Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] , in sede tonica, è il sistema qualitativo a sette vocali detto panromanzo, perché comune a gran parte della Romània:
(1) ī > /i/, ĭ ed ē da registrare rispetto al quadro del fiorentino medievale appena tracciato. Così per la monottongazione ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] in certi casi, fino ai nostri giorni; ➔ greca, comunità), dovuta in primo luogo alla vicinanza e a quella rilevanza strategica giudeo-italiano). Scarsi, invece i residui della componente germanica medievale, un po’ più visibili nell’alta Calabria, al ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] a partire dal Cinquecento da una varietà, quella romana medievale, che era molto vicina ai dialetti mediani (cfr al romancio del cantone svizzero dei Grigioni, sotto l’etichetta comune di retoromanzo, esso si distingue per la conservazione di tratti ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] che l’italianizzazione fosse più solida e capillare di quanto comunemente si ritenga.
Il Seicento è in tutta Europa il secolo converso si soppiantano con latinismi i termini in volgare medievale: renes «reni» confina arnioni o rognoni nel linguaggio ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] da quello della riconoscibilità. In teoria un europeismo dovrebbe essere comune a tutte le lingue d’Europa e solo a esse; Processi di convergenza e differenziazione delle lingue dell’Europa medievale e moderna. Atti del Convegno internazionale (Udine, ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] Roma (De Mauro 1989; Trifone 2008): il romanesco medievale (giudicato negativamente da ➔ Dante) era un volgare di ɔ]gna).
Nel consonantismo (Marotta 2005), numerosi sono i tratti comuni all’intera regione e anzi condivisi da gran parte dell’Italia ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] il tracciato della Via Francigena, la principale arteria di comunicazione tra Roma e i territori francesi via Siena, Lucca in genere meno esposti al prestito. Sono di origine francese già medievale i suffissi -iere (lat. -arium) e -aggio (lat. ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] numerosa della ristretta cerchia di lettori del libro manoscritto medievale (Trovato 1994: 20-22; Trovato 1998: 170 strumento linguistico duttile, calibrato più per le esigenze pratico-comunicative che per la letteratura (cfr., in sintesi, Vitale ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] due principali figure di scriventi professionali nell’età medievale, per questo entrambi raffigurati spesso nell’iconografia con Nel breve di Montieri, del 1219, i membri della comunità si impegnano fra l’altro a fornirsi reciproca assistenza in ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] Il latino, ancorché nella varietà modernizzata della Chiesa medievale, non era più comprensibile, dopo il VII in Italia. Semmai, per essa c’è un problema di stile comunicativo, di miscela di sottigliezza e di semplicità, di astrazione teologica e ...
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comune3
comune3 s. f. – 1. Variante ant. del s. m. comune2, per indicare il comune medievale (si disse anche la comuna). 2. Nome (fr. la Commune) dato al governo municipale di Parigi dal 1789 al 1795, e al potere rivoluzionario che si installò...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...