vernare
Alessandro Niccoli
La voce - da ‛ verno ', " inverno " - vale " svernare ", " passare l'inverno ": Pg XXIV 64 li augei che vernan lungo 'l Nilo, / alcuna volta in aere fanno schiera; Rime LXXIII [...] a D. l'ombra di Branca Doria, la quale dietro di lui soffre l'eterno freddo invernale, immerso com'è nella ghiaccia di Cocito: l'ombra che di qua dietro mi verna (If XXXIII 135). È questa l'interpretazione più corrente, secondo la quale mi sarebbe ...
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Veglio di Creta
Giovanni Reggio
Tra le varie figurazioni allegoriche che caratterizzano la Commedia, quella del V. di Creta, nel c. XIV dell'Inferno, ha un suo particolare fascino poetico, alla cui [...] in Dante. Inoltre sull'etimologia dei fiumi infernali non va trascurata l'autorità di Isidoro (Etym. XIV IX 7), per cui Cocito " nomen accepit Graeca interpretatione, a luctu et gemitu ", o di Servio (nella chiosa a Aen. VI 132). Il Pézard accenna ...
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velo
Antonio Lanci
È usato una sola volta nella prosa (Vn XXIII 8) e con discreta frequenza nella poesia, ove la forma ‛ velo ' (‛ veli ') si registra per lo più in rima, mentre nel corpo del verso [...] suo sì grosso velo / di verno la Danoia in Osterlicchi, / né Tanaï là sotto 'l freddo cielo, / com'era quivi, nel Cocito, il sostantivo significa " crosta di ghiaccio "; uguale significato ha in If XXXIII 112 levatemi dal viso i duri veli, cioè le ...
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Macrobio, Ambrosio Teodosio
Georg Rabuse
Autore neo-platonico, alto magistrato romano, visse tra il IV e il V secolo d. Cristo. Di lui, oltre un trattato grammaticale, abbiamo il Commento al Somnium [...] un molin che 'l vento gira quando una grossa nebbia spira e dalle sue ali si muovono tre venti per il cui effetto Cocito tutto s'aggelava (If XXXIV 6, 4 e 52).
Un chiaro influsso dei Saturnalia si svela nell'importante scena del riconoscimento della ...
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Alberigo, Frate
Vincenzo Presta
, È un de' tristi de la fredda crosta che prega i due poeti, scambiandoli per dannati, di togliergli dal viso i duri veli, le lacrime congelate, in modo da poter sfogare [...] se ne conosce neppure la data di morte, i commentatori non facendone cenno; ma D. con l'aperta meraviglia di trovarlo già in Cocito (" Oh ", diss'io lui, " or se' tu ancor morto? ", If XXXIII 121), e facendo dire ad A. stesso di ignorare come il suo ...
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Ade
Massimo Di Marco
Il dio dei morti e l'aldilà degli antichi Greci
L'Ade non era, nella concezione classica, il luogo in cui i giusti ricevono il premio delle loro virtù e i malvagi sono condannati [...] ingresso era delimitato dall'Acheronte (fiume del dolore), in cui si versavano il Piriflegetonte (fiume del fuoco) e il Cocito (fiume del lamento), che si diramava dallo Stige (fiume dell'odio).
Era credenza diffusa che solo dopo aver ricevuto gli ...
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Parche
Antonio Martina
Le P. (o grecamente Moire), figlie dell'Erebo e della Notte (cfr. Cic. Nat. deor. III XVII 44), o di Zeus e Themis, erano tre: Atropo (l'Inesorabile, da ὰ-τρέπω), Cloto (la più [...] in If XXXIII 126, dove sarcasticamente sottolinea il privilegio di cui gode la Tolomea, il terzo girone di Cocito, in cui sono condannati i traditori degli ospiti, particolarmente dei commensali. Quivi, a differenza degli altri cerchi infernali ...
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lagrima
Bruno Basile
Voce esclusiva della Vita Nuova e della Commedia, con una sola eccezione nel Convivio e due nel Fiore. Il significato proprio è il più frequente. Così in tutti i passi della Vita [...] le l. subiscono alterazioni negli ultimi canti dell'Inferno: non solo fanno groppo (XXXIII 97), ma nella ghiacciaia di Cocito possono unire in mostruoso vincolo due peccatori (XXXII 48) o diventare 'nvetriate (XXXIII 128). Prevedibile mutazione nei ...
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Beccari, Antonio (Antonio da Ferrara)
Laura Bellucci
, Rimatore (1315-1370 c.). Mutevole per indole e aperto a tutte le suggestioni provenienti dal mondo circostante, non si sottrasse all'influsso della [...] . La citazione dei vv. 97, 98 e 100 del VI del Purgatorio nell'una, e il preciso riferimento alle zone di Cocito nell'altra ci svelano la familiarità del B. col testo della Commedia, visibile anche nella sua capacità di assimilare certe metafore e ...
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Tartaro
Franco Carmelo Greco
Luogo sotterraneo destinato dalla mitologia classica (dal greco ταράσσω, " turbo ", " sconvolgo ") a sede dei morti e prigione degli empi. La cosmogonia e la teogonia greche [...] mura metalliche guardate dai Centimani, custodito da una porta di diamante vegliata da Tisifone, percorso dai fiumi infernali Acheronte, Flegetonte, Cocito e Lete, con le sedi favolose e terribili della Notte, del Sonno, della Morte e di Ades, il T ...
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