significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] si pensa, e la cosa esterna.
Ai logici dell’età medievale, e in particolare a Gugliemo di Shyreswood, Pietro Ispano e Criticando la nozione di ‘proposizione’ intesa come il s. in comune a un enunciato e alla sua traduzione in un’altra lingua, con ...
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(sp. Galicia) Regione autonoma della Spagna (29.574 km2, con 2.784.169 ab. nel 2008; 94,1 ab./km2). Comunità autonoma dal 1981, con capoluogo Santiago de Compostela. Occupa l’estremità nord-occidentale [...] il Paese Basco e la Catalogna, è la comunità che persegue più apertamente una politica autonomistica.
L’ossatura che si riannoda in alcune sue composizioni alla tradizione lirica gallega medievale, come fanno anche A. Aguirre e B. Vicetto y Pérez ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] che tale unità sintattica esprime o designa, che può essere comune a differenti enunciati, anche di lingue diverse (per es., la il concetto di p. nella filosofia e nella logica medievali.
È nella filosofia ottocentesca che comincia a diffondersi il ...
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turco Con la locuzione popoli t. si intende un vasto complesso di popoli, le cui sedi primitive erano nell’Asia centrale e orientale, e che da quelle sedi hanno sciamato in età storica, con flusso ininterrotto, [...] islamica dell’Asia centrale e del Turkestan, una islamica ottomana medievale e moderna, e varie altre moderne nei diversi gruppi t. tra i vari rami del t. crea però un comune denominatore, almeno linguistico, fra tutte queste letterature.
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] degli oggetti esterni faceva dipendere il cosiddetto realismo del s. comune, contrapponendolo al fenomenismo di G. Berkeley e D. Hume contrapposti) le stesse locuzioni. L’esegesi antica e medievale ha abbondato nella ricerca di s. diversi: letterale ...
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Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto greco primitivo la z aveva una forma simile a un I con i due tratti orizzontali piuttosto lunghi, ma prese per tempo la [...] a dʃ (cioè ʒ), per altri ʃʃ, da cui nel greco medievale e moderno ʃ semplice. La lettera, che occupa il sesto posto La lettera z rappresenta in italiano due diversi fonemi, che hanno in comune il punto d’articolazione, che è lo stesso dell’s italiana, ...
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Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Fino almeno al 16° sec. ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura, e fino al 19° sec. ha conservato [...] in comune con essa il nome, distinguendosi all’occorrenza l’u ‘vocale’ (la nostra u) dall’u ‘consonante’ (la nostra v). La -attica a ü (primo effetto di una tendenza che nel greco medievale e moderno avrebbe finito con il trasformare quel suono in i), ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] %) e il 42% in case sparse nella campagna. Il numero dei comuni è di 746. I comuni con oltre 100.000 ab. sono 3 e raccolgono il 13,1% la più importante, sia per la ricca letteratura medievale, sia per la posizione intermedia fra il lombardo orientale ...
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Lessicografia
Luca Serianni
La grande vitalità delle iniziative in campo lessicografico, manifestatasi già negli ultimi decenni del 20° sec., è confermata dalla pubblicazione di numerosi dizionari dell'uso, [...] include anche i vari sostantivi e aggettivi derivati dai nomi dei comuni italiani, e adopera una marcatura sistematica per tutti i lemmi anche ad aree meno esplorate (dal filone medievale non toscano alla trattatistica sei-settecentesca) rendono il ...
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MARIOTTI, Scevola
Piergiorgio Parroni
Filologo classico, nato a Pesaro il 24 aprile 1920. Ha insegnato Letteratura latina all'università di Urbino (1949-63), passando poi (1963) come ordinario di Filologia [...] umanesimo è stata riordinata e raccolta in volume (Scritti medievali e umanistici, 1976). Qualità più specifiche dell'attività di leggere in profondità il testo e una non comune attitudine alla divinatio fondata su solide conoscenze linguistiche e ...
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comune3
comune3 s. f. – 1. Variante ant. del s. m. comune2, per indicare il comune medievale (si disse anche la comuna). 2. Nome (fr. la Commune) dato al governo municipale di Parigi dal 1789 al 1795, e al potere rivoluzionario che si installò...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...