GATTI, Stanislao
Giuseppe Patella
Nacque a Napoli nel 1820 da Stanislao e da Marianna De Nigro. La mancanza di notizie biografiche certe rende difficile ricostruire la vita di questo singolare pensatore, [...] fatto che dagli ultimi anni '50 nel Museo non gli restasse altro da fare che "divulgare mercé esposizioni e traduzioni la conoscenza delle letterature indiana e persiana" (Croce, p. 268). Nel 1863 falliva dopo poco più di un anno l'ultimo tentativo ...
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Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] radicali quanto più viene collegata alla critica del concetto di verità, intesa come qualcosa di completamente diverso da una conoscenza puramente oggettiva, e connessa sempre a bisogni vitali, a esigenze selettive. La verità infatti è una sorta di ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] , di ricavare l’intera storia di un corpo dalla risoluzione di un sistema di equazioni e dall’associata conoscenza delle condizioni iniziali. Il 2° principio della termodinamica (Clausius, 1850) mise chiaramente in luce l’irreversibilità di tutti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vincenzo Gioberti
Paolo Marangon
Nessun pensatore probabilmente esercitò in Italia, alla metà dell’Ottocento, un’influenza politico-culturale più vasta di Vincenzo Gioberti. Ciò fu determinato non solo [...] della nostra specie (Teorica del sovrannaturale, a cura di A. Cortese, 2° vol., 1970, p. 13).
Ma, precisa, la conoscenza umana può applicarsi sia ai fenomeni sensibili, che egli chiama «fatti» e che comprendono anche i cosiddetti «interessi materiali ...
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cultura
Stefano De Luca
Formazione individuale e costumi collettivi
Il termine cultura ha due significati fondamentali. Il primo, di origine antica, indica un processo di formazione individuale, fondato [...] cultura in senso antropologico: la cultura, scrisse Tylor in Cultura primitiva (1871), è "quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall ...
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PASTORE, Valentino Annibale
Gaspare Polizzi
PASTORE, Valentino Annibale. – Nacque a Orbassano il 13 novembre 1868, da Lorenzo e Luigia Peirani.
Studiò presso l’oratorio di Don Bosco a Torino. Proseguì [...] , Milano - Torino - Roma 1907, p. 206) –, studiando la struttura logica e metodologica delle scienze a partire dalla conoscenza diretta delle più recenti teorie scientifiche, in ispecie la nuova logica matematica, le geometrie non euclidee, la teoria ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] quale le parole sono comprese. Nell’introduzione al commento sul Perì hermenèias Pietro definì lo scopo della filosofia come la conoscenza della verità di tutte le cose, nella misura in cui, per gli esseri umani, era possibile raggiungere tale verità ...
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BORRELLI, Pasquale
Antonio Allocati
Nato a Tornareccio (Chieti) l'8 giugno 1782 da Gaudenzio, medico, e da Concetta D'Antonio, studiò dapprima privatamente sotto la guida di un parente sacerdote, entrando [...] il materialismo, in un tempo in cui a Napoli il Galluppi aveva già pubblicato il suo Saggio filosofico sulla critica della conoscenza (1819).
Quando fu permesso agli esiliati di ritornare in Italia, il B. soggiornò brevemente a Firenze con il Pepe e ...
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JUDAH BEN SALOMON HA-COHEN MATQAH
CCesare Colafemmina
Filosofo, nato a Toledo verso il 1215 da una celebre famiglia di astrologi, fu discepolo di Meir Abulafia (1170?-1244), il più famoso rabbino spagnolo [...] e dei loro interessi. La ricezione-trasmissione della scienza divina si chiama qabbalah (Sirat, 1980, pp. 191-202). Essa è la conoscenza fontale che contiene tutte le scienze, non è conseguibile con i sensi e la deduzione, e concerne la creazione dal ...
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tempo, idea del
Anna Lisa Schino
Come l’uomo concepisce il trascorrere degli eventi
La nozione di tempo costituisce uno degli elementi costanti della riflessione filosofica e scientifica. Tale nozione [...] le forme in base alle quali organizza tali dati: sono proprio queste forme che condizionano il modo in cui le conoscenze vengono acquisite già a livello della sensibilità. Le forme – o condizioni a priori – della sensibilità sono appunto lo spazio e ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...