La storia del parlato filmico è intimamente legata, fin dai primordi del cinema sonoro, alla pratica del doppiaggio. La lingua doppiata, che è forse, indipendentemente dalla qualità dei risultati ottenuti, [...] allo stesso modo e da cui è bandita quasi sempre ogni ombra di regionalismo, con l’eccezione del siciliano quale codice-simbolo del doppiaggio dei film sulla mafia o sugli italoamericani (esemplare Il padrino - The Godfather, 1972, di Francis Ford ...
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Il grammelot è un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, [...] dalla trama narrativa dell’episodio messo in scena. Ogni recitazione in grammelot costituisce dunque un’invenzione di codice operata inizialmente dall’attore e ricostruita dallo spettatore durante lo spettacolo: il pubblico assume un ruolo attivo ...
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Diritto
Storicamente è l’atto di uccidere una persona, con o senza un processo giuridico. Nel primo caso si configura l’istituto della pena di morte (➔ pena).
E. penale
Attività inerente l’attuazione [...] di fare infungibile e di non fare: i limiti delle misure coercitive dell'art. 614 bis c.p.c. di Antonio Carratta
La nuova riforma parziale del processo civile. Le modifiche ai libri III e IV del codice di procedura civile di Fabio Cossignani ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] che arrivi sulla Terra sapendo tutto di fisica e matematica, armato di elaboratori che potrebbero accedere a qualsiasi codice. Nonostante questi potenti strumenti, sarebbe impossibile per il marziano capire perché usiamo la lingua come la usiamo, a ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] tra elementi tipici del parlato e dello scritto.
Un’altra caratteristica di molti media è la combinazione del codice verbale con altri codici: la prevaricazione dell’immagine sul testo scritto o parlato viene rimproverata a molti media, dalla stampa ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] (jobless «disoccupato», refinery «raffineria», aver più chance «fortuna», accounting «ragioneria», classy «elegante»).
Occasionale è la ➔ commutazione di codice; cfr. (1) e (2) (tratti da Haller 1993: 134, 154):
(1) andai in Italia nel ’64 – Yeah ...
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PARODI, Ernesto Giacomo
Guido Lucchini
– Nacque a Genova il 21 novembre 1862 da Elia e Teresa Raffetto.
Si laureò nella città natale nel 1885 con una tesi sulla Descrizione del dialetto genovese, discussa [...] di Firenze). Nell’introduzione filologica Parodi affrontò il problema della localizzazione e della patina dialettale del codice dimostrando l’origine «umbro-cortonese» dell’archetipo. Il romanzo, a suo giudizio, presentava una versione più ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] , di attribuire soltanto il cognome di uno dei due.
La riforma del diritto di famiglia (l. 151/1975) ha inserito nel codice civile il nuovo art. 143 bis, che stabilisce che la moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante ...
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Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] , la t con l’asta oltrepassante la sbarra, la i con il puntino e altri caratteri, oltre che per la fattura accurata del codice, la bianchezza della pergamena e le miniature. Accanto all’umanistica libraria o rotonda si ebbe una forma corsiva (usata ...
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FORTUNIO, Giovanni Francesco
Gino Pistilli
Nacque probabilmente a Pordenone nel decennio 1460-70.
Il luogo di nascita non è sicuro, perché se in documenti d'archivio di area triestina è chiaramente [...] che il F. volesse farsi editore di testi antichi, come i poeti toscani del Trecento, che poteva leggere in sillogi quali il codice Mezzabarba (Marc. It. IX 191 = 6754), trascritto a Padova e a Venezia nel maggio 1509.
Nel 1509-10 il F. fece parte ...
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codice
còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione...