alfabeto
Francesco De Renzo
Comunicare facilmente e con rapidità
L'alfabeto consiste in una serie di segni grafici, le lettere, che usiamo per rappresentare in forma scritta le parole e i suoni di una [...] l'abbiccì" di un argomento vuol dire non saperne nulla (così come "conoscere l'abbiccì" vuol dire avere una conoscenza elementare di qualche cosa). Si chiama alfabetizzazione, inoltre, l'apprendimento degli elementi di base di un argomento, come per ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] opere edite e inedite, ai carteggi scientifici e alle lettere private. I suoi primi quaderni (dal 1834) testimoniano «che la conoscenza e l’uso dell’italiano, del tedesco e dell’ebraico erano pressoché paritari, e rivelano una spiccata tendenza alla ...
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La varietà algherese del catalano è parlata ad Alghero (in catalano L’Alguer o, con nome storico vezzeggiativo, Barceloneta), città nella Sardegna nord-occidentale. La popolazione di Alghero, frazioni [...] recente apertura di una sede diplomatica del governo autonomo catalano ad Alghero hanno rafforzato ulteriormente la conoscenza reciproca.
L’algherese appartiene al gruppo dialettale orientale del catalano, ma presenta una situazione particolare. È ...
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BELTRAMI, Achille
Piero Treves
Nato a Brescia il 4 ott. 1868, frequentò la scuola media nella sua città, dai monumenti di questa e dalle sue tradizioni storiche derivando ispirazione allo studio dell'antichità [...] Mancini e del Pascal, che al B. rimproveravano scarsa attitudine all'insegnamento letterario e non troppo sicura conoscenza del latino. Vero che la produzione "scientifica" del B. aveva già allora carattere prevalentemente "grammaticale" e verteva ...
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I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se [...] ) o, in un numero minore di casi, lo stato risultante (ad es. le novità di cui sono a conoscenza). Non sembrano essere produttive altre estensioni piuttosto frequenti, come quelle che designano persone (sono intervenute molte celebrità) o indicazioni ...
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BONELLI, Luigi
Alessio Bombaci
Nacque a Brescia il 20 sett. 1865 da Gaetano, funzionario delle dogane, oriundo di Lodi, e da Rossana Fratta. Studente alla R. Accademia scientifico-letteraria di Milano, [...] del turco osmanli, del quale ebbe singolare padronanza pratica e teorica, anche per la perfetta indispensabile conoscenza filologica dell'arabo e del persiano. Attraverso l'assiduo esercizio della conversazione, con eccezionale acribia, dovuta ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] , scrivere):
(11) Giovanni racconta che sua sorella si è sposata
(b) verbi di opinione, giudizio e conoscenza (i cosiddetti verba putandi o sentiendi: supporre, ipotizzare, giudicare, credere, pensare, ritenere, immaginare, essere consapevole, sapere ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] con Aristofane di Bisanzio (circa 257-180 a.C.), che intendeva, attraverso spiriti e accenti, facilitare l’esatta conoscenza della lingua greca nelle terre che avevano fatto parte dell’impero alessandrino. Per quanto riguarda il latino, le opere ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] della messa, redatto in siriaco. Di questa lingua, egli dice, non sapeva allora nulla; ma doveva esser progredito nella conoscenza dello ebraico, acquistata o perfezionata presso alcuni dotti ebrei di Roma, tra i quali rammenta, oltre a un Aaron e ...
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In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] si chiama P. [= il paese in cui sono stato]
(12) l’amico che stavo parlando un attimo fa è una vecchia conoscenza [= l’amico con cui stavo parlando]
In alcuni casi il che polivalente si accompagna a un pronome clitico che sostituisce l’elemento ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...