Medico e filosofo (Braga o Tuy prima del 1552 - Tolosa 1623), uno dei più significativi rappresentanti dello scetticismo del tardo Rinascimento: muovendo da una critica del concetto aristotelico di scienza [...] come conoscenza delle cause o forme, e negando validità alla dialettica come strumento di progresso del sapere, afferma che di nulla si può avere scienza (nihil scitur) e insiste sull'utilità della concreta esperienza del particolare fenomenico, a ...
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Arabista (Leida 1820 - ivi 1883), professore nell'univ. di Leida, socio corrispondente straniero dei Lincei (1880). Suo campo di attività preferito fu la storia e la filosofia arabo-spagnola, alla cui [...] conoscenza contribuì con edizioni di testi e opere fondamentali (Histoire des Musulmans d'Espagne, 1861; Recherches sur l'histoire et la littérature de l'Espagne pendant le Moyen-Âge, 3a ed., 2 voll., 1881; edizione del Bayān al-mughrib di Ibn ῾ ...
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GHERARDI, Cristofano, detto il Doceno
Monica Grasso
Nacque a Borgo Sansepolcro nel novembre del 1508 da Guido di Francesco, a detta di Giorgio Vasari (pp. 214, 243) di famiglia nobile e agiata.
Fonte [...] complessa è la datazione dei singoli ambienti, vista l'assenza di documenti, la scarsa precisione di Vasari e la conoscenza ancora approssimativa dell'evoluzione pittorica del Gherardi. Inoltre, le citazioni da opere romane di Raffaello e della sua ...
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Filologo francese d'origine italiana (Agen 1540 - Leida 1609), figlio di Giulio Cesare. Eccelse nello studio dell'antichità per la perfetta padronanza del latino e del greco cui unì anche la conoscenza [...] dell'arabo e dell'ebraico. Dopo la notte di s. Bartolomeo, S., calvinista dal 1562, si rifugiò a Ginevra e vi ebbe una cattedra (1572-74); nel 1593 successe a Giusto Lipsio nell'univ. di Leida, dove ebbe ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] le sue caratteristiche formali saranno cioè predeterminate. Questo significa l'abbandono della tesi di Hume secondo la quale una conoscenza, per essere valida, deve essere fondata sull'esperienza e non può quindi in nessun caso rivestire carattere di ...
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Pittore paesaggista (Parigi 1803 - ivi 1869). Allievo di A.-J. Gros e di P.-N. Guérin, importanti per la sua formazione furono l'amicizia con E. Delacroix e R. P. Bonington, la conoscenza dei maggiori [...] paesaggisti inglesi e lo studio della natura. Le sue opere, apprezzate da scrittori e poeti, segnate spesso da alta drammaticità, sono espressione genuina dell'arte romantica (Frangenti sulla punta di ...
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Gòrgia di Leontini. - Sofista greco (circa 483 - circa 375 a. C.). Fu il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Convinto che l'uomo [...] non la si sarebbe potuta conoscere, che se anche la si fosse conosciuta non si sarebbe potuto comunicare tale conoscenza agli altri. Ma la critica più recente ha chiarito, soprattutto mediante l'analisi comparativa delle due esposizioni che ci ...
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BADOER, Alvise (Luigi)
Angelo Ventura
Patrizio veneto, nacque da Arrigo verso il 1483 iniziò la vita pubblica esercitando le cariche di avvocato dei prigionieri e fiscale nelle Corti di palazzo, impratichendosi [...] si scontrò con la intransigenza dei Turchi, sicuri di poter ottenere il massimo delle loro richieste, essendo a conoscenza delle istruzioni segrete dell'ambasciatore veneziano. Il tradimento fu scoperto soltanto due anni dopo: Costantino e Nicolò ...
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Scrittore italiano (Firenze 1879 - ivi 1971). La sua narrativa, nata all'incrocio del bozzettismo toscano con l'impressionismo lirico della Voce, dai primi racconti (Sei storielle di novo conio, 1917; [...] Gente di conoscenza, 1918) e romanzi (La Velia, 1923; Villa Beatrice, 1931), ai racconti, alle prose e ai ricordi autobiografici successivi (Il museo delle figure viventi, 1928; Strada facendo, 1929; L'omino che à spento i fochi, 1937; L'età favolosa ...
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Linguista (Poschwitz 1840 - Berlino 1893), figlio del precedente; insegnò a Lipsia e a Berlino. La sua opera principale, Die Sprachwissenschaft, ihre Aufgaben, Methoden und bisherigen Ergebnisse (1891), [...] poggia su una vasta e approfondita conoscenza di lingue, dal cinese (Chinesische Grammatik, 1881) al basco (Die Verwandtschaft des Baskischen mit den Berbersprachen Nordafrikas, 1894). ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...