ricernere
Domenico Consoli
" Cernere di nuovo ", " vagliare di nuovo "; è attestato in Pd XI 22 Tu dubbi, e hai voler che si ricerna / in sì aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'al tuo sentir [...] si sterna: è desiderio di D. che il dire di s. Bonaventura, al fine di riuscire a lui più comprensibile e adeguarsi al suo limitato potere intellettivo, venga nuovamente distinto e chiarito in un discorso ...
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quatto
Domenico Consoli
" Chinato e raccolto " per non farsi scorgere. S'incontra in un solo luogo della Commedia: O tu che siedi / tra li scheggion del ponte quatto quatto (If XXI 89; v. ACQUATTARE). [...] Commenta l'Andreoli: " Quatto non significa propriamente nascoso, ma chinato e come spianato a terra ".
Dal punto di vista stilistico la ripetizione della parola mette in rilievo il timore di D., il suo ...
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striscia
Domenico Consoli
Soltanto in Pg VIII 100 Tra l'erba e ' fior venia la mala striscia, dove indica la biscia (v., infatti, per il significato allegorico) che penetra nella valletta dei principi [...] (la rima in -iscia - cfr. si liscia, v. 102 - non appare in altro luogo della Commedia).
" ‛ Striscia ' la chiama perché la serpe è lunga e stretta e flessibile come una striscia di panno o d'altra cosa ...
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Virgilio Marone, Publio
Domenico Consoli
Alessandro Ronconi
Il poeta latino è il massimo auctor della cultura e della formazione letteraria di D., e uno dei maggiori protagonisti della Commedia, figura [...] ; F. Cento, Il V. dantesco tipo ideale dell'educatore, in AA. VV., L'umanesimo in D., Firenze 1967, 1-20; D. Consoli, Significato del V. dantesco, ibid. 1967; R. Hollander, Dante's Use of Aeneid in Inferno I and II, in " Comparative Literature " XX ...
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stagione
Domenico Consoli
" Periodo di tempo ", con riferimento a una delle quattro s. astronomiche: la terra altrimenti [cioè " in modo diverso "] è disposta una stagione a ricevere lo seme che un'altra [...] (Cv IV II 7). Unito a qualificazioni attributive o predicative forma espressioni che designano la primavera, in If I 43 la dolce stagione, e l'inverno, in Rime C 46 tanto è la stagion forte ed acerba, ...
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riprensione
Domenico Consoli
. Secondo la definizione ciceroniana (Invent. I XLII 78), " Reprehensio est, per quam argumentando adversariorum confirmatio diluitur [aut infirmatur] aut elevatur ": si [...] trattava dunque di quella parte dell'oratio che veniva dedicata alla confutazione delle tesi avversarie. In D. il vocabolo tiene poco di questo significato tecnico e vale piuttosto " accusa ", " rimprovero ...
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roffia
Domenico Consoli
Una sola volta nella Commedia, in rima rara con soffia e paroffia: per il soffio di Borea si purga e risolve la roffia / che pria turbava, sì che 'l ciel ne ride (Pd XXVIII 82).
L'esegesi [...] è stata a lungo incerta sul preciso significato della parola. Per gli antichi essa vale genericamente " oscurità di vapori umidi, spissati e condensi insieme " (Buti; poi Landino e Daniello). Il Lombardi, ...
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fato [plur. fata]
Domenico Consoli
Nel linguaggio dantesco il termine perde la connotazione pagana di ‛ inesorabile e misteriosa forza che regge il corso delle cose ' sovrapponendosi alla volontà stessa [...] degli dei, e si piega al senso cristiano, più volte e unanimemente precisato dagli antichi commentatori: " profundum decretum vel iudicium divinum " (Benvenuto); " ordine fatale che dipende da la providenzia ...
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stabilitade (stabilità)
Domenico Consoli
In quanto " uguaglianza invariabile " di un essere a sé stesso è attributo fondamentale di Dio e viene simboleggiata dal cielo decimo o Empireo, l'unico immobile [...] per avere in sé, secondo ciascuna parte, ciò che la sua materia vuole (Cv II III 8); Li numeri, li ordini, le gerarchie narrano li cieli mobili, che sono nove, e lo decimo annunzia esse unitade e stabilitade ...
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stancare
Domenico Consoli
In costruzione transitiva vale " render stanco ", imponendo una fatica: Se Giove stanchi 'l suo fabbro da cui / crucciato prese la folgore aguta / onde l'ultimo dì percosso [...] fui; / o s'elli stanchi li altri a muta a muta / in Mongibello a la focina negra, ecc. (If XIV 52 e 55).
In costruzione pronominale sta per " divenir stanco ", " perder le forze ": Né si stancò d'avermi ...
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consolamento
consolaménto s. m. [der. di consolare2; nel sign. 2, dal lat. mediev. consolamentum]. – 1. non com. Consolazione, sollievo. 2. Specie di battesimo spirituale in uso tra i catari medievali, che consisteva nell’imposizione delle...