Circolo politico nato a Parigi durante la Rivoluzione (1791) per la scissione dei moderati, che si erano pronunciati contro la destituzione di Luigi XVI, dal clubdeigiacobini e che trasse il suo nome [...] dalla congregazione cistercense dei foglianti, presso il cui convento aveva sede. Sotto la guida di M.-J.-P. Lafayette e di E. Sieyès e del parlamentare; ma la caduta del ministero, voluto dal club, e della monarchia (1792) segnarono la loro ...
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Uomo politico francese (Parigi 1760 - ivi 1793), presidente al Parlamento di Parigi e ricchissimo proprietario, fu eletto deputato della nobiltà agli Stati Generali (1789), ove contribuì a far accettare [...] molte misure democratiche. Deputato alla Convenzione (1792), membro influente nel clubdeiGiacobini, sebbene contrario alla pena di morte votò la condanna di Luigi XVI; la vigilia dell'esecuzione del sovrano, L. fu assassinato per vendetta dall'ex ...
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Uomo politico (Bordeaux 1755 - Parigi 1793). A Parigi, partecipò alla presa della Bastiglia, poi propagandò le idee della Rivoluzione a Bordeaux e a Tolosa. Tornato a Parigi aderì al clubdeiGiacobini [...] e ne fu inviato, ma con scarsissimo successo, presso le armate dei Pirenei e del Belgio (1792-93). Sostenne Robespierre contro i Girondini, ma sospettato di intese coi Girondini stessi, e addirittura con la corte, fu processato e decapitato. ...
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MARAT, Jean-Paul
Roberto Palmarocchi
Uomo politico e giornalista francese. Nacque a Boudry (Neufchâtel) il 24 maggio 1743, di padre sardo (Mara) e di madre svizzera. Iniziò a Bordeaux gli studî di medicina [...] il titolo del giornale in Publiciste de la République française ou Observations amx Français. Eletto presidente del clubdeigiacobini,M. accusò i girondini di complicità con Dumouriez; la Convenzione rispose mettendolo in stato d'accusa, ma ...
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FOUCHÈ, Joseph, duca d'Otranto
Roberto Palmarocchi
Nacque a Le Pellerin (Loira Inferiore) il 21 maggio 1759. In seminario aveva preso gli ordini minori, ma non ebbe mai i maggiori. Nel settembre 1792 [...] mutò rotta e si ravvicinò ai moderati. Con un'attività talvolta palese (come quando si fece eleggere presidente del clubdeigiacobini), ma più spesso segreta, raccogliendo tutti i malcontenti, egli fu l'anima del complotto che produsse Termidoro. Ma ...
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MERLIN, Philippe-Antoine, detto Merlin de Douai
Walter Maturi
Legislatore francese, nato ad Arleux il 30 ottobre 1754, morto a Parigi il 26 dicembre 1838. Compiuti i suoi studî a Douai, il M. divenne [...] , il dittatore fu rovesciato da quella reazione termidorista, di cui il M. era uno dei capi. Allora il M. entrò nel comitato di salute pubblica, sciolse il clubdeigiacobini e propose col suo rapporto del 30 settembre 1795 l'immediata annessione del ...
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TALLIEN, Jean-Lambert
Walter Maturi
Nato a Parigi il 23 gennaio 1767, morto ivi il 16 novembre 1820. Di idee rivoluzionarie, tentò dapprima poco felicemente il giornalismo politico, fondando L'ami des [...] 9 termidoro (27 luglio 1794). Termidoro rese T. onnipotente. Fece sopprimere il tribunale rivoluzionario, fece chiudere il clubdeigiacobini, mise in stato d'accusa Carrier, il feroce autore delle stragi vandeane, ma si mostrò intransigente verso ...
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Durante la Rivoluzione francese, gli appartenenti a un’associazione politica (clubdei g.), così detta perché aveva sede nell’ex convento parigino dei domenicani (Jacobins) nella via Saint-Honoré. Sorto [...] estrema era rappresentata da J.-R. Hébert che, sebbene membro del clubdei cordiglieri, nell’agosto 1793 godeva anche fra i g. di un 1794 fu decisa la chiusura del club.
In Italia, il termine giacobinismo è adoperato per designare il movimento ...
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Orleans, Louis-Philippe-Joseph di Borbone duca d'
Orléans, Louis-Philippe-Joseph di Borbone duca d’
(detto Philippe-Égalité) Figlio (Saint-Cloud 1747-Parigi 1793) di Louis-Philippe (1725-1785), divenne [...] nell’abdicazione del cugino Luigi XVI, nutrì l’ambizione di salire al trono, almeno come reggente. Ammesso al clubdeigiacobini nel 1791, dopo la caduta della monarchia (ag. 1792) rinunciò al titolo nobiliare, accettando dalla Comune parigina il ...
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club
Circolo, associazione i cui membri si riuniscono in una sede propria con uno scopo determinato, talvolta anche solo ricreativo. I c. sono fioriti soprattutto in ambiente anglosassone, raggruppando [...] o politici (sec. 19°); passarono poi anche sul continente (1747: Casino dei nobili a Girgenti; 1748: Grande società all’Aia; 1770: c. in maniera notevole l’azione di c. come quello deigiacobini, dei cordiglieri e di tanti altri; dopo il colpo di ...
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club
s. m. [dall’ingl. club, che significò prob., in origine, «nodo, viluppo di persone»] (pron. ingl. ‹klḁb›, con la forma del plur. clubs ‹klḁb∫›; è diffusa, inoltre, una pron. ‹klöb›, che riproduce un adattam. francese della pron. ingl.)....