segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] ): il secondo si distingue dal primo per la necessità che lo lega a ciò di cui è s. e prova. In Aristotele la conoscenza ‘per s.’ dal punto di vista logico prende corpo in un procedimento entimematico grazie al quale dal s. o indizio si passa all ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Gli elementi fondamentali adottati [...] di riduzione delle arti alla filosofia aveva la sua base nella concezione esposta nel De ordine (386), secondo la quale la conoscenza delle arti non doveva essere cercata per sé stessa, ma doveva essere preparatoria alla filosofia; se l'ideale era la ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] economica e morale (Avicenna, Logica, f. 2r b); poiché le cose non sono ignote se non per noi, e noi acquistiamo la conoscenza procedendo dal noto all'ignoto, è necessaria una scienza che studi i modi di conoscere e le operazioni razionali per cui si ...
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Monaco (n. 1030/40 circa - m. 1110). Fu nominato da Enrico IV abate di Echternach (1083). In stile ricercato e pomposo, con sfoggio di conoscenze della patristica e degli autori classici, scrisse numerose [...] vite di Santi, una Vita Irminae, fondatrice del chiostro di Oeren in Treviri; una Vita Liutwini, fondatore di Mettlach e arcivescovo di Treviri; Flores epitaphii sanctorum, sulle reliquie di santi custodite ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] significato più profondo, designando come p. quelle conoscenze a priori o trascendentali (➔) cui non sia mescolato assolutamente nulla di empirico. In questo stesso senso J.G. Fichte contrappose un Io p. incondizionato a un Io empirico, determinato ...
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Mito
Marcel Detienne
Genealogia di un sapere
Riflettere oggi sul mito significa anzitutto riconoscere, e in parte subire, il fascino che la mitologia e il suo immaginario, nel senso più comune della [...] questo terzo punto potrebbe essere in realtà il primo in una forma 'modesta') questo tipo di analisi richiede la conoscenza del contesto etnografico, un contesto indipendente dalla materia mitica in sé e aperto a tutto l'insieme degli oggetti, dei ...
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Stregoneria
Alice Bellagamba
Stregoneria (da strega, a sua volta dal latino striga, variante popolare di strix, "uccello notturno" o "civetta") indica l'arte e la capacità di danneggiare gli altri attraverso [...] ha una diversa sfumatura di significato, a seconda del genere dei soggetti coinvolti: mentre la strega utilizza le proprie conoscenze a danno degli altri, lo stregone è invece dotato di qualità, fra cui anche quella di rimuovere fatture e incantesimi ...
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STEFANO I, santo
Manlio Simonetti
Il Liber pontificalis, nr. 24, lo dice romano di nascita, "ex patre Iobio". Fu eletto vescovo di Roma il 12 marzo 254, pochi giorni dopo la morte del predecessore Lucio. [...] in favore di una delle due parti in causa dopo averne ascoltato soltanto una e perciò senza accurata e precisa conoscenza dei fatti. Per giustificare a sua volta la prassi del concilio africano, Cipriano espone le prevaricazioni dei vescovi deposti ...
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giudaismo
Elena Loewenthal
La religione del Libro: una complessa identità millenaria
Il giudaismo, o ebraismo, è la religione del popolo ebraico e la sua cultura. Ma non è solo questo: è anche un modo [...] di essere, un bagaglio storico e culturale; è una storia fatta di idee e conoscenze, di riflessioni sul mondo e su Dio. Il giudaismo è insomma la risposta a una domanda sempre attuale, che lo stesso popolo ebraico non ha mai smesso di porsi: che cosa ...
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conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...