L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] dal XII secolo e specialmente dal XIII, con lo sviluppo dei comuni toscani.
Da un muro della catacomba di Commodilla a Roma, latino, lingua che aveva cominciato a ripulire dalla vernice medievale e a recuperare nella sua originaria veste classica, e ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] c’è stata, c’è e si muove sosteneva che un italiano comune era sempre esistito e che non si doveva rinunciare all’autorità degli Italia rinunci a una forma che proprio il fiorentino medievale ha imposto universalmente? Firenze – incalza Ascoli – non ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] nel tempo (oltre che nello spazio) è nozione comune, fondata sulla personale esperienza di ognuno. Da una Per i dialetti si segnala, al Nord, l’evoluzione da un sistema medievale in cui il pronome soggetto di prima e seconda persona singolare è ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] dotti e ignoranti, religiosi e laici, in tutte le situazioni informali della vita quotidiana (➔ volgari medievali; ➔ italiano antico). La lingua della comunicazione formale, parlata e scritta, era, invece, il latino (o gramatica, com’era chiamato nel ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] l’origine dell’italiano, auspicò l’esame delle carte alto-medievali, ciò che nessuno fece meglio di Muratori. La filologia, da non costituire la lingua di un popolo, ma con in comune «molto linguaggio di azione» (il medesimo linguaggio che Vico aveva ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] , 1302, e si trova in esilio a far fronte comune con gli antichi nemici ghibellini fuorusciti. Trascorre il 1302 e , dunque, si pone all’interno della dottrina classica e medievale della separazione degli stili: Dante prescrive che il volgare illustre ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] Questi elementi hanno fatto il loro primo ingresso nel volgare medievale quando, da un lato, questo aveva già acquisito la invece ci si limita ai circa 45.000 lemmi del vocabolario comune, la situazione si inverte e le percentuali diventano del 5% ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] ˈpjɛde] «i piedi»), osservabile fino alla zona dei Cimini (Ronciglione), e comune all’orvietano, a diverse varietà umbre e alle Marche centrali;
(c) gli ha però conservato dell’antica parlata medievale alcuni fenomeni fonomorfologici che ancora oggi ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] invece del latino: come lingue, dunque, non come dialetti (➔ volgari medievali).
Per es., in ambito giuridico si possono registrare testi normativi, come statuti di comuni o di confraternite, regolamenti, ordinanze ecc., redatti nei più diversi ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] considerate migliori. I due filoni hanno però una matrice comune e anche nel secondo si possono reperire, soprattutto tra i Decameron. Questo, se impedì una netta frattura con la fase medievale (come avvenne, per es., in francese, dove la teoria ...
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comune3
comune3 s. f. – 1. Variante ant. del s. m. comune2, per indicare il comune medievale (si disse anche la comuna). 2. Nome (fr. la Commune) dato al governo municipale di Parigi dal 1789 al 1795, e al potere rivoluzionario che si installò...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...