MEDICI, Lorenzo de', detto il Magnifico
Giovanni Battista Picotti
Nacque il 1° gennaio 1449 (1448 stile fiorentino) da Piero di Cosimo de' Medici e da Lucrezia Tornabuoni. Dalla madre, donna colta e [...] diconciliare Platone e Aristotele, la Cabala e il Cristianesimo; fra Giocondo dedica a L. la sua raccolta d'iscrizioni, Bernardo Alberti il trattato d'architettura, incompiuto, del fratello Leon Battista; Paolo dal Pozzo Toscanelli invia da Firenze ...
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In concomitanza col Concilio Ecumenico Vaticano ii, la Chiesa cattolica ha conosciuto un'effervescenza di nuove forme di vita religiosa che ha fatto pensare all'analogo fenomeno verificatosi con il Concilio [...] rivitalizzazione delle congregazioni mariane; l'opera di riforma coincise con il periodo del Concilio Vaticano ii e solo nel 1968 Paolo a don Mazzi a Firenze, la comunità di Oregina attorno a don Zerbinati a Genova, la comunità di s. Paolo attorno all ...
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. Come dice il nome stesso, abbazia (o badia) è un monastero governato da un abate (v.), abitato da monaci o canonici regolari (ordinariamente in numero di almeno dodici, secondo l'esempio di S. Benedetto) [...] la fondazione delle abbazie era libera, ed il conciliodi Calcedonia (451) aveva richiesto, a tutela dei mediante una nuova legge (cfr. A. C. Jemolo, Elementi di diritto ecclesiastico, Firenze 1927, p. 315 seg.).
Per altre notizie: v. certosa, ...
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Figlio primogenito di Amedeo VII e di Bona di Berry, nacque a Chambéry il 4 settembre 1383, e successe al padre il 1° novembre 1391. Per la sua giovane età, governò lo stato, secondo le decisioni paterne, [...] consigliò nelle trattative col papa di Avignone e nell'azione al conciliodi Costanza. E ne ottenne di Milano con Venezia e Firenze si fossero delineate nettamente. E seguì una politica di aspettativa, mascherata da lunghe pratiche di mediazione e di ...
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Secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nacque il 3 settembre 1392 in Milano. Dal padre ereditò nel 1402, col titolo di conte di Pavia, il dominio su questa città e sulle terre oltre il [...] Eugenio IV e il conciliodi Basilea indusse F. M. a tentare nuovamente d'introdursi in Romagna: pur senza far guerra diretta, fece correre le terre pontificie dai suoi condottieri; Firenze e Venezia si schierarono contro di lui, col papa; assoldarono ...
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. Con questa festa, che ricorre il 25 di marzo, la chiesa celebra il mistero dell'Incarnazione del Verbo: e perciò anticamente essa fu chiamata festa della Divina Incarnazione. Il terzo Vangelo è il solo [...] era celebrata fin da quel tempo. A renderla popolare contribuì senza dubbio la condanna di Nestorio e l'esaltazione della Vergine come madre di Dio (ϑεοτόκος) fatta nel conciliodi Efeso nel 431. Ma, poiché la festa cadeva in Quaresima, ed essendovi ...
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RICCI, Scipione de
Niccolò Rodolico
Nacque a Firenze nel 1741, morto ivi nel gennaio del 1810. A quindici anni andò a Roma nel Collegio romano dei gesuiti. Credette poco dopo il Ricci di avere la vocazione [...] la Chiega sotto la soggezione dello Stato.
Bibl.: Memorie di S. d. R., ed. Gelli 1865; Atti e decreti del concilio diocesano di Pistoia, Pistoia 1788; N. Rodolico, Gli amici e i tempi di S. d. R., Firenze 1920. E cfr.: A. C. Jemolo, Il giansenismo in ...
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Nato in Mugello, forse nel villaggio La Casa da cui traeva nome la sua nobile famiglia, il 28 giugno 1503, morto a Montepulciano il 14 novembre 1556. Studiò a Bologna, a Firenze e dal 1525 di nuovo a Bologna, [...] nunzio pontificio a Venezia, donde seguiva l'andamento del conciliodi Trento. Quando Paolo III istituì la lega dei , che godettero a lungo di straordinario favore.
Scritti: Opere, Firenze 1807; Venezia 1728 e 1752, con biografia, di G. B. Casotti; ...
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TOSTI, Luigi
Walter Maturi
Storico, nato a Napoli il 13 febbraio 1811, morto a Montecassino il 24 settembre 1897. Compì gli studî nel collegio annesso alla Badia di Monte Cassino e, nel 1831, fece il [...] nel secolo XIX, Bari 1921, I, pp. 149-150; V. Procacci, La questione romana. Le vicende del tentativo diconciliazione del 1887, Firenze 1929; J. Gay, Les deux Romes et l'opinion française. Les rapports franco-italiens depuis 1815, pp. 100-124 ...
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Nato a Modena, probabilmente nel 1505, da Iacopo e da Bartolommea della Porta, studiò legge a Bologna, Ferrara, Padova, e sì addottorò a Siena, dove si diede anche a studî letterarî e dove fece rappresentare, [...] 1560). Da Chiavenna, dove s'era ricoverato, chiese invano nel 1561 a Pio IV di potersi scolpare dinnanzi al conciliodi Trento; onde, perduta ogni speranza diconciliazione con la Chiesa, vagò all'estero, a Ginevra (1564-66), a Lione (1567), dove ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...