Il popolo etrusco si distinse per la produzione di particolarissimi specchi, chiamati malena o malstria. La produzione di questi oggetti iniziò grossomodo intorno al 530 a. C. e si esaurì solamente nel [...] altre civiltà antiche, per le quali la cultura materiale non rivela alcuna prova certa di sensibilità artistica o di conoscenza del patrimonio culturale condiviso dagli uomini. La scelta, estremamente comune, di avere quest’oggetto accanto a sé nella ...
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La figura di Sonja Marmeladova, uno tra i personaggi principali del capolavoro Delitto e castigo, è di certo un perfetto esempio della complessità e delle profondità tipicamente attribuite da Fëdor Dostoevskij [...] possibilità che all’uomo è data di conoscere e di avvicinarsi al male.Tale scelta è veicolata, secondo Dostoevskij, dalla conoscenza che l'uomo ha del peccato. Riprendendo anche la filosofia di Sant’Agostino sui concetti di libertas minor e libertas ...
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Nell’ambito pubblico, le due varietà più interessanti da osservare per i loro risvolti collettivi sono il journalese e il burocratese.Il journalese è, abbastanza intuitivamente, la lingua dei giornali. [...] di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante.»Valgono gli stessi tratti linguistici dell’academese: costrutti perifrastici con ...
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«Ιn mezzo a tanta letteratura dell' arbitrario il piacere della lettura resta per me fondato sul seguire le motivazioni d'un insieme di segni»Italo Calvino, LettereAll’interno dell’opera calviniana è stata [...] assume particolare rilievo l’elemento metaletterario, ovvero la riflessione sui meccanismi della letteratura, come strumento di conoscenza della realtà. Generalmente, si ritiene che tale fase letteraria di Calvino si apra con Il cavaliere inesistente ...
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Lo “Scramble for Africa”All’inizio degli anni Ottanta del XIX secolo, si è delineato un processo di spartizione dei territori africani tra le principali potenze europee, noto come Scramble for Africa, [...] questo più rari, le conseguenze furono omicidi di massa, genocidi e la cancellazione di specifiche forme di conoscenza e di organizzazione sociale. Il progetto dell’EurafricaNonostante l’avvio del processo di decolonizzazione dopo la Seconda Guerra ...
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Nel suo romanzo d’esordio Sirene (Einaudi, 2007), Laura Pugno sottrae lettori e lettrici ai passi consueti del terrestre per affondarli in una perturbante distopia da soffocamento subacqueo. In un futuro [...] , allora, è un territorio addomesticato? È una casa, un giardino? Se è un giardino, è uno spazio in cui una nuova conoscenza è proibita? Quel tipo di giardino, l’Eden, in cui crescono alberi di mele dorate, irraggiungibili, ma per il resto ogni ...
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Nella trattazione della figura mitologica di Tiresia, la categoria del vedere costituisce il fulcro della raffigurazione dell’indovino: lo evidenzia il legame tra il “lessico della visione” del primo episodio [...] accecato. “Da che ci vedeva, ora cieco”: in questo era stata chiara la profezia dell’indovino. L’eroe ha voluto acquisire la conoscenza, e non ha potuto farlo se non attraverso il dolore: si afferma, ancora una volta, la dura legge di Zeus. Del resto ...
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La questione mediorientale del conflitto tra Israele e Palestina costituisce uno dei fenomeni storico-giuridici più complessi, in cui, come succede quando si discute di geopolitica, etica e machiavellismo [...] un mero richiamo culturale, conservatore di un passato che ancora è sentito come unificante e necessario per una completa conoscenza di se stessi, in quanto ebrei. Quindi, lo Stato sarebbe “ebraico” non perché legato a un determinato credo religioso ...
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Che i corpi, intesi nella loro materialità, possano essere fonti di conoscenza storica, potrebbe risultare strano. Eppure, la storia si occupa proprio di questi. Con i corpi si scrive la storia e sui corpi [...] la storia si fa. ...
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CTH 105 è un trattato stipulato da Tuthaliya IV, terzultimo sovrano ittita, e Shaushga-muwa di Amurru. Esso ci è giunto in due versioni, entrambe in ittita, A e B, la seconda più frammentaria. Il regno [...] caduta sotto il controllo di Aḫḫiyawa, : nella lettera si racconta che il sovrano ittita, giunto a Milawanda, viene a conoscenza del fatto che il sovrano di Aḫḫiyawa ha ordinato al signore della città di consegnare Piyamaradu. Anche la presenza di ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...
Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...