Sistemi di comunicazione wireless
Sergio Barbarossa
Una delle caratteristiche distintive della società odierna è l’enorme aumento del flusso di informazioni che vengono scambiate quotidianamente. È [...] ricevuta come una variabile aleatoria Rayleigh. In tal caso, il coefficientedi guadagno in potenza z che appare nella [2] è una John, Digital communications, 4. ed., Boston-London, McGraw-Hill, 2001.
Shannon 1948: Shannon, Claude E., A mathematical ...
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Semiconduttori
Franco Bassani
La rivoluzione informatica che sta trasformando il nostro modo di produrre e di comunicare si è sviluppata, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, grazie all'applicazione [...] coefficiente d'assorbimento α, o di ε2(ω), come avviene per i gas di atomi e di molecole, per il fatto che la grande densità di elettroni produce coefficientidi assorbimento così elevati (dell'ordine di , New York, McGraw-Hill, 1940.
Seitz 1996: ...
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Fulvio Irace
Auditorium
Dove il progetto dello spazio sposa l'arte del suono
Le architetture per la musica di Renzo Piano
di Fulvio Irace
21 aprile
Si inaugura a Roma, con un concerto dell'orchestra e [...] (plen), circondato da un terrapieno anch'esso circolare (hill) scavato a gradoni destinati al pubblico. L'azione sacra per decrescere di 60 dB di livello di intensità.
Assegnato a ciascun materiale edile un coefficientedi assorbimento, rapportando ...
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Sistemi dispersi
Sergio Carrà
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Tipologia dei sistemi dispersi. 3. Struttura e dimensioni delle particelle. 4. Interfasi e interazioni fra le particelle. 5. Stabilità dei [...] essa viene combinata con la (8) si ricava la seguente equazione, detta diHill-De Boer,
in cui ϑ = C/C0 (dove Γ0 è la , la forma:
e
dove β (m, m′) è un coefficientedi coagulazione fra particelle di massa m ed m′. Infine I (m, t) è, al ...
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Depurazione biologica
Camille A. Irvine
David A. Irvine
Robert L. Irvine
Timothy J. Irvine
Lisa I. Larson
La depurazione biologica, ovvero l’eliminazione mediante processi biologici di sostanze [...] di bilancio di massa sopra riportate sono basate sull’assunzione che A, Q e Di siano costanti.
La differenza tra i due modelli sta nel coefficientedi dispersione, Di engineering fundamentals, New York, McGraw-Hill, 1986.
Baltzis 1998: Baltzis, ...
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L'Ottocento: astronomia. La teoria lunare da Laplace a Hansen e Hill
Curtis Wilson
La teoria lunare da Laplace a Hansen e Hill
Il capitolo riassume i principali sviluppi della teoria lunare nel XIX [...] rapporto fra mese siderale e anno siderale; questa scelta, osservò Hill, aveva uno spiacevole effetto sulla convergenza; per esempio, nella teoria di Delaunay la parte principale del coefficiente dell'evezione inizia con il termine (15/4)me e finisce ...
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Corrosione
Luciano Lazzari
I materiali a contatto con ambienti aggressivi subiscono un degrado chimico e fisico che, per quanto riguarda in particolare i metalli, è denominato corrosione. La corrosione [...] di concentrazione e al coefficientedi diffusione, e inversamente proporzionale allo strato limite di diffusione. Il valore massimo del flusso di Corrosion engineering, 3. ed., New York-London, McGraw-Hill, 1986.
Hoar 1971: Hoar, Thomas P., Report of ...
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Arte
Renato Barilli
di Renato Barilli
Arte
sommario: 1. Il significato del Sessantotto. 2. Il minimalismo e le sue articolazioni. 3. La body art. 4. Trasversalità dell'arte povera. 5. Il 'richiamo all'ordine' [...] si confermi l'effetto di sintesi, cioè l'intervento di un coefficientedi creatività personalizzata.
Tornando : Armando, 1976).
McLuhan, M., Understanding media, New York: McGraw-Hill, 1964 (tr. it.: Gli strumenti del comunicare, Milano: Il Saggiatore ...
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Tuffi
Camillo Cametti
La Storia
Lo sport dei tuffi sembra aver avuto origine nel 1811, anno in cui si formò in Germania un sodalizio di nuoto che dedicò gran parte della sua attività alla nuova disciplina. [...] Ogni tuffo è valutato indipendentemente dal grado di difficoltà cui è associato. Il grado (coefficiente) di difficoltà, assegnato a ciascun tuffo, è Dorothy Poynton Hill nacque a Salt Lake City, nello Utah, nel 1915; acquisì il cognome Hill in seguito ...
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L'Ottocento: astronomia. La meccanica celeste dopo Laplace: la teoria di Hamilton-Jacobi
Craig Fraser
Michiyo Nakane
La meccanica celeste dopo Laplace: la teoria di Hamilton-Jacobi
La teoria di Hamilton-Jacobi, [...] c)], il cosiddetto termine secolare, nel quale t appare come coefficientedi una quantità trigonometrica. In tale caso c assume valori che , quella diHill e di Ernest W. Brown (1866-1938). I metodi di Delaunay hanno goduto tuttavia di un rinnovato ...
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