taoismo
Maurizio Paolillo
La sapienza che ha influenzato tutta la cultura cinese
Il taoismo è l’antichissima tradizione filosofico-religiosa della Cina. Esso ha avuto storicamente due volti: uno segreto, [...] – e le regole e convenzioni sociali, che cambiano continuamente a seconda delle epoche. Persino le norme morali elaborate da Confucio sono considerate dai taoisti come segno di decadenza: se il mondo seguisse il dao, ci sarebbe forse bisogno di ...
Leggi Tutto
BLANDOLISI, Cassio
Giuseppe Pignatelli
Nato a Narni il 10 ott. 1683, da una nobile e agiata famiglia, entrò nell'Ordine degli scolopi il 20 febbr. 1698. Molto dotto nelle lettere e nella filosofia, [...] il 19 marzo 1715, che condannava i riti cinesi (cioè la coesistenza, accanto ai riti cattolici, del culto di Confucio e degli antenati). La resistenza alle decisioni papali proveniva, in special modo, dai missionari gesuiti, i quali giustificavano la ...
Leggi Tutto
MISSIONI
Celso Costantini
Le missioni cristiane (XXIII, p. 443). Le missioni cattoliche. - Nonostante la guerra, l'organizzazione delle missioni cattoliche è proseguita con un ritmo quale non era mai [...] svestito del significato religioso molti dei riti proibiti riducendoli a forme di un cerimoniale puramente civile, permise gli onori a Confucio e ai morti in Cina (Istruzioni di Propaganda del 28 maggio 1935 e dell'8 dicembre 1939), ammise gli onori ...
Leggi Tutto
FILIPPUCCI (Philipucci, Philippucci, Philippuchi, Filipuchi, Filepuzzi; in cinese Fang Chi-ko, I-chih), Alessandro (in religione Francesco Saverio)
Federico Masini
Nacque a Macerata il 5 genn. 1632. [...] confronti della partecipazione dei convertiti cinesi ai riti in onore di Confucio e dei defunti. Quando il F. arrivò a Canton missionariorum Societatis Iesu in regno Sinarum ad cultum Confucii et defunctorum pertinentes, Parisiis 1700, in cui il ...
Leggi Tutto
missioni cristiane
Antonio Menniti Ippolito
La diffusione del messaggio di Cristo nel mondo
Solo alla fine del 6° secolo si può cominciare a parlare di missioni quali tentativi organizzati di diffondere [...] di sé critiche e condanne. In Cina già dagli inizi del Seicento essi reputarono che gli atti di venerazione verso Confucio o altre pratiche religiose non fossero incompatibili col cristianesimo. Lo stesso fecero in India e in Giappone. Domenicani e ...
Leggi Tutto
BORGIA, Alessandro
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Velletri il 6 nov. 1682 da Clemente Erminio e da Cecilia Carboni. Nel 1695 fu inviato a Roma presso lo zio Giovanni Paolo Borgia, canonico della cattedrale [...] ambiguità: infatti, poiché nel breve Ex illadie (19 marzo 1715), dopo la condanna del culto di Confucio e degli antenati, considerato superstizioso, si permettevano quelle cerimonie che "intra limites civilium, et politicorum rituum contineantur ...
Leggi Tutto
COCCHI, Angelo (al secolo Tommaso; in cinese Kao)
Giuliano Bertuccioli
Nato a Firenze nel maggio 1597 da Antonio, entrò nell'Ordine dei predicatori il 30 nov. 1610 nel convento di S. Domenico a Fiesole, [...] per lui oscuro e comunque sospetto. Così pure quei riti - come, per es., il culto degli antenati o di Confucio - che i gesuiti avevano ritenuto di tollerare come non superstiziosi, anche per non urtare le suscettibilità della onnipotente classe dei ...
Leggi Tutto
Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] cronologicamente incerte. Lao-tzŭ, il 'vecchio maestro' cui si fa risalire l'origine del pensiero taoista, sarebbe stato quasi contemporaneo di Confucio (seconda metà del sec. 6° a.C. o poco dopo), ma in realtà non è altro che una figura sfumata ...
Leggi Tutto
BESOZZI, Gioacchino
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Milano da nobile famiglia il 23 dic. 1679. A sedici anni entrò nella Congregazione di Lombardia dell'Ordine cisterciense, proseguendo gli studi con grande [...] lettera al sig. Conte,in cui il gesuita, sottolineato il fatto che la condanna papale colpiva il culto "divino" di Confucio e degli antenati, e notato che difficile era il decidere da Europei, estranei a quegli ambienti, se questi dovessero essere ...
Leggi Tutto
GABIANI, Giandomenico (Bi Jia e Bi Duomin)
Giuliano Bertuccioli
Nacque a Nizza il 23 apr. 1623. Secondo E. Lamalle (in Dehergne) la sua famiglia era forse imparentata con Giampaolo Lascaris gran maestro [...] ). Contengono una sobria esposizione delle opinioni dei missionari sui problemi dell'apostolato in Cina, come gli onori resi a Confucio, la terminologia cristiana da rendersi in cinese, riunite in due elenchi composti dal G. durante la detenzione a ...
Leggi Tutto
confucianesimo
confucianéṡimo s. m. – Sistema di dottrine religiose, filosofiche, etiche, sociali e politiche elaborato dal pensatore cinese Confucio (c. 551-479 a. C.) e dai suoi successori; basato su una particolare attenzione verso la formazione...