Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] sia in forma implicita, col verbo all’infinito, con o senza un complementatore (3):
(1) Mario capisce [ogni cosa] oggetto
(2) Mario (49), in cui la percezione va intesa come percezione diretta (e non riportata) dell’evento da parte dell’esperiente ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] al sintagma verbale, il secondo, interno al sintagma verbale, può essere un complemento oggetto o diretto (Maria accarezza il cane, Maria studia la storia) o un complemento preposizionale (questo cane appartiene a Maria, la decisione dipende da Maria ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] ’intenzione.
In taluni casi la frase principale non esprime direttamente un’azione. In questi casi, la relazione è coerente l’argomento che si sposta: il soggetto nel primo caso, il complemento oggetto nel secondo: in Vito è andato a comprare il pane ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] partire.
L’elemento scisso può essere costituito da una varietà di elementi della frase canonica: un ➔ oggetto diretto (4), un complemento circostanziale (5), un avverbio (6), una subordinata argomentale (7) o avverbiale (8):
(4) è Mario che ho ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] es., Jespersen 1924; Halliday 1967; Williams 1980; Chomsky 1981). È possibile che il complemento predicativo si riferisca sia al soggetto (63) che all’oggetto diretto (64) di un verbo predicativo transitivo:
(63) Mario arrivò ubriaco
(64) ho visto ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] , la distinzione tra nucleo e periferia della frase è oscurata dall’uso indiscriminato della categoria di complemento: si parla di complemento sia per l’oggetto diretto, che è un argomento del verbo, sia per il tempo e la causa, che sono espansioni ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] , di solito un pronome (➔ pronomi di ripresa), che indica quale sia l’antecedente relativizzato (un oggetto diretto come in 54 e un complemento obliquo come in 56). La relativa debole è dunque un caso del più ampio fenomeno della generalizzazione di ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...]
a. *quanto dici lo tornerà a tutti
b. *quanto dici tornerà tale a tutti
Il complemento predicativo si riferisce all’oggetto diretto in dipendenza:
(a) da verbi psicologici (come credere, considerare, giudicare, reputare, ritenere, supporre, sapere ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] a tutti gli effetti come un oggetto diretto: per questo, da oggetto diretto di una proposizione transitiva, può diventare soggetto ma necessariamente con da + nome, la forma tipica del complemento di agente.
In sostanza, l’italiano tende a estendere ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] espresso come tale (27), ma nella lingua antica e letteraria si ha anche il caso dell’oggetto diretto reinterpretato come complemento preposizionale (28):
(27) il proprio orgoglio, il timore, l’incertezza della sorte altrui, la facevano rifuggire dal ...
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complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici a c. delle nozioni teoriche. 2. In grammatica,...
diretto
dirètto agg. e s. m. [part. pass. di dirigere; dal lat. directus, part. pass. di dirigĕre]. – 1. agg. Con uso più prossimo alla natura di participio e con i sign. proprî del verbo: a. Rivolto, che tende verso una meta e, fig., verso...