FRISCH, Ragnar Anton Kittil
Economista norvegese, nato a Oslo il 3 marzo 1895. È professore nell'università di Oslo, ha fondato (1933) e dirige la rivista Econometrica ed è appunto esponente dell'indirizzo [...] econometrico.
Le sue ricerche e la lunga polemica con J. M. Clark circa la relazione tra i punti di svolta del consumo e la produzione dei beni capitale nel ciclo economico (in Journal of political economy, 1931-32), hanno molto contribuito ad ...
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Termine con cui si indicano gli effetti negativi e l’eventuale incremento nei costi che un’azione o un comportamento intrapresi da un soggetto economico comportano per lo stesso soggetto, per altri soggetti [...] produttiva di una o più imprese (d. di produzione), sia in seguito al comportamento di uno o più individui (d. di consumo). Le d. di produzione possono essere interne o esterne; le d. interne, che si verificano per lo più all’ampliarsi della ...
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Scuola di pensiero economico che riprende e sviluppa la teoria classica ricardiana. Sia nel modello macroeconomico sviluppato da J. Robinson, N. Kaldor e P. Sraffa sia nello schema a più settori legato [...] sul mercato due classi di agenti economici, i lavoratori e gli imprenditori, mossi da interessi diversi di consumo e di accumulazione del capitale. In contrasto con quanto sostenuto dai marginalisti, gli economisti neoricardiani ritengono che ...
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Occupazione e disoccupazione
Paolo Piacentini
Nino Galloni
Magda Franca Rabaglietti
(App. V, iii, p. 722; v. occupazione, XXV, p. 138; occupazione piena, App. II, ii, p. 433; disoccupazione, XIII, [...] potenziale avrebbe infatti portato i costi e i prezzi di tale settore ben al di sopra di ciò che mediamente i consumatori, ovvero il mercato, sarebbero stati disposti a pagare (il cosiddetto paradosso di Baumol).
Di qui l'individuazione di un settore ...
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Uomo politico ed economista italiano (Venezia 1841 - Roma 1927). Fu presidente del Consiglio (1910-11), dopo essere stato più volte ministro del Tesoro. Fu tra i primi assertori e fautori della necessità [...] economiche, fu tra i primi assertori di una decisa politica sociale, promosse le cooperative (soprattutto di credito e di consumo) e le banche popolari, la legislazione a tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli e lo sviluppo della previdenza ...
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Cooperativista e uomo politico (Delitzsch 1808 - Potsdam 1883), membro dell'assemblea nazionale (1848) e della seconda camera prussiana (1849 e 1861), del Reichstag della Confederazione germanica (1867) [...] associati, al di fuori di ogni intervento dello stato, dedicò tutta la sua attività all'organizzazione di cooperative di consumo e di credito tra artigiani e piccoli commercianti (dette anche banche popolari); fondò (1865) e diresse la Deutsche ...
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VITA Dopo che, per il r. decr. legge 20 febbraio 1927, n. 222, l'Istituto centrale di statistica ebbe l'incarico, fino allora affidato all'Unione statistica delle città italiane, della formazione dei numeri [...] del mese in corso, quello dell'anno base. La famiglia tipo presa a base del calcolo, si immaginò formata di 3,86 unità di consumo, e precisamente: padre: 1,00; madre: 0,83; ragazzo di 10 anni: 0,83; ragazza di 7 anni: 0,70; bambino di non oltre ...
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LANCASTER, Kelvin John
Claudio Sardoni
Economista statunitense di origine australiana, nato a Sydney il 10 dicembre 1924. Ha studiato all'University of Sydney per poi trasferirsi, nel 1953, a Londra [...] a occuparsi dei punti deboli della teoria economica. È in quest'ottica che s'inquadrano i suoi contributi alla teoria del consumo per la quale il suo approccio innovativo si distingue da quello tradizionale in quanto si pone al centro dell'analisi il ...
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consumatóre In diritto, persona fisica che acquista o utilizza beni o servizi per scopi non riferibili all'attività professionale eventualmente svolta. In biologia, organismo eterotrofo che in una catena [...] dei principi riconosciuti e garantiti può avvenire in modo indiretto - oppure di riflesso - nei rapporti tra privati.
Il Codice del consumo
La storia del diritto dei c. in Italia si intreccia con la storia del diritto dei c. in ambito comunitario e ...
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PUBBLICITÀ
Gianna Volpi
Ester Capuzzo
(XXVIII, p. 481; App. I, p. 954; III, II, p. 524; IV, III, p. 112)
La p. è una tecnica di comunicazione intenzionale, persuasoria, di massa, finalizzata − attraverso [...] argomento, i termini usati comunemente in tutto il mondo sono anglosassoni.
Il primo passo del ''fare p.'' a un bene di consumo e alla marca di produzione, è stabilire il piano di marketing (v. in questa Appendice), che consiste nello studio del loro ...
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consumo s. m. [der. di consumare1]. – 1. a. Il fatto di consumare, cioè di distruggere, di ridurre al nulla mediante l’uso o l’utilizzazione per determinati fini o bisogni: immettere un prodotto, un manufatto al c.; fare, non fare consumo di...
consumabile
consumàbile agg. [der. di consumare1]. – Che può consumarsi. In diritto, beni (o cose) c., quelli il cui godimento è possibile soltanto attraverso la loro consumazione o trasformazione (in contrapposizione ai beni inconsumabili);...