equiprobabile
equiprobàbile [agg. Comp. di equi- e probabile] [PRB] Qualifica, di carattere intuitivo, usata quando si tratta di eventi che presentano caratteri di regolarità e simmetria tali da far [...] che i sei eventi rappresentati dall'apparire di ciascuna delle sei facce siano equiprobabili. La definizione di probabilità presuppone il concetto di e., che perciò è di estremo interesse per i fondamenti del calcolo delle probabilità: v. probabilità ...
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Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925); insegnò lungamente a Jena; erano gli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J. W. R. Dedekind, G. Cantor davano [...] e impreciso linguaggio comune; Die Grundlagen der Arithmetik (1884; trad. it. 1965), in cui si tenta di definire il concetto di numero naturale; Grundgesetze der Arithmetik (2 voll., 1893, 1903), l'opera principale, in cui le ricerche precedenti ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. L'infinito e l'eternita del mondo
Johannes M.M.H. Thijssen
L'infinito e l'eternità del mondo
La questione dell'infinito si è imposta [...] aveva origine dal Libro III della Fisica e dal Libro I del De caelo di Aristotele, nei quali si analizzano i concetti di infinito e di continuità; il secondo dalle discussioni sull'eternità del mondo. Dato che un mondo eterno avrebbe implicato un ...
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traccia
Luca Tomassini
Nel caso di un operatore lineare (matrice quadrata) di uno spazio vettoriale euclideo n-dimensionale in sé A=∣∣aij∣∣ (con aij numeri complessi e i,j=1,...,n), la traccia di A [...] hermitiana di A. Se A è hermitiana (A=A*), trA è uguale alla somma dei suoi autovalori. La generalizzazione del concetto di traccia al caso di spazi vettoriali di dimensione infinita dotati di prodotto scalare (di Hilbert) ℋ si è dimostrata uno ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] come esimente di responsabilità, dovrebbe far qualificare quest’ultima come oggettiva, prescindendosi totalmente dalla colpa.
Filosofia
Il concetto di c. ha assunto nella storia della filosofia diversi significati a seconda che esso sia stato inteso ...
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Introduzione. - La teoria delle c. è di recente costruzione, ma, per la sua stessa natura, è oggi già penetrata diffusamente nella matematica. Essa rappresenta, nel pensiero matematico, un momento di sintesi, [...] f : A → B in C, risulti T (f)αA = αB S(f). Quest'ultima condizione (di "naturalità") viene visualizzata usando un concetto di base della teoria delle c., che è la rappresentazione mediante "diagrammi" (sopra schemi). Nel nostro caso la condizione si ...
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Vicino Oriente antico. La matematica
Jöran Friberg
La matematica
Gli esercizi metro-matematici nel III millennio
La ricerca sulla matematica mesopotamica conobbe il suo periodo pionieristico a partire [...] VII, figg. D-E), nelle quali il diametro e la linea trasversale sono ortogonali. Analogamente è evidente la familiarità con il concetto di rette parallele nel caso di triangoli o trapezi suddivisi in strisce (Tav. VII, fig. N); l'esempio più noto di ...
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continuo 1
contìnuo1 [agg. Der. del lat. continuus, da continere "tenere unito", comp. di cum "insieme" e tenere, e quindi "non interrotto"] [ALG] Applicazione c.: applicazione definita su uno spazio [...] intorno I di P che viene trasformato in un aperto di A' tutto contenuto in I'. Costituisce una generalizzazione del concetto di funzione c. (v. oltre). ◆ [ALG] Frazione c.: rappresentazione dei numeri positivi a mezzo di successioni di interi. Se a ...
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omotopia
Luca Tomassini
Formalizzazione della nozione intuitiva di deformabilità di un’applicazione in un’altra. Più precisamente, due applicazioni f e g dello spazio topologico X nello spazio topologico [...] f e g. La nozione di omotopia può anche essere utilizzata per confrontare due spazi topologici X e Y, generalizzando il concetto di continua deformabilità di uno spazio in un altro. Due spazi X e Y saranno infatti detti equivalenti per omotopia (X ...
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contiguo
contìguo [agg. Der. del lat. contiguus, da contingere, comp. di cum "insieme" e tangere "toccare", e quindi "che tocca qualcosa, avendo con questa un elemento comune"] [ALG] [ANM] Di ente posto [...] un numero ε piccolo a piacere, è sempre possibile trovare in A un numero a e in B un numero b tali che a-b<ε. Tale concetto, fondamentale nell'introduzione dei numeri reali secondo Dedekind, si estende a classi di grandezze omogenee qualunque. ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...