Nooteboom, Cees
Fiorella Mori
Nooteboom, Cees (propr. Cornelis Johannes Jacobus Maria)
Scrittore nederlandese, nato all'Aia il 31 luglio 1933. Dopo aver frequentato il liceo classico, iniziò una vita [...] sono i saggi di De ontvoering van Europa (1993; trad. it. Come si diventa europei?, 1994), in cui formula il suo concetto romantico-illuministico di 'nazionalità', e i testi vari di Nootebooms hotel (2002; trad. it. Hotel nomade, 2003), le cui stanze ...
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AMBROGINI, Angelo, detto il Poliziano
Emilio Bigi
Nacque a Montepulciano (sul cui nome latino Mons Politianus egli foggerà poi il proprio appellativo umanistico) il 14 luglio 1454 da Benedetto, egregius [...] le sue traduzioni di Platone e degli scritti ermetici e composto e pubblicato più di un'opera in cui il concetto umanistico della dignitas hominis si fondava non tanto sulle sue possibilità di azione terrena, quanto sulla capacità di attingere ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] acquisendo dignità culturale e norme stabili. Altra e istruttiva divaricazione fra i due trattati si crea a proposito del concetto di ornatus stilistico, e dei rapporti fra prosa e poesia. Coerentemente alla novità della sua impostazione - la ricerca ...
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FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] posson gentilezza dar né tòrre, / però che vili son da loro natura". Non si sa donde Dante abbia ricavato il concetto di nobiltà che egli attribuisce a Federico, contestandogli il valore dato alla possessione: forse da una epistola ai senatori romani ...
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ALCOZER (Algozier), Giovanni
Francesco Brancato
Nato a Palermo il 4 nov. 1776, da Francesco, fu, dopo il Meli, se non il maggiore poeta dialettale, certamente quello che produsse di più e trattò le [...] trattare argomenti politici (come era pure detto che non si dovevano trattare argomenti teologici), era implicito il concetto che alla Sicilia, per la sua particolare formazione storica, spettasse anche un particolare reggimento politico che la ...
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LETTERARIA, STORIOGRAFIA
Andrea Battistini
Italia. − Finché, negli anni Trenta e Quaranta, prevaleva negli studi l'indirizzo neoidealistico, contrastato al più dall'impostazione divergente della cultura [...] 1929; E. D'Ors, Del Barocco, trad. it. a cura di L. Anceschi, Milano 1945; G. Weise, La doppia origine del concetto di Manierismo, in Id., Studi vasariani, Firenze 1952; G. R. Hocke, Die Welt als Labyrinth. Manier und Manie in der europäischen Kunst ...
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MUSIL, Robert
P. Ch.
Scrittore austriaco, nato a Klagenfurt il 6 novembre 1880, morto a Ginevra il 15 aprile 1942. Figlio d'un alto funzionario austriaco, cresciuto in un ambiente di densa e raffinata [...] per il senso cosmico che satura ogni capitolo del libro, per il carattere totalmente gnoseologico che anche il più logoro e tradizionale concetto assume nel discorso di Musil. L'azione del romanzo si svolge nell'alta società viennese dal 1913 al 1914 ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] di un'esperienza d'amore, ma poetica, fruita e conoscibile attraverso la poesia, della proposta di un concetto (e dell'evoluzione di un concetto) d'amore in quanto poeticamente attivo e attuale. Del resto, più d'una delle situazioni contemplate nel ...
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Ippolito Nievo: Opere - Introduzione
Sergio Romagnoli
«Ieri alla fine ho terminato il mio romanzo; son proprio contento di riposarmi. Fu una confessione assai lunga.» Con queste ormai famose parole, [...] città e campagna, tra forze urbane e rurali. Ritorna qui in più ampia esposizione un concetto che ci aveva colpito nelle Confessioni. che non è concetto stretto nella contingenza di un momento, ma determinante di tutta la condotta politica di un uomo ...
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BIRAGO, Francesco
Renzo Negri
Da non scambiare per il contemporaneo Cornelio Francesco, spesso chiamato Francesco, nacque a Milano nel 1562, da Iacopo Marcello e da Francesca di Alessandro Beolchi, [...] II libro dei Consigli Cavallereschi in quella del 1637.
Da quando il Manzoni ironizzò così finemente sulla sua figura, riferendo il concetto che di lui aveva don Ferrante (I promessi sposi, cap. XXVII), la fama del "nostro celebre Francesco Birago" è ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...