Ente ecclesiastico dotato di personalità giuridica canonica e civile, istituito dalla l. 222/20 maggio 1985 in base all’accordo di revisione del Concordato del 1929 intervenuto tra la Santa Sede e la Repubblica italiana nel 1984. A livello diocesano o interdiocesano, gli i. integrano la rimunerazione pagata ai sacerdoti dalle parrocchie e dagli enti da cui dipendono. Il finanziamento deriva dalla libera ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] (matronei), gallerie che possono essere state suggerite anche dalla necessità di tenere sgombra la navata per le funzioni del clero. L’abside viene affiancata da due ambienti o absidiole (protesi e diakonikon). Un nartece – e talvolta un esonartece ...
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I problemi religiosi
Antonio Rigon
Il quadro normativo
Fra XIII e XIV secolo si sviluppa un'intensa attività disciplinatrice che mira a dare ordine al clero e alle strutture della Chiesa veneziana. [...] Costretto a scegliere tra due obbedienze e due "paure" (quella verso il vescovo e quella verso l'autorità civile) il clero si schierò col primo, mostrandosi compatto, per quel che è dato sapere, nel seguire la strada indicata dal presule.
Benché ...
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In diritto canonico, praelatura vel abbatia (propriamente olim nullius dioceseos), la porzione territoriale, con clero e popolo separati da ogni diocesi, soggetta a un prelato o a un abate, nominato o [...] , con particolari finalità pastorali e non legate al criterio della territorialità, possono essere costituite da presbiteri e diaconi del clero secolare, a cui è preposto come proprio ordinario un prelato (finora l’unico esempio è dato dalla p ...
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Nel linguaggio di curia, abbazie (o prelature) n. (lat. «di nessuna diocesi»), o semplicemente nullius, i territori il cui clero e popolo sono separati da ogni diocesi e nei quali l’abate o il prelato [...] esercita giurisdizione quasi episcopale ...
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Diritto
Nei territori tedeschi, a partire dal 13° sec., stato giuridico uniforme maturato dalle singole categorie di soggetti liberi (nobili maggiori, nobili minori, clero, abitanti delle città e, in alcuni [...] casi, contadini). Il principe territoriale era tenuto a rispettare il diritto dei ceti e a ricercare il consenso della dieta, l’assemblea dei loro rappresentanti. La distinzione cetuale riguardò anche ...
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Le professioni liberali
Giuseppe Trebbi
Premessa. Il patriziato veneziano e le professioni liberali
Come ha ben osservato Carlo Maria Cipolla, uno studio sui ceti dirigenti delle città italiane del [...] tra Medioevo ed età moderna, a cura di Giovanni Vian, Venezia 1989, p. 60 (pp. 55-90); Bianca Betto, Le nove congregazioni del clero di Venezia, ibid., pp. 113-145 P.F. Grendler, La scuola nel Rinascimento italiano, pp. 64 ss.
230. Cf. D. Romano ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] conto loro.
Si giunse all'elezione, prima da parte di Enrico III, su richiesta dei Romani, poi, in Roma, da parte del clero e del popolo, come i canoni e l'antica tradizione della chiesa prescrivevano, di Brunone di Toul (Leone IX), che usciva dalle ...
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CONTICINI, Pietro
Aldo Mazzacane
Nacque il 29 apr. 1805 a Strada (prov. di Arezzo), piccolo centro di quella Toscana rurale percorsa dall'azione pastorale del clero minore, che è tanta parte del panorama [...] anche culturale della Restaurazione. Figlio di un modesto amministratore della locale mensa ecclesiastica, ricevette i primi insegnamenti da un prete di Strada ed entrò in seguito nel seminario di Fiesole, ...
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clero
clèro s. m. [dal lat. tardo clerus, gr. κλῆρος «porzione di terra (assegnata nell’antica Grecia a ciascun libero membro della comunità nel territorio conquistato o colonizzato)», quindi anche «sorte, parte ottenuta in sorte», «porzione...
secolarizzare
secolariżżare v. tr. [der. di secolare, nel sign. 2]. – 1. Trasferire un religioso dal clero regolare al clero secolare; come intr. pron., secolarizzarsi, sciogliersi dai voti religiosi entrando a far parte del clero secolare...