Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] in molti dialetti italiani, come pure nelle varietà più basse e colloquiali della lingua, dopo alcuni morfemi (prevalentemente monosillabici) terminanti in consonante: per es., tosc. pe[tː]e invece di per te, co[lː]ui, invece di con lui, roman. co[m ...
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dis-
dis- [Lat. dis-] [LSF] Primo elemento di parole composte, nelle quali indica negazione o contrapposizione; si riduce a di- davanti a consonante sonora. ...
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In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] applicato più spesso nella lingua antica che in quella di oggi, più spesso nella lingua parlata che in quella scritta. Il t. in consonante non è mai segnato con l’apostrofo, salvo in casi rarissimi come ver’ o ver (poet. per verso) e com’ (poet. o ...
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contra-
contra- [Der. del lat. contra "contro", avv. e prep.] [LSF] Primo elemento di parole composte, nelle quali significa "contrarietà", "avversione" (se anteposto a consonante, determina spesso il [...] raddoppiamento di essa) ...
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solari, lettere Nella terminologia della grammatica araba, le lettere (in arabo al-hurūʃ ashshamsiyya) corrispondenti a consonanti che, se iniziali di parola, causano assimilazione regressiva della consonante [...] l dell’articolo. Esse sono t, th, d, dh, r, z, ṣ, ḍ, ṭ, ẓ, l, n. Traggono il loro nome dal significato della parola presa abitualmente come esempio: ash-shamsu «il Sole» ...
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istoria
La forma latineggiante è usata cinque volte nel Convivio e una volta nel Purgatorio (non si tratta di forma prostetica, perché non segue mai una consonante); v. STORIA. ...
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L’alternanza tra le sequenze -iglia- e -ilia- (con seconda i atona) è legata alla formazione, nelle lingue romanze, della consonante laterale palatale [ʎ] per palatalizzazione di [l] del nesso -lj- intervocalico: [...] filiam > figlia (accanto ad altri esiti di carattere più marginale).
La sequenza -iglia- si ha:
(a) nelle parole di diretta derivazione latina attraverso l’uso popolare, come famiglia < familiam, ...
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Stenografo (Gossen 1843 - Berlino 1893). Creò un proprio sistema stenografico, la Stenotachygraphie (1875), che conteneva una novità tecnica costituita dall'indicazione, per variazione di lunghezza dei [...] segni, della consonante precedente alla vocale. ...
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. L'imperatore Claudio, desideroso di crearsi fama di letterato, inventò nel 47 d. C. tre nuove lettere da aggiungersi all'alfabeto latino: cioè il segno Ⅎ per la consonante v, il segno ⊢ per la semivocale [...] fra l'u e l'i, e il segno ʗ, detto antisigma, ossia un sigma greco lunato rovesciato, per la doppia consonante bs o ps, uguale al segno fonetico greco ψ: la notizia è data da Prisciano (Inst. grammat., I, 7, 42). La riforma fu una fantasia ...
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Principio su cui si basa la grafia fonetica semitica ed egizia (dove è parallela al geroglifico); consiste nell’assegnare a un segno in origine pittografico il valore della consonante iniziale della parola [...] da esso rappresentata: così il segno indicante la «mano» vale y nelle scritture semitiche, perché la parola «mano» è in semitico yōd. Uno dei sistemi di numerazione greca prevedeva che i numeri fossero ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
consonanza
s. f. [dal lat. tardo consonantia, der. di consonare «consonare»]. – 1. Il fatto di consonare, di dar suono insieme: chi, passando per una fiera, s’è trovato a goder l’armonia che fa una compagnia di cantambanchi, quando, fra una...