Luigi (Luigi Camillo)
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Mortara da Angelo e da Teodolinda Falzoni il 16 giugno 1850; dopo avere completato i primi studi nella città natale, si laureò [...] il 4 marzo 1905 a senatore del Regno facilitò lo sviluppo del progetto.
Sorsero la clinica delle malattie epidemiche-contagiose, la clinica delle malattie professionali e l'istituto ostetrico-ginecologico, ai quali negli anni successivi si aggiunsero ...
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GIUSEPPE BENEDETTO Cottolengo, santo
Giuseppe Tuninetti
Nacque a Bra (nei pressi di Cuneo) il 3 maggio 1786, primogenito di dodici figli, da Giuseppe e da Benedetta Chiarotti. Il cognome paterno originario [...] finire quando, scoppiato il colera nell'estate del 1831, gli inquilini circostanti, temendo che il Deposito fosse veicolo di contagio, il 19 settembre ne ottennero la chiusura dal governo. In realtà quanto sembrava la fine si rivelò l'occasione ...
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CORNER, Giovanni
Renzo Derosas
Primogenito di Federico, figlio del doge Francesco, del ramo dei Corner di S. Polo e di Cornelia di Francesco, dei Contarini "di Piazzola", nacque a Venezia il 4 ag. 1647.
Ebbe [...] del tutto le zone infette. Benché gli si attribuisse in seguito il merito di aver salvato il Friuli dal contagio, in realtà ogni autorità passò immediatamente ai quattro provveditori alla Sanità inviati da Venezia, mentre il luogotenente tornava alle ...
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BONOMO, Giovanni Cosimo
Giorgio Stabile
Nacque a Livorno il 30 nov. 1666 da Stefano, uno speziale francese, e da Barbara Boccacci. Nel 1676 intraprese, sotto la guida di D. Zerilli, gli studi di medicina [...] ". Peraltro il trasmettersi della malattia, trattandosi di animaletti "prontissimi ad appiccarsi" e a prolificare, era giustificato col contagio. Riprova di tale teoria era stata la terapia condotta dal B. su una quantità di scabbiosi, basata su ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....