Giurista (Hainichen, Jena, 1775 - Francoforte sul Meno 1833). Dagli studî filosofici passò presto a quelli di diritto, ottenendo la cattedra di istituzioni a Jena, quindi a Kiel e infine a Landshut, dove [...] di giustizia e polizia: in tale qualità fece abolire la tortura e propose importanti riforme nell'ordinamento giudiziario. Un suo progetto di codice penale per la Baviera divenne codice il 16 maggio 1813: non ebbe sanzione invece un suo progetto di ...
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Giurista francese (La Fère, Aisne, 1804 - Caen 1887). Fu, dal 1827 fino alla morte, prof. di diritto civile all'università di Caen. Autore di un Cours de Code Napoléon (1845-76), in 31 voll., il più ampio [...] fra i commenti al codice napoleonico (lasciato incompleto: fu proseguito da J. Guillonard). ...
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GIAMBERTI, Antonio, detto Antonio da Sangallo il Vecchio
Paola Zampa
Arnaldo Bruschi
Nacque a Firenze all'inizio della seconda metà del Quattrocento da Francesco di Bartolo di Stefano di Giamberto.
Il [...] palazzo Castellesi prima del 1504, hanno portato Bruschi (1985, pp. 72, 87 n. 22, 88 n. 30) a spostare la datazione del codice alla fine del XV secolo o ai primi anni del Cinquecento. L'attribuzione al G., tuttavia, già messa in dubbio da Degenhart ...
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CARACCIOLO, Roberto (Roberto da Lecce)
Zelina Zafarana
Nacque a Lecce intorno all'anno 1425.
I genealogisti lo fanno appartenere al ramo dei Caracciolo (del Leone) Pisquizzi, signori di Amesano, o Caracciolo [...] Bonmann, I, Romae-Heidelberg 1964, pp. 333 ss. e ad Indicem; II, ibid. 1965, pp. 239-244 e ad Indicem; C. Cenci, Un codice di Rieti e fra' Roberto da Lecce, in Arch. franc. histor., LIX (1966), pp. 85-104; S. Nessi, Le confraternite di S. Girolamo in ...
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Regnò nella penisola iberica e nella regione dei Pirenei da solo tra il 642 e il 649, poi, fino alla morte (653), insieme col figlio Recesvindo. Aperto alla cultura, ordinò la compilazione della Lex Wisigothorum, [...] poi chiamata "Fuero Juzgo" (Forum iudicum), codice di leggi comuni per i Visigoti e i Romani suoi soggetti, che Recesvindo completò e promulgò. ...
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Giurista (n. Lodi - m. Avignone 1335). Discepolo a Bologna di Dino del Mugello e di Iacopo da Arena, insegnò a Padova (1307-18), poi a Montpellier e ad Avignone: qui fu alla corte papale, dove ebbe grande [...] influenza. Scrisse commentarî al Codice e al Digesto (indicati talvolta come additiones glossarum), trattati, consilia: questi ultimi molto pregiati. ...
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GREGORIO di Montesacro
Paolo Chiesa
Di lui sappiamo quasi esclusivamente ciò che egli stesso ci dice nell'epistola di dedica della sua opera più importante, il Peri ton anthropon theopysis, destinata [...] due manoscritti permette perciò di apprezzare l'evoluzione della raccolta nel corso del tempo. Alcuni dei testi presenti in ambedue i codici compaiono nel Vat. in una forma più ampia, mentre i casi in cui il Barb. contenga testi che non figurano nel ...
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Giurista (Cuneo 1772 - Torino 1843). Ambasciatore a Roma (1816-24), nel 1831 fu da Carlo Alberto nominato ministro guardasigilli e presidente di una commissione per la revisione dei codici che riuscì a [...] 1840) e di commercio (1842). Per quanto riguarda il codice civile, pur ispirandosi essenzialmente a quello napoleonico, il B. introdusse modificazioni che passarono poi in parte nel codice civile italiano del 1865. Morì gettandosi da una finestra del ...
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Giurista e uomo politico (Bausset, Tolone, 1746 - Parigi 1807). Dal 1765 esercitò l'avvocatura nel parlamento di Aix, che abbandonò nel 1790 per rifugiarsi a Lione e a Parigi. Chiamato (1800) da Napoleone [...] ; divenne poi ministro dei Culti (1804); membro dell'Académie française dal 1806. Con Tronchet fu il vero ispiratore del codice civile, ma a differenza di questo adoperò tutta la sua influenza per far trionfare, quanto più possibile, le soluzioni del ...
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Giurista (Novara 1821 - Torino 1879), prof. di diritto civile nell'univ. di Torino (dal 1861). Gli Elementi di diritto civile patrio (1861) sono la sua opera più importante; ma il suo maggior merito fu [...] la partecipazione attiva ai lavori preparatorî del codice civile, con idee che talvolta precorrono i tempi: così fu fautore dell'abbassamento dei limiti d'età per il matrimonio e della ricerca della paternità, favorendo, altresì, una notevole ...
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codice
còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione...