BASSO, Sebastiano
Cesare Vasoli
Non si hanno sicure notizie della sua vita, ad eccezione di un accenno sugli studi compiuti nell'Accademia medica di Pont-au-Mousson in Lorena.
Gli è, attribuito un trattato [...] alla nascita della scuola peripatetica, e sostiene la necessità di riconnettersi alla tradizione prearistotelica per restituire alla conoscenza della natura una direttiva più proficua. Nondimeno anche la sua Philosophia naturalis si muove, per molta ...
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Filosofo scozzese (Strachan, Scozia, 1710 - Glasgow 1796), è considerato il fondatore della cosiddetta "scuola scozzese del senso comune", che ha esercitato la sua influenza, oltre che in Inghilterra, [...] nell'univ. di Glasgow (1764-81). Nel corso dei suoi studi R. sviluppò una critica radicale delle teorie della conoscenza precedenti, sia di tipo lockiano, berkeleiano e humiano, sia di tipo cartesiano, rifiutando in modo deciso le implicazioni ...
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Teologo, filosofo e scrittore spirituale (Sérignan, Béziers, 1248 - Narbona 1298). Si impose presto come uno fra i teologi più apprezzati e discussi dell'ordine: egli sostenne infatti una interpretazione [...] ., che, pur collegandosi al grande filone agostiniano-bonaventuriano, discute tra l'altro con originalità i più importanti problemi della conoscenza, dell'unione dell'anima al corpo e delle teorie del moto. Come esegeta, P. commentò molti libri della ...
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Medico, botanico e filosofo (Arezzo 1524 o 1525 - Roma 1603). Allievo a Pisa, ove si recò intorno al 1544, di L. Ghini, G. Guidi, R. Colombo e S. Porzio, attento lettore di Vesalio, C. è un tipico esponente [...] trattati, commenti) abbracciano varî campi. Il De plantis (1583), in cui sono descritte milletrecento piante, molte di nuova conoscenza, contiene, fondata sui principî di materia e forma, una fisiologia vegetale basata su un parallelismo tra pianta e ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] le varie scuole filosofiche e di non aver finito per abbracciare una forma di scetticismo verso la possibilità di attingere la conoscenza (De libris propriis, 11 in: K XIX 40; De dignotione peccatorum, I, 8 in: K V 41-42). Tali discipline, infatti ...
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IBN WĀṢIL
BBruna Soravia
Storico, studioso di logica e giudice (qāḍī) siriano, ambasciatore per conto del sultano mamelucco Baybars presso Manfredi, re di Sicilia, al quale avrebbe dedicato un trattato [...] che le lettere di accompagnamento gli fossero lette ripetutamente (il che, secondo Gabrieli, potrebbe equivalere a una conferma indiretta della conoscenza dell'arabo da parte di Manfredi). Un'altra fonte storica, lo ῾Iqd al-ǧumān di Badr al-Dīn al ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] di un naturalismo integrale (in cui si dichiara seguace di Dewey), concepì inoltre la teoria della conoscenza come parte della scienza naturale, in particolare della psicologia comportamentistica, pervenendo alla proposta di una «epistemologia ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] tra l'ignoto e il noto; ma tra l'infinito (Dio) e il finito non c'è proporzione; Dio sfugge pertanto alla conoscenza dell'uomo, cui non resta che riconoscere la propria ignoranza. Questo riconoscimento, che N. ricollega alla sapienza di Socrate, è la ...
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Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] di Chicago, 1903) e How we think (1901; trad. it. 1961), D. formula il suo modello del processo conoscitivo. La conoscenza non è altro che la forma più complessa ed efficace di risoluzione delle situazioni problematiche che caratterizzano l'esistenza ...
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Filosofo tedesco (Ronsdorf, Wuppertal, 1891 - Santa Mon ica, California, 1970). Dal 1909 al 1914 studiò matematica e fisica a Friburgo e Jena, dove seguì le lezioni di logica di G. Frege. Nel 1921 conseguì [...] presentava in forma sistematica una concezione fenomenistica che riduceva l'intero edificio del linguaggio sensato e della conoscenza empirica alle strutture logiche e ai dati immediati della esperienza vissuta. Nel 1930 iniziò la pubblicazione della ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...