Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] (ancora Tertulliano e Agostino la conobbero direttamente); la sua perdita è per noi una delle più gravi per la conoscenza del mondo romano. Tuttavia forti riflessi se ne colgono in tutta la tradizione erudita antica, che largamente ne dipende ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] vede il s. come coscienza o autocoscienza, come attività di sintesi, spontaneità, principio fondante di tutta la conoscenza. Questa concezione è stata ulteriormente elaborata e sviluppata nella speculazione postkantiana, in particolare da J.G. Fichte ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] un certo valore. È uno dei valori-indici del regime fluviale. Per i corsi d’acqua che alimentano un bacino idroelettrico, la conoscenza delle d. dei deflussi per un conveniente periodo di tempo e i diagrammi di d., che se ne deducono, sono elementi ...
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UHLENBECK, Christianus
Carlo Tagliavini
Glottologo olandese nato a Voorburg il 18 ottobre 1866. Dal 1822 al 1899 fu professore di linguistica nell'università di Amsterdam, quindi, fino al 1926, in quella [...] . di Amsterdam) e Present general Trends in the grouping of Amer. Abor. Languages, in Lingua, 1948.
La profonda conoscenza di tipi linguistici diversissimi lo ha portato a nuove interpretazioni di problemi di linguistica generale, come, p. es., la ...
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scrittura
Domenico Russo
La trasmissione delle conoscenze
Il termine scrittura indica i sistemi di tracce grafiche convenzionali dotate di significati che gli uomini hanno adoperato per registrare e [...] delle quali sono ancora in uso
Suoni e immagini
Nel corso di tutta la sua preistoria per comunicare stati d’animo e conoscenze la specie umana ha utilizzato segni linguistici fatti di suoni. Già all’epoca di Homo sapiens, circa 200.000 anni fa ...
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FROLLO, Giovanni Luigi
Guido Alfani
Nacque a Venezia l'8 giugno 1832 da Luigi e Caterina Foscarini. Suo padre, discendente da un'antica famiglia di Pisa, era consigliere imperiale e assessore presso [...] dagli studiosi - tra cui G. Vegezzi Ruscalla, G.D. Nardo e A. Graf - un contributo importante per una migliore conoscenza fra i due popoli. Per tale lavoro il principe (re dal 1881) Carol di Hohenzollern-Sigmaringen, che governò la Romania dal ...
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strutturalismo Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, costituisce cioè un insieme organico [...] , che nel riconoscimento del carattere strutturato di un campo di esperienza vede una necessità non derogabile della conoscenza umana. L’esigenza di affermare posizioni strutturalistiche ha avuto larga diffusione fuori della linguistica durante gli ...
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Glottodidattica
Benedetta Baldi
Negli ultimi anni la g. si è trasformata in una disciplina scientifica autonoma elaborando uno specifico quadro concettuale e teorico. Ne consegue un'evoluzione non soltanto [...] . Si passa, pertanto, dalla progettazione di percorsi lineari a nuove forme di progettazione aperta e pluridimensionale (comunità di conoscenze/ambiente d'apprendimento); dalla metà degli anni Novanta del 20° sec. si è affermato l'interesse per la ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] discorso italiano frasi dialettali brevi e sintatticamente elementari, intercalari, singole parole, esclamazioni; tutti elementi che presuppongono conoscenza minima del dialetto e la cui funzione è quasi solo scherzosa o espressiva. In questi casi si ...
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Il più piccolo tra i continenti (circa 7.700.000 km2, il 5% delle terre emerse), situato totalmente nell’emisfero australe dal quale deriva il suo nome, grosso modo tra 11° e 40° lat. S e 114° e 154° long. [...] di J. Cook nel 18° sec., ed è per questo che si è parlato di «continente nuovissimo», un mondo acquisito alle conoscenze europee molto più tardi di quello «nuovo», costituito dalle due Americhe. Per lungo tempo si è infatti pensato che l’Australia ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...