Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] è rilevante che Judah ‒ così come fece Federico II nel suo De arte venandi ‒ assegni un grande rilievo al concetto di esperimento, in base al quale criticherà le asserzioni errate di Aristotele. Difatti Judah aveva biasimato l'attitudine di Averroè ...
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BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] riportò notizie dei congressi operai e fu ritenuto da questi un sicuro appoggio.
Il socialismo del B., pur non accettando il concetto di lotta di classe, pur non osando toccare l'istituto della proprietà privata, pur arretrando di fronte al comunismo ...
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DONI, Agostino
Antonio Rotondò
Nacque a Cosenza intorno alla metà del sec. XVI: "Consentimis, medicus et philosophus" si dice egli stesso nel frontespizio dell'unica sua opera nota.
Le informazioni [...] sovrappongono ora alla ricerca naturale i limiti della loro fede angusta, senza avvedersi che non sono principî di ragione concetti come resurrezione dei corpi, principio e fine del mondo, immortalità dell'anima e simili. Prima della stampa, il D ...
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LABANCA, Baldassarre
Cesare Preti
Quarto di nove figli, nacque ad Agnone, nel Molise, il 17 ag. 1829 da Vincenzo, commerciante, e da Maria Angelica Mario. Educato dapprima da uno zio materno, L. Mario, [...] così le esigenze del trascendentalismo e del panteismo. Ciò grazie a una concezione dell'Ente che, superando i concetti di personalità e di impersonalità, è definita dal L. "soprapersonale".
Nel 1875 un provvedimento del ministro della Pubblica ...
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DE FERRARIIS, Antonio
Angelo Romano
Nacque a Galatone (od. prov. di Lecce), donde trasse il nome accademico di Galateo, verso la metà del secolo XV dal notaio Pietro e da Giovanna d'Alessandro. Non [...] della vita politica italiana il D. seppe interpretare gli avvenimenti drammatici del suo tempo alla luce di un singolare concetto di "fortuna" pur non essendo uno storico di professione: adattò il suo comportamento alle mutate condizioni politiche ...
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COLECCHI, Ottavio
Roberto Grita
Nacque a Pescocostanzo (L'Aquila) il 3 sett. 1773 da Giovanni Battista Giocondino e da Grazia Nicoletta Spallone, che gli diedero il nome di Ottaviano Francesco. Da uno [...] può darci che ciò che è empirico e non è dunque in grado di spiegarci la nozione di tempo infinito. Neppure il concetto di sostanza, secondo il C., ha una origine empirica, come invece pensava il Galluppi, dal momento che noi percepiamo degli oggetti ...
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Secondo le teorie fisiche dell’antichità, particella di materia assolutamente semplice e non ulteriormente divisibile, dotata di qualità e quantità determinate. Nel linguaggio scientifico odierno, la più [...] ha più un senso preciso parlare di posizione e di velocità simultaneamente e perfettamente determinate, e quindi viene meno il concetto classico di traiettoria. Se non si vuole abbandonare il linguaggio prima usato per descrivere la struttura atomica ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] con l’oggetto. Non è per es. s., in questo senso, un triangolo con dentro un occhio, che allude al concetto, esprimibile in parole chiare, del Dio onniveggente e trino, non essendo certo l’espressione spontanea dell’esperienza che di questo Dio ...
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Responsabilità
Rossella Bonito Oliva
Nell'accezione giuridica il termine responsabilità viene utilizzato per la prima volta nel 1787 nel The federalist da A. Hamilton (folio 64) e poi nel Codice napoleonico [...] (1971) ha prodotto un salto di livello anche nel dibattito sulla r., mettendo in gioco, o meglio, contaminando il concetto di rispetto con tutto quanto attiene alla sfera condizionante e condizionata degli interessi umani. La condivisione di r. di ...
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La fine della vita
Maurice A.M. De Wachter
(Consultant in Bioethics, Waterloo, Belgio)
Affrontare l'inevitabilità della morte, termine ultimo della vita, rappresenta da sempre una sfida per l'uomo. L'uomo [...] Rinascimento o la morte dell' altro come la fine di una relazione, durante l'ultimo secolo, possono tutti essere concetti noti, ma non impediscono di chiudere gli occhi di fronte all'innegabile certezza della morte futura. La parola negazione indica ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...