Lingue, regno d'Arles
AAlberto Varvaro
Nel Duecento, la linea di separazione tra lingue germaniche e lingue romanze non corrispondeva in nessun caso al confine tra Regno di Germania e Impero, a est, [...] dialetto. Il fatto è che le costruzioni statuali di epoca medievale non annettono alcuna importanza alla lingua e gli abitanti del del volgare (si tratta di un'indicazione di uso comune). Molto prima aveva invece cominciato a usare il volgare ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] uro, cloruro); vengono dal germanico con la mediazione latina medievale -esco (romanesco) e -ingo (solingo).
I suffissi sono anzi la categoria lessicale in cui l’alterazione è più comune e conta un maggior numero di suffissi diversi (per es., verme ...
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Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] Le Monnier, 1845, p. 49)
Altri casi comuni di commento parentetico sono le espressioni esclamative e le interiezioni Roma - Bari, Laterza.
Roncaglia, Aurelio (1941), Note sulla punteggiatura medievale e il segno di parentesi, «Lingua nostra» 3, pp. 6 ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] ogni parte d’Europa: per cui «trovasi un solo gergo comune ai malandrini d’ogni singola nazione».
Il rapporto tra i due in situazione di migrazione permanente (a partire dall’età medievale, epoca a cui viene fatta risalire la nascita dei gerghi ...
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CALEPIO, Ambrogio, detto il Calepino
GG. Soldi Rondinini-T. De Mauro
Figlio naturale del conte Trussardo, primo feudatario della Val Calepio, nacque probabilmente intorno al 1435 e fu battezzato con [...] eremitani agostiniani nel 1458, seguendo una abitudine assai comune per i cadetti delle famiglie nobili. Novizio a a Tacito, ai grammatici e, scavalcando il latino tardo e medievale, al latino umanistico, di Valla e Perotto, citati come auctores ...
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I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per [...] greca e latina, nella cultura bizantina e nella latinità medievale, in Mortara Garavelli 2008, pp. 25-62.
Lala Bari, Laterza.
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] figurati!
Se ne hanno esempi anche nel latino classico e medievale: Sed confecto proelio, tum vero cerneres quanta audacia quantaque animi
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Suoni, forme, costrutti, con ...
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I composti di venire sono quasi cinquanta, in larga parte verbi che già in origine, nel latino classico o medievale, risultavano dalla composizione tra venīre e uno o più elementi a valenza di prefisso.
Alcuni [...] ’accezione «rinegoziare»: abbiamo riconvenuto le rate del prestito), ridivenire, risovvenire, sopravvenire e, da ultimo, il più comune svenire.
Non mancano elementi esotici: è il caso delle parole originanti dal francese antico menosvenire «deviare ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , determinando differenze notevoli nelle età, nelle aree geografiche e nei singoli scrittori. Per rilevare qualche tratto generico, comune al l. medievale, si ricorderà: nell’ortografia, la riduzione dei dittonghi ae e oe a e e la presenza invece di ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] placuit legis habet vigorem). Anche nell’ambito dell’esperienza medievale, la lex, quale atto volontario, si contrapponeva alla criterio ecclesiologico, che esclude i membri delle comunità cristiane non cattoliche) che godano di sufficiente ...
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comune3
comune3 s. f. – 1. Variante ant. del s. m. comune2, per indicare il comune medievale (si disse anche la comuna). 2. Nome (fr. la Commune) dato al governo municipale di Parigi dal 1789 al 1795, e al potere rivoluzionario che si installò...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...