Kirchhoff Gustav Robert
Kirchhoff 〈kìrk'of〉 Gustav Robert [STF] (Königsberg 1824 - Berlino 1887) Prof. di fisica successiv. nelle univ. di Breslavia (1850), Heidelberg (1854) e Berlino (1875); socio [...] ponte di misura per resistenze elettriche, a potenziometro: → ponte: P. di misura. ◆ [GFS] Relazione di K. fra i coefficienti spettrali di emissione e assorbimento: v. atmosfera terrestre: I 265 c. ◆ [OTT] Teorema integrale di K.: è la formulazione ...
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Matematica
In matematica, e nelle sue applicazioni, grandezza, dimensionata o adimensionata, costante o dipendente da qualche variabile, che, operando su una certa quantità A (per es., la misura di una [...] . Nel primo caso si parla di una tecnologia a c. fissi o costanti, nel secondo di una tecnologia a c. variabili. L’analisi delle attività (➔) e la teoria delle interdipendenze (➔) strutturali studiano processi produttivi a coefficienti costanti. ...
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L'Ottocento: matematica. Metodi del calcolo numerico
Dominique Tournès
Metodi del calcolo numerico
Prima del 1870 l'analisi numerica non si era ancora sviluppata come disciplina autonoma; esisteva [...] piccole oscillazioni, pubblica nel 1845 un algoritmo dello stesso tipo di quello di Gauss-Seidel. Particolarmente adatto al caso in cui i coefficienti diagonali sono preponderanti, esso si scrive:
[12] Xn+1=D-1(E+F)Xn+D-1B.
Sia nel metodo di Jacobi ...
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potenziale
potenziale [agg. e s.m. Der. del lat. potentialis, da potentia "potenza"] [LSF] (a) In contrapp. ad attuale, di ciò che ha la capacità di esplicarsi in qualcosa, ma non attuandosi ancora. [...] : I 472 c. ◆ [CHF] P. 6:n e 6:exp: v. cristalli molecolari: II 35 e. ◆ [EMG] Coefficienti di p.: nel problema generale dell'elettrostatica, i coefficienti della combinazione lineare delle cariche dei conduttori che danno il p. del singolo conduttore ...
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vettoriale
vettoriale [agg. Der. di vettore "inerente a vettori"] [ANM] Analisi, o calcolo, v.: la parte della matematica che s'occupa degli algoritmi con i quali si opera sui vettori (a questi si applicano, [...] V' di V è l'insieme degli elementi di V ottenuto partendo da un sottoinsieme M⊂V e formando tutte le combinazioni lineari a coefficienti in K di elementi di M. Un sottoinsieme B⊂V si dice che costituisce una base per V quando ogni vettore v è ...
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L'Ottocento: matematica. Equazioni differenziali alle derivate parziali
Thomas Archibald
Equazioni differenziali alle derivate parziali
Nel corso del XIX sec. la teoria delle funzioni di più variabili [...] che una estremità della lamina, per esempio, il punto x=0, abbia una temperatura costante, consente a Fourier di calcolare i coefficienti Cm. Infatti, ponendo nella [22] v0(y)=v(0,y) e integrando dopo aver moltiplicato ambo i membri per senny, egli ...
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Operatori, teoria degli
Helmut H. Schaefer e Manfred P. Wolff
Sommario: 1. Introduzione. 2. Operatori lineari fra spazi di dimensione finita. a) Generalità. b) Operatori hermitiani, normali e unitari. [...] operatori). Si noti che p (λ) non è necessariamente il polinomio di grado più piccolo che annulla A; quest'ultimo (con il coefficiente di ordine massimo uguale a 1) è univocamente determinato, è chiamato ‛polinomio minimo' m (λ) di A ed è un divisore ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Le origini dell'analisi funzionale
Angus E. Taylor
Le origini dell'analisi funzionale
L'analisi funzionale acquista una precisa identità nel [...] non aveva considerato. Cominciò con lo studiare le forme quadratiche e le forme bilineari, costruite con una doppia infinità di coefficienti aij, e i sistemi infiniti di variabili numeriche x1,x2,…,y1,y2,… tali che le serie infinite
[7] ∣x1∣2 ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] per mezzo soltanto di operazioni algebriche (dirette o inverse); ossia, essi sono soluzione di qualche equazione algebrica, i cui coefficienti siano numeri interi (intendiamo, per es., equazioni come 2x5−6x4+12x2+7x−3=0, che ha grado cinque e ...
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vettore
vettóre [agg. m. e s.m. (per il f. → vettrice) Der. del lat. vector -oris "conducente, portatore", dal part. pass. vectus di vehere "condurre, portare"] [ALG] Ente che permette di descrivere [...] si può costruire il v. v=r₁v₁+...+rkvk, che si chiama combinazione lineare dei v. v₁,...,vk con i coefficienti r₁,...,rk. La constatazione che in numerosi altri insiemi matematici è possibile introdurre in modo naturale operazioni formalmente simili ...
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coefficiente
coefficiènte s. m. [comp. di co-1 e efficiente]. – 1. Causa che opera insieme con altre: in un tempo come il nostro in cui la pratica è il c. maggiore d’ogni successo (Palazzeschi). 2. a. In algebra, c. di un monomio, o di un...