doveri
Anna Lisa Schino
Quello che un'autorità o la nostra coscienza ci obbliga a fare
Ognuno di noi, nel corso della propria vita, si trova di fronte a tutta una serie di doveri: familiari, scolastici, [...] di Marco Tullio Cicerone, che nella sua opera Sui doveri ha trasmesso queste teorie al mondo romano.
Come si è detto, il concetto di dovere implica la nozione di una fonte legislatrice, cioè di un'autorità da cui la legge deriva. Per l'etica stoica ...
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Teologo protestante (San Gallo 1852 - Tubinga 1938), prof. di teologia sistematica a Greifswald (1888), quindi a Berlino (1893), poi di critica neotestamentaria a Tubinga (1897); è stato tra i più influenti [...] maestri del moderno protestantesimo: fondamentalmente pietista nella sua educazione, influenzato da A. Ritschl nel concetto di rivelazione (il divino nella natura ci attesta Dio), affermava che l'unità della Chiesa cristiana doveva essere fondata ...
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Movimento religioso derivato dal babismo. Fu fondato da Mīrzā Ḥusain ‛Ali Nūrī (Teheran 1817 - S. Giovanni d’Acri 1892), che nel 1863 dichiarò di essere il personaggio salvifico preannunciato dal Bāb e [...] prese il nome di Bahā’ Ullāh («Splendore di Dio»). Il b. si incentra sul concetto della conoscibilità di Dio attraverso le sue manifestazioni cicliche, che si estendono anche a personaggi storici o mitici di altre religioni (Buddha, Kṛṣṇa). ...
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Che non ha carattere sacro, che è estraneo o contrario a ciò che è sacro e religioso. Anche, che ha per argomento motivi terreni, mondani, non religiosi.
Arte
Nella storia dell’arte, l’iconografia p. [...] Fortuna, della Morte, del Trionfo, degli Uomini illustri, Eroi ed Eroine, delle Virtù o qualità dell’uomo, di altri concetti astratti. Tra le tematiche citate, è particolare il tema del Trionfo, tratto dalla festa solenne riservata in età romana al ...
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tabu Proibizione di carattere magico-religioso nei confronti di oggetti, persone, luoghi considerati di volta in volta sacri, oppure contaminanti, impuri e dunque potenzialmente pericolosi.
Un genere [...] forza lavoro e gli escrementi che producono.
Più di recente si registra nelle varie discipline una certa disaffezione verso il concetto di t. e non pochi dubbi sulla sua validità euristica. In effetti, sebbene alcuni aspetti della sua sfera semantica ...
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śūnyavāda Scuola e dottrina buddhistica assertrice del «vuoto» (sanscr. śūnya), cioè della non esistenza assoluta; il suo più illustre esponente fu Nāgārjuna (2° sec. a.C.). È chiamata anche śūnyatā, e [...] , che altro non è se non una designazione metaforica. Niente esiste realmente di per sé, ma solo in maniera relativa; concetti e definizioni hanno valore puramente strumentale, in quanto unici punti di appoggio su cui fondare la ricerca della verità. ...
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Pratica devozionale consistente nel recarsi, da soli o in gruppo, a un santuario o a un luogo comunque sacro per compiervi speciali atti di religione, sia a scopo di pietà sia a scopo votivo o penitenziale [...] (v. fig.).
L’uso del p. ha sempre, tra le sue condizioni, il concetto del luogo sacro, cioè l’idea che in determinati luoghi, più che altrove, si manifesti una potenza divina o, comunque, sovrumana. Poiché quest’idea, pur diffusissima, non predomina ...
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Scienza egizia. Cosmogonia, cosmologia e teologia
Jan Assmann
Mark Smith
Jürgen Zeidler
Cosmogonia, cosmologia e teologia
Nell'Antico Egitto non è possibile separare la conoscenza che riguarda le [...] è Djet" (de Buck 1935-61, vol. II, p. 22a; p. 23a,c [78]; cfr. Bickel 1994, pp. 134-135). Neheh e Djet sono concetti che indicano la quantità e l'immensità del tempo. Perciò Neheh indica l'incessante movimento del tempo che ruota su sé stesso, Djet l ...
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Termine arabo che può essere tradotto come "sforzo", da intendersi "sulla via di Dio", come impegno di automiglioramento del credente (j. al-ākbar, grande j. o j. superiore), di natura eminentemente intellettuale, [...] rivolto ad esempio allo studio e alla comprensione dei testi sacri o del diritto: in tale accezione, il concetto appare semanticamente diverso dalla traduzione di "guerra santa" frequentemente proposta. Accanto a una dimensione interiore del j. (ṣabr ...
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Vedanta
Insieme di testi della letteratura filosofico-religiosa indiana, in cui il percorso di conoscenza inaugurato dai Veda trova un primo compimento sul piano liturgico (Brahmana, 10°-8° sec. a.C.), [...] simbolico (Aranyaka, 8° sec. ca.) e speculativo (Upanisad, 6° sec. ca.). Cardine della filosofia del V. è il concetto di brahman come principio assoluto, realtà unica e trascendente, di cui la dimensione fenomenica è manifestazione priva di autonomia ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...