L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] tradizionale. Una scrittura giustamente definita secondaria, «in quanto è proprio il dominio dell’oralità secondaria a deformare il codice scritto in direzione della voce e a ispirare le strategie che mirano a reintrodurre la fisicità dell’atto ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] Adda) o con adattamenti che la italianizzano a oltranza (Monti: Klebero e Macco per Kléber e Mack).
La fine dell’età del codice si ha all’inizio del XX secolo, quando, la lingua della poesia abbandona il suo linguaggio secolare, dopo che questo (con ...
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PEYRON, Amedeo Angelo Maria
Gian Franco Gianotti
PEYRÒN, Amedeo Angelo Maria. – Nacque a Torino il 2 ottobre 1785, ultimo di undici figli di Francesco Bernardino, mastro uditore nella Camera dei conti, [...] di Peyròn compaiono nei volumi I, IV e VI (1836, 1840 e 1853) e nella raccolta di frammenti di leggi barbariche da un codice della Biblioteca di Ivrea (in Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, s. 2, VIII (1846), pp. 129-167). Peyròn fu ...
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GENTILE, Luigi
Carlo D'Alessio
Nacque a Macerata il 5 ag. 1851 da Vincenzo e Vittoria Biroresi. Iscrittosi all'Istituto di studi superiori di Firenze, fu allievo di A. Bartoli, che lo chiamò, dopo il [...] d'Amore: poesia inedita attribuita a Lorenzo de' Medici e Id., Canzonette di Lorenzo il Magnifico, estratte da un codice Magliabechiano scritto fra gli anni 1483-88, ibid., III (1886), 5, pp. 143-146; Bibliotechina grassoccia. Capricci e curiosità ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] per quanto concerne gli ambiti d’uso e la stratificazione sociale. In tutti i contesti di comunicazione informale e parlata i codici in uso hanno continuato a essere i dialetti e le lingue di minoranza presenti sul territorio. Come nota De Mauro ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] egli figurasse come traduttore), del De vulgari eloquentia di ➔ Dante, opera che lo stesso Trissino aveva riscoperto (nel codice Trivulziano 1088) e fatto conoscere a Firenze e a Roma (➔ storia della linguistica italiana). Si legano più direttamente ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] verbale (➔ bilinguismo e diglossia; ➔ commutazione di codice), che sono potentemente condizionate dalla fascia sociale di C., e così chiamata perché rinvenuta in coda a un codice contenente scritti grammaticali di uno pseudo-Probo; ➔ latino e ...
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DEL FURIA, Francesco
Maura Scarlino Rolih
Nacque a Pratovecchio (prov. di Arezzo) da Paolo e Margherita Mercatelli il 28 dic. 1777. Terminati gli studi elementari, nel 1788 A. M. Bandini, bibliotecario [...] parole ined. di P.-L. Courier, in Cultura, VI (1885), pp. 742-49; G. Vitelli-E. Rostagno-N. Festa, Indice dei codici greci laurenziani non compresi nel catal. del Bandini, in Studi ital. di filol. classica, I (1893), p. 130; Notizie, in Riv. delle ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] di pidginizzazione sono quindi ancorati all’origine a processi di acquisizione di L2, ma si differenziano da questi perché il codice che ne scaturisce non punta a replicare un modello fornito da parlanti nativi. Ciò significa anche che una lingua ...
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BENE da Firenze
Nacque, a quanto affermò egli stesso, a Firenze, in data imprecisata, ma sicuramente dopo la metà del sec. XII. È probabile che compisse gli studi a Bologna, dove negli anni intomo agli [...] Evo come, per es., quella del participio assoluto e dell'ablativo assoluto; notevole anche la sua trattazione dei modi.
Nel codice pisano segue alla Summa grammatice un trattato anonimo sull'uso dei casi, che, per la corrispondenza del metodo e del ...
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codice
còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione...