Psicologo e filosofo tedesco (Wiesentheid, Baviera, 1848 - Monaco 1936). Allievo di F. Brentano e di R. H. Lotze, ha affrontato problemi di storia della filosofia, di logica, di gnoseologia, di etica e [...] Si occupò di storia della filosofia (Aristotele, Spinoza, empirismo inglese, Kant), epistemologia e teoria della conoscenza (dedicando particolare attenzione al problema della classificazione delle scienze e al posto privilegiato occupato tra di esse ...
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Tecnica
Jacques Ellul
di Jacques Ellul
Tecnica
sommario: 1. Il concetto di tecnica. 2. La tecnica come ambiente. 3. La tecnica in quanto sistema. 4. La tecnica in quanto mito. 5. La prevedibilità della [...] globale delle relazioni tra la tecnica e l'ambiente umano; e la partita si gioca proprio qui. Quanto più avanziamo nella conoscenza della sociologia della tecnica, tanto più scopriamo fattori di cui si deve tener conto. Quanto più s'affina e si ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] ridotti, l’organizzazione di esposizioni con premi d’industria, la nascita di organismi associativi per la diffusione di conoscenze e di innovazioni tecnico-produttive, sono chiari segni di un processo imitativo in atto e della volontà di partecipare ...
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Esistenzialismo
NNicola Abbagnano
di Nicola Abbagnano
Esistenzialismo
sommario: 1. I caratteri generali. 2. Precedenti storici. 3. Possibilità, trascendenza, progetto. 4. Finitudine: angoscia, colpa, [...] ‛orientarsi' nel mondo, senza riuscire ad abbracciarlo mai nella sua totalità (v. Jaspers, 1932, voi. I, pp. 28-29). La conoscenza del mondo (e quindi la scienza) finisce perciò sempre in uno scacco per cui il mondo rimane l'orizzonte trascendente di ...
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Scienza greco-romana. La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Philip van der Eijk
La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Gli atteggiamenti degli scienziati antichi [...] della scienza (si pensi, per es., alla sua concezione secondo cui la matematica, caso esemplare di un impegno a perseguire la conoscenza per sé stessa, ha avuto origine nella casta dei religiosi in Egitto, nel momento in cui questi ebbero l'agio di ...
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HILLEL di Samuel da Verona (Hillel ben Šemu'el ben Eli'ezer mi-Verona)
Mauro Zonta
Filosofo, talmudista, medico e traduttore ebreo italiano, attivo nel secolo XIII. Le notizie sicure sulla famiglia e [...] , Hébreu 704, sia stato edito nel 1894 da I. Goldblum); tre brevi commenti a passi di Maimonide (l'inizio del Libro della conoscenza e due brani della Guida dei perplessi), editi da Edelman, pp. 31v-36r), la cui autenticità è stata posta in dubbio da ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] ma sull’uomo. Socrate si chiede se esista più di una virtù: a suo parere la virtù è una sola e coincide con la conoscenza, dal momento che si comporta virtuosamente solo colui che sa cosa deve fare. In questo modo la definizione di cos’è la virtù si ...
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Forma italiana del nome latino (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Paracelsus) del medico naturalista e filosofo Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim (Einsiedeln 1493 - Salisburgo 1541). P. [...] e processi) l'uomo opera utilizzando le forze che a esso sono immanenti: il suo operare, fondato sulla conoscenza della fondamentale unità del cosmo, utilizza le tecniche proprie dell'azione magico-alchimistica. P. insiste qui sulla forza magica ...
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Filosofia
Termine filosofico entrato nell’uso per il senso che la scolastica diede all’attributo di immanens (designando con esso quegli atti, come il vedere o il sentire, il cui fine risieda in sé stessi), [...] , e con il suo richiamo a un uso ‘immanente’ e non ‘trascendente’ della ragione, cioè ristretto nei limiti della conoscenza possibile. Nello sviluppo postkantiano dell’idealismo, l’i. del reale al pensiero si estese alla totalità del pensiero: donde ...
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Pseudonimo del pensatore e giornalista francese Émile-Auguste Chartier (Mortagne 1868 - Le Vésinet, Parigi, 1951). È stato uno dei più notevoli moralisti della Francia contemporanea. Di tendenze antintellettuali, [...] , cartesiana e spinoziana, A. si fa assertore d'una morale asistematica, tra lo stoicismo e l'anarchia: convinto che la conoscenza delle cose dev'essere sempre viva e attuale (la verità di un momento e di una situazione), afferma che, nel contrasto ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...