Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] pervenuto a un’immagine della storia della scienza in cui ogni epoca ha propri presupposti metafisici, propri criteri conoscitivi, proprie procedure di verifica e proprie verità.
Un vivace dibattito ha caratterizzato la filosofia della scienza e del ...
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Epistemologia
VVincenzo Cappelletti
di Vincenzo Cappelletti
Epistemologia
Sommario: 1. Dalla gnoseologia all'epistemologia. 2. Il mentale tra il soggettivo e l'oggettivo. 3. La scienza del secondo Novecento [...] sono molto modeste. Invece teniamo molto alla nostra convinzione che tutto ciò che ci viene segnalato dal nostro apparato conoscitivo sulla realtà esteriore corrisponde a qualcosa di reale. Gli ‛occhiali' del nostro modo di pensare e di vedere, cioè ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] . Grazie all'i., l'uomo si sperimenta come un essere capace di costruire oggetti verso cui indirizzare il suo impegno conoscitivo (oltre che produttivo). Definire la relazione uomo-mondo in termini di i. è il modo più ricorrente di sottolineare il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Federigo Enriques
Giorgio Israel
La figura di Federigo Enriques occupa una posizione centrale nella storia della cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e la Seconda guerra mondiale. Egli fu uno [...] recensione sul libro di Enriques Problemi della scienza (1906) scritta da Gentile, in cui questi contestava il valore conoscitivo della scienza, vista come mero sapere pratico. Il protagonismo assunto da Enriques in ambito filosofico, che nel 1911 ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] su cui più rifletté il D. è, come già detto, il Galluppi, circoscrivendo il suo interesse speculativo al problema conoscitivo e metodologico, senza attuare ciò che si riprometteva, cioè lo sviluppo concreto dei grandi problemi del pensiero. Per il D ...
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speculazione economia Operazione di acquisto e rivendita, in tempi successivi, di beni mobili o immobili o di attività finanziarie allo scopo di trarne profitto. Mira a conseguire un guadagno in base alla [...] ogni esperienza possibile e che pertanto è contrapposta alla conoscenza naturale (l’unica che ha effettivo valore conoscitivo); con valore opposto, nella filosofia hegeliana, la s. costituisce il momento positivo-razionale del procedimento logico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] ’ e ‘oggettiva’ dell’esperienza. Preti ritiene, infatti, che l’ipostatizzazione di uno solo dei due poli coinvolti nell’attività conoscitiva, vale a dire soggetto e oggetto, abbia come esito da un lato l’idealismo (quando il soggetto è separato e ...
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Economia
Per il rapporto secondo il quale due beni si scambiano tra loro ➔ ragione di scambio.
Ragione sociale
Denominazione data a una società commerciale per contraddistinguerla da altre (è sinonimo [...] propria dell’intellectus. Nell’età moderna tale valutazione si inverte. Già Nicola Cusano vedeva nella ratio la superiore attività conoscitiva, che giunge a conciliare le opposizioni poste e non risolte dall’intellectus. Per Spinoza la ratio è la ...
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teleologia Concezione secondo la quale gli eventi, anche quelli non legati all’azione volontaria e consapevole degli uomini, avvengono in funzione di un fine o scopo.
Sebbene il termine sia piuttosto recente [...] e cioè come determinato dal concetto di fine. Con ciò non si attribuisce al finalismo alcuna validità sul piano conoscitivo e scientifico, ma si considera la spiegazione teleologica solo dotata di alta probabilità nell’ambito dei fenomeni della ‘vita ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] cartesiane sull'origine delle idee, scartando la soluzione innatista. Sottolineava nel contempo ancor più vigorosamente il ruolo conoscitivo dell'idea stessa nei confronti della sensazione, approssimativa e confusa come veicolo di conoscenza (per l ...
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conoscitivo
(ant. cognoscitivo) agg. [der. di conoscere]. – 1. Proprio del conoscere, che concerne la conoscenza: la virtù c.; l’atto c.; la facoltà c. dell’uomo è limitata. 2. Che tende a conoscere, ad acquisire la conoscenza di determinati...
hearing
〈hìëriṅ〉 s. ingl. [propr. «audizione, ascolto», der. di (to) hear «ascoltare»], usato in ital. al masch. – Termine di uso com. nel linguaggio polit. e parlamentare come equivalente dell’ital. indagine conoscitiva (v. conoscitivo),...