Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] , inutile, irreale; un altro esempio è rappresentato dalla diversa realizzazione della consonante finale della radice di amico: occlusiva velare al singolare [aˈmiko], affricata palatale al plurale [aˈmiʧi].
Va ricordato che il morfema è la ...
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Le consonantipalatali si realizzano mediante il sollevamento del dorso della lingua verso la volta palatina, nella parte mediana della cavità orale (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di; ➔ [...] ’approssimante è solo una riduzione dell’intensità del segnale, conseguenza acustica della riduzione areale a livello palatale nel caso della consonante. La fig. 1 mostra gli spettrogrammi delle parole piove e iodio.
Se, partendo dalla posizione di ...
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L’espressione variante combinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] non è attivo il fenomeno di assimilazione anticipatoria, la pronuncia della consonante iniziale di slide «scivolamento; diapositiva» o di smell «odorare» . Così è possibile riscontrare: la variante palatale preconsonantica di /s/ che si avverte in ...
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I fonemi di ogni ➔ sillaba formano una struttura analizzabile in tre parti: l’attacco, il nucleo e la coda. Il nucleo, costituito sempre da una sola vocale, è l’elemento cruciale, necessario e sufficiente [...] mantenere il valore velare di ‹c› e ‹g› davanti a vocale palatale (ri-chie-de-re, nu-ra-ghe).
(f) Una sequenza di tre (o, raramente, più) consonanti richiederà la separazione della prima consonante (con.trol.lo, im.pres.sio.ne, rim.brot.ta.re, sol ...
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I nessi -cie e -gie in posizione finale di parola occorrono, nella maggior parte dei casi, nelle forme plurali dei nomi in -cia e -gia (in parole come superficie o effigie questi nessi sono però singolari). [...] forme plurali sarebbe sufficiente la sola ‹e› per segnalare il valore palatale di ‹c› e ‹g›, dato che la pronuncia di camicie nomi i cui nessi -cia e -gia sono preceduti da consonante (provincia → province, quercia → querce, frangia → frange), ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] ], in pronunce più lente e scandite (➔ pronuncia).
Storicamente la laterale palatale /ʎ/ è una consonante formatasi nel passaggio dal latino all’italiano per palatalizzazione (➔ palatali), nella maggior parte dei casi, della laterale del nesso -lj ...
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L’alternanza tra le sequenze -iglia- e -ilia- (con seconda i atona) è legata alla formazione, nelle lingue romanze, della consonante laterale palatale [ʎ] per palatalizzazione di [l] del nesso -lj- intervocalico: [...] filiam > figlia (accanto ad altri esiti di carattere più marginale).
La sequenza -iglia- si ha:
(a) nelle parole di diretta derivazione latina attraverso l’uso popolare, come famiglia < familiam, ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) [...] ovvero non subisce ➔ assimilazione in sibilante palatale sorda [ʃ]: pertanto scentrato («fuori centro, parola che provoca ➔ raddoppiamento sintattico, la s, come qualsiasi altra consonante che non lo sia già per sua natura, si pronuncia intensa [s ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] trigrammi che in varie lingue rappresentano la fricativa alveolo-palatale sorda ‹š›, ignota alla pronuncia classica del latino che segue; e quelli in cui l’s è seguita da un’altra consonante semplice o da un gruppo di muta più liquida (per es., sb, ...
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Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e [...] questi casi la struttura fonetica dell’italiano richiederebbe l’assimilazione della prima consonante alla seconda.
Il digramma gn rappresenta in italiano la consonante nasale palatale n’, che si distingue dalla n alveolare per essere pronunciata col ...
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palatale
agg. [der. di palato2, sull’esempio del fr. palatal]. – Del palato, relativo al palato. In fonetica, vocali p., dette anche anteriori quelle pronunciate nella parte anteriore della cavità orale (in italiano è, é, i); consonanti p....
consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...