Epoca geologica che rappresenta la prima parte dell’era quaternaria o neozoica. Il termine fu introdotto dal geologo C. Lyell nel 1839 per differenziare, nell’ambito della parte alta delle formazioni terziarie, [...] questa epoca geologica sono, da una parte, la comparsa dell’Uomo e, dall’altra, le frequenti e forti variazioni del clima che dettero luogo allo sviluppo delle glaciazioni. Gli studi sul glacialismo alpino permisero ad A. Penck ed E. Brückner di ...
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In geologia, termine, introdotto nel 1943 dallo statunitense S. W. Muller, che indica lo strato di terreno permanentemente gelato che si trova, a profondità non minori di qualche metro, nel sottosuolo [...] 60° e, indipendentemente dalla latitudine, alle alte quote delle grandi montagne.
Stratigrafia e distribuzione
Nelle regioni a clima freddo delle alte latitudini la parte più superficiale del terreno è chiamata strato attivo (mollisol); esso ha ...
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Il periodo più recente della storia geologica della Terra, caratterizzato dalle modificazioni climatiche e dalle connesse e alterne fasi di espansione e ritiro dei ghiacci che ha subito il pianeta. Durante [...] , essendo stati calcolati tassi di sollevamento compresi tra 1 e 1,5 mm/anno. Questo processo ha influito decisamente sul clima, sull’evoluzione e sulla migrazione delle flore e delle faune e sull’uomo e ha costituito il livello di riferimento per ...
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Gruppo di isole nell’Oceano Pacifico meridionale (33,7 km2), un migliaio di kilometri a NE della Nuova Zelanda, fra 29°10′ e 31°30′ lat. S e 177°45′ e 179° long. O. Emergono al margine O della profonda [...] altre (Curtis, Macauley, Esperance) vi sono crateri in stato solfatarico. Le isole appartengono dal 1887 alla Nuova Zelanda; hanno clima mite e umido e sono coperte di boschi. A Raoul si trovano una stazione meteorologica e una stazione radio.
Le ...
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Agli inizi del 21° sec. si è dato notevole peso all'impronta interdisciplinare che caratterizza tutti i problemi relativi all'a. (European Commission 2000). Si riconosce a essa, innanzitutto, il ruolo [...] può tuttavia trascurare il fatto che un cambiamento del clima, come evidenziato a livello globale, sia in grado di (stagione irrigua), dipende da molti fattori; principalmente dal clima, dall'assenza di precipitazioni, dalla tipologia della coltura e ...
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Suolo residuale di colore rosso scuro, ricco di ossidi di alluminio (Al) e ferro (Fe), tipico delle regioni tropicali caratterizzate da una alternanza di periodi secchi con altri molto piovosi. Il processo [...] in alluminio porta alla formazione di depositi bauxitici che rappresentano una varietà di questo tipo di suolo. Dove il clima risulta particolarmente arido (per es., nelle savane africane) si possono formare dei crostoni o carapaci che prendono il ...
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In geologia, epoca dell’era cenozoica, compresa tra l’Eocene e il Miocene. Si divide in due piani: il Rupeliano e il Cattiano. Durante quest’epoca si verificarono i principali parossismi orogenici delle [...] , più uniforme di quello attuale; tuttavia lo sviluppo di piante a foglie caduche indica un progressivo raffreddamento del clima e un’alternanza di stagioni secche e piovose. La fauna marina oligocenica presenta caratteristiche molto simili a quelle ...
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In geologia, ultima epoca del Quaternario, successiva al Pleistocene. Secondo una suddivisione classica, l’O. rappresenta il periodo di tempo che vede la scomparsa, in Europa, dei grandi carnivori. Il [...] condizioni quasi identiche alle odierne e anche la diffusione degli organismi è molto simile a quella dei nostri giorni. Il clima ritorna normale e la distribuzione delle province climatiche è poco diversa da quanto si può osservare ora. L’uomo ...
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Stato insulare dell’Oceano Indiano, formato da diversi gruppi di isole sparsi su un’ampia superficie marina a N del Madagascar e a E della costa orientale del continente africano.
Caratteristiche fisiche
Il [...] , per una superficie totale di circa 240 km2. Le altre isole (Amirante, Aldabra, Cosmoledo ecc.) sono prevalentemente coralline. Il clima è di tipo subequatoriale con influenze monsoniche (le S. sono comprese tra 4° e 11° di lat. S e risentono ...
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Periodo geologico dell’area paleozoica (compreso tra 360 e 285 milioni di anni fa), situato tra il Devoniano e il Permiano, riferito prima a un complesso di depositi includenti i giacimenti di carbone [...] ) si estendevano sull’Europa occidentale. La situazione paleogeografia, la diversa distribuzione delle terre emerse e un clima equatoriale caldo-umido permisero lo sviluppo di una rigogliosissima flora dalla quale si originarono i grandi giacimenti ...
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clima1
clima1 (ant. clìmate o clìmato) s. m. [dal lat. clima -ătis, gr. κλίμα -ματος (der. di κλίνω «piegare, inclinare») «inclinazione della terra dall’equatore ai poli», quindi «spazio, regione, zona geografica»] (pl. -i). – 1. In geografia...
clima2
clima2 s. m. [dal lat. clima (pl. climăta), e questo dal gr. κλίμα -ματος, nel sign. di «regione, spazio»] (pl. -i). – Unità di misura di superficie, in uso presso gli antichi Romani, equivalente a 315 m2.