Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] con le popolazioni africane.
La lingua ufficiale è l’arabo, ma nelle città, per scopi commerciali e turistici, sono diffusi la conoscenza e l’uso dell’inglese e del francese; l’antico copto sopravvive solo come lingua liturgica.
La religione di gran ...
Leggi Tutto
Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] in una ‘critica della civiltà’ e propone una teoria delle funzioni simboliche (mito e linguaggio, arte e conoscenza scientifica), intese come espressioni della capacità umana di attribuire senso all’esperienza e dar forma al molteplice sensibile. Si ...
Leggi Tutto
Biologia
Capacità morfogenetica di un’area o territorio embrionale o campo, di dare origine, in un determinato momento dello sviluppo, a una particolare struttura od organo. Per es. un’area di ectoderma [...] nuove mai prima pronunciate.
Pedagogia
Capacità di combinare, in modo autonomo e in contesti reali, i diversi elementi delle conoscenze e delle abilità acquisiti nel percorso di studio. Il concetto di c. è al centro del dibattito contemporaneo sui ...
Leggi Tutto
LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] la scelta della lingua. Destinatari del testo scritto erano infatti ormai sempre più spesso laici con nessuna conoscenza del latino, i quali (e questo rappresenta una novità importante) anche se illitterati erano considerati potenziali fruitori ...
Leggi Tutto
Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] ogni sua unità contribuisce a modificare o accrescere l’informazione veicolata dal cotesto: via via che la lettura continua, la conoscenza di Andrea Sperelli e del suo milieu si fa più precisa e circostanziata. La coerenza del testo non equivale alla ...
Leggi Tutto
Le interrogative indirette sono frasi subordinate che hanno la forma di una domanda che non è autonoma, come quella veicolata dalle ➔ interrogative dirette (1), ma dipende da un verbo (2-3), un aggettivo [...] verbi che rinviano al significato di «conoscere» e «non conoscere», come sapere, ricordare, sentire, essere a conoscenza, rendersi conto, accorgersi, scoprire, notare, trovare, imparare, ignorare, dimenticare; e nomi e aggettivi corrispondenti, come ...
Leggi Tutto
Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] si riferiscono a eventi che accadono nel tempo (vittoria, tramonto, nomina, pranzo ...), e nomi che designano stati (conoscenza, pace, stanchezza, bellezza ...), i primi spesso (non sempre) morfologicamente correlati a verbi, i secondi spesso (non ...
Leggi Tutto
Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] della costruzione passiva (la delibera è stata ratificata) e di forme verbali impersonali (si dà avviso che, si porta a conoscenza della S.V. che) e l’uso del futuro con valore deontico: l’ufficio ricevente trasmetterà (= «dovrà trasmettere») la ...
Leggi Tutto
Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] alle strutture dell’italiano. Ma, a differenza di un tempo, le ridotte capacità di assimilazione, la maggior conoscenza della lingua straniera, le modalità con cui avvengono le interferenze, rendono rari gli adattamenti grafici e fonomorfologici ...
Leggi Tutto
I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] di coesione sociale della comunicazione, evidenziando a volte (nel caso del parlante), con sai, come sai, sapete, la conoscenza condivisa (o presunta tale), come in (16), tratto da una conversazione familiare reale (Bazzanella 1994: 148):
(16) sai ...
Leggi Tutto
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...