VERON, François
Pio Paschini
Scrittore, polemista, predicatore, nacque a Parigi nel 1575, entrò fra i gesuiti nel 1595 e vi fu ordinato prete; nel 1620 lasciò la Compagnia. Il 19 marzo 1622 ebbe dal [...] re anche il permeesso di predicare nelle piazze e col consenso del clero disputò con chiunque gli si presentava. Fu nominato curato a Saint-Brice e a Charenton, dove morì il 6 dicembre 1649.
Contro i riformati scrisse: Méthode de traiter les ...
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BENTIVOGLIO D'ARAGONA, Marco Cornelio
Gaspare De Caro
Nacque a Ferrara il 27 marzo 1668 da Ippolito e Lucrezia di Ascanio Pio di Savoia. Era nipote del cardinale Guido Bentivoglio, che fu un punto di [...] potere civile in questioni di fede; distribuì accortamente ai vescovi promesse e minacce, così da ottenere che la maggioranza dei clero accettasse la bolla pontificia. Ma il limite dell'azione del B. fu proprio quello di non aver saputo andare oltre ...
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Scrittore spagnolo (sec. 16º-17º), interprete e insegnante di lingua spagnola a Parigi, scrisse i Diálogos familiares (1619) per apprendere le lingue castigliana e francese; è autore anche di una seconda [...] parte del Lazarillo (1620), indipendente dalla seconda parte pubblicata anonima nel 1555, in cui si fa più acuta la satira del clero e dell'Inquisizione. ...
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Poeta scozzese (n. 1490 - m. 1555). Al servizio della corte prima della nascita di Giacomo V (1512), nel 1529 fu nominato baronetto. In qualità di capo del Collegio degli araldi ebbe importanti missioni [...] diplomatiche. Come poeta laureato scozzese non si fece scrupolo di fustigare il malcostume della corte e soprattutto del clero. Del 1528 è il suo primo poema The dreme, che contiene critiche e consigli per Giacomo V. La "morality" Satyre of the thrie ...
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BRAMIERI, Luigi
Pino Fasano
Nato a Piacenza il 27 giugno 1757 da Giulio, ufficiale di cavalleria, e dalla nobildonna Aurora Boselli Bonini, frequentò nella città natale le scuole di S. Pietro (sottratte [...] in quegli anni ai gesuiti, allontanati da Piacenza nel 1768: i maestri erano scelti fra il clero secolare o fra i lazzaristi del Collegio Alberoniano). Coltivò fin da giovane ambizioni letterarie, ma per volere dei familiari seguì studi universitari ...
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GENOINO, Giulio
Francesca Brancaleoni
Nacque a Frattamaggiore, presso Napoli, il 13 maggio 1773 da Carlo e Maria Tramontano. Avviato alla carriera ecclesiastica, fu seguito nella sua formazione dal [...] Niglio. Nel 1793 fu mandato a Napoli per compiere, oltre agli studi letterari, quelli musicali e scientifici. Ascritto nel clero regio, nel 1797 fu nominato da Ferdinando IV di Borbone cappellano del reggimento "Principe", incarico che tenne fino al ...
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DE SANCTIS, Francesco
Attilio Marinari
Nacque il 28 marzo 1817 a Morra Irpina (oggi Morra De Sanctis, in prov. di Avellino), al centro di. una zona che fino a dieci anni prima era stata tutta feudale [...] "nemica della libertà, nemica dell'idee, nemica del progresso"; in politica, egli ripropone "lo Stato monarchico, la nobiltà, il clero, i privilegi", nega la libertà di stampa e odia Hegel come "corrompiteste" (la moda di Schopenhauer in Europa è, in ...
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Poeta (Aldeburgh, Suffolk, 1754 - Trowbridge 1832). Dopo la pubblicazione di due poemetti (Inebriety, 1775, anonimo, e The candidate, 1780), ottenne l'amicizia di Burke che lo aiutò a pubblicare i poemetti [...] (1783), quest'ultimo scritto alla maniera del Pope, la cui idealizzazione egli sostituisce con uno sconsolato realismo. Entrato nel clero, ebbe con l'aiuto del Burke una parrocchia. Nei poemi più maturi, The parish register (1807) e The borough ...
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Poeta provenzale, sacerdote e, per un breve periodo, frate minore (n. Saint-Antonin de Rouergue, Tarne-et-Garonne, 1300 circa). È autore di alcuni componimenti di argomento religioso e morale, nei quali [...] , seguendo una tradizione già largamente fissata e portata a livello d'arte in lingua d'oc da Peire Cardenal, i costumi del clero e in genere vizî e difetti di gruppi d'ogni ceto. Notevoli tra questi, un componimento di 293 versi, che egli chiama ...
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Narratore e drammaturgo danese (Holmegaard, Lolland, 1858 - Copenaghen 1914). Dopo essersi cimentato in varie attività, si affermò con una serie di racconti pubblicati prima sui giornali e poi raccolti [...] e il macabro. Maggior successo ebbero i suoi "drammi satireschi": come Adel, Gejstlighed, Borger og Bonde ("Nobiltà, clero, borghesi e contadini", 1897), nei quali i temi tradizionali del naturalismo, dall'interesse economico agli istinti sessuali ...
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clero
clèro s. m. [dal lat. tardo clerus, gr. κλῆρος «porzione di terra (assegnata nell’antica Grecia a ciascun libero membro della comunità nel territorio conquistato o colonizzato)», quindi anche «sorte, parte ottenuta in sorte», «porzione...
secolarizzare
secolariżżare v. tr. [der. di secolare, nel sign. 2]. – 1. Trasferire un religioso dal clero regolare al clero secolare; come intr. pron., secolarizzarsi, sciogliersi dai voti religiosi entrando a far parte del clero secolare...