Si hanno almeno quattro significati del termine eteronimo in linguistica (altre accezioni sono relative ad altri ambiti):
(a) Negli studi sulla traduzione, l’eteronimia è una particolare relazione di sinonimia [...] ed. 1994).
Dubois, Jean et al. (19948), Dizionario di linguistica, Bologna, Zanichelli.
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italianocomune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET. ...
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MAIUSCOLE, USO DELLE
L’uso delle maiuscole è obbligatorio in una serie di casi.
• All’inizio di testo o di una sua parte (capitolo, paragrafo ecc.)
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno [...] europeo / Mercato Comune Europeo
Fondo monetario internazionale / Fondo Monetario Internazionale
I nomi dei giorni della settimana e dei mesi vanno scritti con l’iniziale minuscola
maggio, lunedì, marzo, sabato.
Usi
Nell’italiano formale e ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] all’interno della stessa parola: razionalizzazione.
Possono darsi in italiano anche doppie vocali. ➔ Sigle a parte, esse sono ecc.; sono però, com’è evidente, termini tutti fuori dall’uso comune.
Meno rare le doppie vocali sono in fine di parola, e ...
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In italiano le parole appartenenti ad alcune ➔ parti del discorso sono soggette a flessione; presentano cioè diverse terminazioni a seconda del ➔ numero, del ➔ genere, o (come particolarmente i verbi) [...] , pianista, ecc.; sono i cosiddetti nomi di genere comune).
Incertezze ed errori vengono, nel caso delle parole variabili è in tedesco Lieder, quello di Land è Länder: nell’uso italiano, la prima parola è usata spesso nella forma plurale per indicare ...
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Sono composti di dire tutti i verbi che risultano dalla saldatura di dire e uno o più ➔ prefissi (➔ composizione).
Va sottolineato però che non tutti i verbi che all’infinito hanno la terminazione in -dire [...] alla seconda coniugazione (da dicĕre, attestato anche in ➔ italiano antico e nei ➔ dialetti, ridotto poi per sincope; , disdicimento e disdicitore, ma anche al ben più comune aggettivo comune disdicevole (più sostenuto l’avverbio disdicevolmente). ...
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Le congiunzioni relative (dove, ove, donde, onde) sono ➔ congiunzioni che hanno la peculiarità di introdurre, come i pronomi relativi (➔ relativi, pronomi), le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite [...] esempi, in cui, nel quale).
Mentre dove è d’uso comune, le altre tre congiunzioni relative sono soprattutto di uso letterario e , *per ove, *di ove, *fin ove).
Nell’➔italiano popolare o nel parlato poco sorvegliato, anche la congiunzione relativa ...
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INDETERMINATIVI, ARTICOLI
L’articolo indeterminativo si usa in riferimento a un elemento che fa parte di una categoria di persone, animali, oggetti, concetti
Un uomo si aggira per le strade
Una parola [...] elisione e diventa un’
un’amica
un’elezione
Tuttavia, nell’italiano scritto l’elisione di una davanti a vocale può anche essere
Non è una amara constatazione che attinge a un luogo comune, ma una seria ipotesi scientifica (www.corriere.it)
Si ...
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Nell’italiano più informale, innanzitutto orale e marginalmente anche scritto, circolano spesso nessi relativi semplificati che, spesso attestati sin dall’antichità (sugli usi di che cfr. D’Achille 1990: [...] d) dove con valore temporale:
(10) in questi tempi, dove il bisbiglio spesso maschera incertezza, non è poco («La Stampa» 18 maggio 07)
Comune invece a tutti i livelli di lingua è che «in cui» con valore di complemento di tempo (il giorno che lo vidi ...
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Una delle funzioni dell’➔accento grafico è quella di indicare quale tra le sillabe di una parola sia accentata, cioè abbia prominenza rispetto alle altre. L’accento può essere distintivo coi monosillabi: [...] felicità, libertà e in -tù: gioventù, servitù (hanno comune origine da forme latine ‘tagliate’ per apocope: felicitatem, però (accento grave), chiuso in perché (accento acuto). L’italiano ha poche parole che terminino in o accentata (cocoricò, ...
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Le formule di saluto sono ➔interiezioni secondarie usate all’inizio e alla fine di una conversazione per presentarsi e per congedarsi.
Le diverse formule rispondono a diversi gradi di formalità, a diversi [...] , ma il confine temporale tra le due forme è molto incerto e cambia a seconda delle regioni d’Italia o semplicemente dell’uso individuale. Meno comune, con lo stesso valore, è buondì (da dì ‘giorno’ ➔di, di’ o dì?), mentre buonanotte è riservato al ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...
comune2
comune2 (ant. commune) s. m. [lat. commūne (neutro sostantivato dell’agg. commūnis) «possesso, bene comune; repubblica, stato»]. – 1. Forma di governo autonomo cittadino apparsa nell’Europa occid. dopo il Mille come risultato di un’associazione...