Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] anche per il colpo di glottide davanti a iniziale vocale di sillaba, per es. [aˈlegro], e per l’aspirazione delle consonanti mute, per es. Tempo [ˈthɛmpo] (tutti e due però tratti più del tedesco settentrionale che generali); per la sonorizzazione di ...
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Vicino Oriente antico. Liste lessicali e tassonomie
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Liste lessicali e tassonomie
Mesopotamia
di Hermann Hunge
Evoluzione delle liste lessicali
Le liste costituiscono un [...] a sei parole. I vocaboli sono collocati in una data sezione in ragione di associazioni tematiche o della presenza di consonanti comuni oppure, ancora, in quanto (quasi) omografi.
Esistono inoltre liste a due colonne, di cui la prima elenca una serie ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] davi»). Garfagnini sono anche il tipo il Carlo (► nomi propri) e l’articolo determinativo maschile il a prescindere dalla consonante seguente (il zio).
Il dialetto aretino (Nocentini 1989) è affine per certi versi al perugino e presenta alcuni tratti ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] (ad es., la rosa [la ˈŗːoːsa], la rana [la ˈŗːaːna]) e la palatalizzazione della sibilante iniziale se seguita da consonante labiale o velare nel napoletano (ad es., la scala [la ˈʃkaːla], uno sputo [uno ˈʃpuːto]; cfr., tra gli altri, Serianni 1989 ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] tra la pronuncia chiusa e aperta di e: [ˈdeːʎi] o [ˈdɛːʎi] degli, [ˈkweːʎi] o [ˈkwɛːʎi] quegli. In sillaba chiusa davanti a consonante nasale la pronuncia è sempre chiusa, e si ha quindi [e] invece di [ɛ] in molti casi: [ˈdeŋte] dente, [ˈveŋti] venti ...
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fonazione
Processo fisiologico con cui viene prodotta la voce, ovvero vengono emessi suoni articolati, essenziale per il linguaggio. L’apparato fonatorio comprende l’apparato respiratorio, che agisce [...] gli organi articolatori possono essere labbra, denti, lingua, punti diversi del palato, faringe o glottide. Alcune consonanti quali la t o la f, dette sorde, vengono prodotte in assenza di vibrazione delle corde vocali; mentre altre, dette sonore ...
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coclea
Antonio Minni
Impianti cocleari
Gli impianti cocleari (IC) sono protesi elettriche che hanno l’obiettivo di compensare una ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda o severa, acquisita o [...] , valutazioni delle interrelazioni e del rapporto con l’ambiente familiare. I risultati negli adulti descrivono una comprensione di consonanti, vocali e frasi intorno al 70% con esiti che si stabilizzano 1÷2 anni dopo l’utilizzazione regolare ...
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Giovanni Balbi da Genova
Antonio Martina
Lessicografo medievale, nato a Genova; appartenne all'ordine dei frati predicatori e scrisse il Catholicon, che egli stesso dichiara di terminare nel 1286 definendolo [...] dei componenti in termini del tipo ‛ verumtamen ', ‛ attamen ', ‛ siquidem '. Vi si possono ricavare le norme sull'incontro di consonanti nelle parole composte, in modo da comprendere sino a che punto si verifichino le assimilazioni parziali o totali ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] per metà con la vocale che precede e per metà con la vocale che segue; e quelli in cui l’s è seguita da un’altra consonante semplice o da un gruppo di muta più liquida (per es., sb, sbl, sbr), nei quali l’s fa sillaba secondo l’ortografia col resto ...
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(A. T., 59-60).
Sommario. - Geografia: Nome ed estensione (p. 602); Geologia e Morfologia (p. 602); Clima (p. 604); Idrografia (p. 604); Flora (p. 604); Fauna (p. 604); Dati sulla popolazione (p. 605); [...] latinizzato Venceslavus, erano ancora intatte.
Molto più tardo è il passaggio di a in e (ie) e di u in i dopo consonanti palatali. Dal sec. XIII in poi esiste una lingua letteraria cèca che trova il suo apogeo nel periodo ussita. Ma anche in questo ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
consonanza
s. f. [dal lat. tardo consonantia, der. di consonare «consonare»]. – 1. Il fatto di consonare, di dar suono insieme: chi, passando per una fiera, s’è trovato a goder l’armonia che fa una compagnia di cantambanchi, quando, fra una...