Vedi COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE dell'anno: 1973 - 1994
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE
L. Salerno
(Collezioni dal Rinascimento al sec. XVIII).
ITALIA
ROMA. - Per le collezioni di antichità nel Rinascimento:
Bibl.: [...] la Villa Medici divenisse sede dell'Accademia di Francia (1798 durante la dominazione francese) le collezioni furono trasferite a Firenze.
Bibl.: 1780-1788. Oggetti d'arte e antichità trasportati da Roma a Firenze per ordine del Gran Duca, in Docum ...
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Il patrimonio artistico e culturale
Simona Troilo
Nei primi decenni successivi all’unificazione, la costruzione del patrimonio culturale della nazione fu terreno di incontro e scontro tra progetti, [...] transitorie, il più delle volte peraltro inadatte a impedire la dispersione del materiale.
Mercanti d’arte, italiani e stranieri, collezionisti e semplici rigattieri attesero con una certa aspettativa il momento caotico del trasferimento, prevedendo ...
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Il design nel futuro
Vanni Pasca
Crisi economica e significato del design
Il 2009 per molti evoca il 1929 a proposito della crisi economica in atto, anche se non è ancora possibile stabilire con quanta [...] di Palazzo Grassi a Venezia, che ospita la sua collezioned’arte contemporanea, ha acquisito nel 2007 i diritti di Punta della Dogana, sempre a Venezia, creando un nuovo Centro d’arte contemporanea firmato da Tadao Ando e inaugurato nel 2009. Esiste ...
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GIORGIO (Zorzi, Zorzo) da Castelfranco, detto Giorgione
Augusto Gentili
Non si conosce con esattezza la data della nascita di G., che dovette avvenire a Castelfranco Veneto tra il 1477 e il 1478. È [...] , p. 160).
La fonte più importante è il quaderno marciano di Marcantonio Michiel, un giovane patrizio amatore e collezionistad'arte, che negli anni 1521-43 vi annotò fra l'altro sintetiche descrizioni, corredate di precise indicazioni di paternità ...
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CONTINUITÀ DELL'ANTICO (ν. S 1970, p. 725, s.v. Sopravvivenza dell'antico)
S. Settis
«Sopravvivenza», «tradizione», «influsso», «imitazione», «deduzione», «derivazione», «assimilazione», e così via: [...] greca di quei secoli, generò, insieme, anche il mutamento di status e di funzione dell'opera d'arte (da oggetto di culto a oggetto di collezione; da unicum a riproducibile) e dell'artista; e dette specialissimo risalto alle varie forme di deduzione ...
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I musei e il collezionismo archeologico
Giovanni Scichilone
Beatrice Palma
Carlo Roberto Chiarlo
La musealizzazione
di Giovanni Scichilone
I processi di musealizzazione, oggi testimoniati nei campi [...] materiali, che influiranno sul gusto dell'epoca e muteranno, in tutta la penisola, l'aspetto delle collezionid'arte: pitture, ceramica, oreficerie, instrumentum domesticum. L'interesse per i dipinti antichi, dimostrato finora raramente (Aldobrandini ...
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Design per tutti
Renato De Fusco
Il titolo è in primo luogo un auspicio, quello che in futuro si abbia una maggiore qualità diffusa dei beni di consumo nella sfera sociale più vasta, vale a dire nella [...] oggi, intesa sia in senso tradizionale sia in quello antropologico. Né l’obiezione per cui un conto è collezionare opere d’arte, un altro prodotti d’arte applicata e un altro ancora oggetti di vario genere, gusto e natura, vale a smentire l’idea che ...
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Fotografia: dalla descrizione alla rappresentazione
Massimo Arioli
All’inizio degli anni Quaranta del Novecento, il poeta francese René Char, nei suoi Feuillets d’Hypnos, scriveva: «Il tempo visto traverso [...] tale da elevare l’immagine fotografica al rango di opera d’arte fosse anche solo – parafrasando il fotografo statunitense Walker Evans critica e del collezionismo, con prevedibili ripercussioni sul mercato dell’arte contemporanea; dall’altro ...
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La musica nell’era digitale
Franco Fabbri
L’alta fedeltà come fenomeno di massa
Il pubblico iniziò ad associare l’aggettivo digitale al suono e alla musica negli anni Settanta del secolo scorso. Gli [...] sorprese che trasforma l’ascolto. Pur trattandosi della propria collezione privata, l’ascolto avviene in condizioni di attesa molto compimento al massimo grado dell’idea wagneriana dell’opera d’arte totale e del ruolo demiurgico del compositore, si ...
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GIUSTINIANI, Vincenzo
Simona Feci
Luca Bortolotti
Franco Bruni
, Nacque il 13 sett. 1564 nell'isola egea di Chio, territorio della Repubblica di Genova, da Giuseppe di Benedetto del ramo de Nigro [...] ; CXL (1998), pp. 102-118; L. Grassi, Teorici e storia della critica d'arte, II, L'età moderna. Il Seicento, Roma 1997, pp. 35-37; A. Gallottini, Le sculture della collezione Giustiniani, I, Documenti, in Xenia antiqua, monografie, V, Roma 1998; Id ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
amatore
amatóre (ant. amadóre) s. m. (f. -trice) [dal lat. amator -oris]. – 1. Chi o che ama; che ha amore, inclinazione, trasporto verso un determinato oggetto: a. dell’onestà; a. degli studî, delle arti; a. della campagna, della vita semplice....