Arcivescovo e martire (Vladimir-Volynskij 1580 - Vitebsk 1623), di famiglia ortodossa; a Vilna, dove faceva pratica nel commercio, aderì alla chiesa uniate, divenendo (1604) monaco basiliano. Consacrato [...] e si diede con energia a promuovere la causa dell'unione attraverso l'istruzione del popolo e la riforma del clero, così da suscitare l'ostilità degli ortodossi, guidati dall'arcivescovo di Polock, M. Smotrickij. L'agitazione contro l'unione continuò ...
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Filosofo e teologo bizantino del sec. XIII. Nato a Costantinopoli tra il 1197-1198, dopo la conquista latina, emigrò in Asia: studiò a Prusa, Nicea e Smirne, acquistando larghe cognizioni in teologia, [...] logica e matematica: coltivò anche la medicina. Aggregato al clero di Nicea, poi monaco, divenne abate del monastero di S. Giorgio, indi del monastero da lui edificato ad Emathia presso Efeso, dove studiò e insegnò sino alla morte avvenuta circa l' ...
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Militare còrso, fratello minore di Bartolomeo. Nato a Isola Rossa nel 1771, giustiziato il 31 gennaio 1801. Era capo di un battaglione di volontarî nella Corsica, quando nel marzo del 1792 fu arrestato [...] dal municipio di Bastia in seguito all'irritazione prodotta nel popolo dalla costituzione civile del clero, e la sua casa in Isola Rossa fu distrutta. Alla fine dell'anno il Paoli lo spedì sul continente, dove divenne aiutante generale nell'esercito ...
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SCHOPPE , Kaspar
Marco Cavarzere
SCHOPPE (Scioppio), Kaspar. – Nacque il 26 giugno 1576, probabilmente a Pappenberg, nei pressi di Norimberga, da un omonimo mugnaio; il nome della madre non è conosciuto.
La [...] famiglia Schoppe aveva stretti legami con la Chiesa riformata: sia il nonno sia gli zii erano membri del clero; non sorprende pertanto che Schoppe fosse educato in scuole di orientamento calvinista. Nel 1591 si iscrisse alla facoltà di diritto dell’ ...
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BONIFACIO VII, papa
Paolo Delogu
Romano di nascita, figlio di un Ferruccio, fu noto anche col secondo nome, o soprannome, di Franco, non infrequente nella Roma del sec. X. Dei suoi primi anni si ignora [...] tutto, data l'assenza della sua biografia nel Liber pontificalis; faceva comunque parte del clero cardinale della città, giacché quando, nel 974, compare in primo piano nella storia di Roma, porta già il titolo di diacono.
In quell'anno vi fu in Roma ...
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SETTALA, Enrico
Maria Pia Alberzoni
SETTALA (da Settala), Enrico. – Apparteneva a una famiglia capitaneale originaria di Settala (o Settara), a sud-est di Milano. Non si conosce il nome dei genitori.
Trasferitisi [...] di intervenire onde porre sulla cattedra di Ambrogio un ecclesiastico di fiducia di Innocenzo III. Forse nell’aprile del 1211 il clero ordinario elesse Gerardo da Sesso, vescovo eletto di Novara e di Albano e allora legato apostolico in Lombardia; ma ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per tutto il XV secolo l’Unione costituzionale dei tre regni scandinavi, Svezia, Norvegia [...] dei Norvegesi. Favorevole all’Unione è una parte del clero, che sostiene i re di Danimarca.
L’Unione della dalla Danimarca. Il movimento si allarga ai nobili, ai borghesi e al clero. Erik deve lasciare la Svezia e si rifugia nell’isola di Gotland ...
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Giovanni, antipapa
Ilaria Bonaccorsi
Di lui si sa pochissimo: sappiamo solo che era un diacono della Chiesa romana e che venne eletto pontefice il 25 gennaio dell'anno 844. Venne deposto il medesimo [...] arrivati al tentativo di G. di proclamarsi papa non è chiaro. Il biografo di Sergio II nel Liber pontificalis narra che clero e laicato, alla morte di Gregorio IV, si erano accordati sul nome dell'arcipresbitero Sergio, in una riunione che però non ...
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Figlio (n. 995 circa - m. Shaftes bury 1035) di Sven I di Danimarca, partecipò (1013, 1015) con il padre all'invasione dell'Inghilterra, della quale nel 1016 fu eletto re, per la morte di Etelredo II re [...] d'Inghilterra e di suo figlio Edmondo Ironside e per il riconoscimento dei magnati inglesi. Appoggiato dal clero, attese a consolidare lo stato, istituendo un gravoso sistema fiscale (no nostante il carattere semifeudale del regno), elaborando un ...
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Sacerdote e teologo ceco (n. Velký Páleč, Rakovník, circa 1370 - m. dopo il 1422). Compì gli studî all'univ. di Praga e più tardi (1400) divenne rettore della facoltà degli artisti; intorno al 1410 conseguì [...] la laurea in teologia. Amico di J. Hus, col quale ebbe in comune l'ideale della riforma morale del clero, rappresentò Venceslao IV al Concilio di Pisa (1408); il legato B. Cossa, più tardi Giovanni XXIII, lo tenne per un certo periodo prigioniero a ...
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clero
clèro s. m. [dal lat. tardo clerus, gr. κλῆρος «porzione di terra (assegnata nell’antica Grecia a ciascun libero membro della comunità nel territorio conquistato o colonizzato)», quindi anche «sorte, parte ottenuta in sorte», «porzione...
secolarizzare
secolariżżare v. tr. [der. di secolare, nel sign. 2]. – 1. Trasferire un religioso dal clero regolare al clero secolare; come intr. pron., secolarizzarsi, sciogliersi dai voti religiosi entrando a far parte del clero secolare...