Glottologo italiano (Napoli 1879 - Milano 1960), figlio di Pietro; prof. di glottologia dal 1908 al 1949, insegnò nell'univ. di Pisa; socio nazionale dei Lincei (1932). Ebbe come campo principale di studî la dialettologia italiana (fondò nel 1924 il periodico Italia dialettale), in special modo le parlate centro-meridionali e quelle del Canton Ticino, alle quali dedicò varie decine di monografie. Si ...
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. Col nome di dalmatico intendiamo l'idioma neolatino preveneto della Dalmazia oggi estinto, formatosi dalla diretta continuazione del latino sulla costa dalmata completamente romanizzata. Dante non fa [...] stati accettati da molti studiosi italiani e stranieri; tuttavia c'è stato chi si è opposto a questa teoria (ClementeMerlo) ed ha cercato di dimostrare che il vocalismo e specialmente il consonantismo del dalmatico (veglioto) sono in fondo ladini ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] per la sua strada. L’eredità di Ascoli fu assunta dalla sua scuola: Salvioni, Pier Gabriele Goidànich e ClementeMerlo. I lavori di Salvioni, in particolare, recentemente ristampati in una grande e completa edizione, si caratterizzano per il ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] carte degli atlanti linguistici.
Nel 1924, sul primo numero della sua nuova rivista «L’Italia dialettale», ClementeMerlo propose uno schema classificatorio che, oltre a tener conto delle caratteristiche (soprattutto fonetiche) delle parlate delle ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] Nigra (1828-1907), Napoleone Caix (1845-1882), Silvio Pieri (1856-1936), Ernesto Giacomo Parodi (1862-1923), ClementeMerlo (1879-1960) e Carlo Salvioni (1858-1920). Impulsi importanti provennero anche dall’estero, e soprattutto dagli etimologi dei ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana. Altra figura di spicco dei primi decenni del secolo è quella di ClementeMerlo, al quale si debbono alcuni tra gli studi ancora oggi fondamentali per la descrizione dei dialetti centro-meridionali ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] si contraddistinguono per l’impiego, pressoché sistematico, del sistema cosiddetto Ascoli-Merlo, dal nome dei dialettologi che lo idearono (Graziadio Isaia ➔ Ascoli e ClementeMerlo; ➔ dialettologia italiana). Questo sistema (o una delle sue numerose ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] che condussero all’individuazione dell’area risalgono però all’inizio del Novecento e si devono soprattutto a ClementeMerlo, il quale parlava di «zona marchigiana umbra romanesca» nel capitolo della Fonologia del dialetto di Sora, dedicato ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] di cime montuose», ecc. L’idea sostratistica attirò anche l’attenzione di ➔ Graziadio Isaia Ascoli e fu poi ClementeMerlo (➔ dialettologia italiana) a teorizzare che una lingua soccombente non può scomparire senza aver esercitato su quella che le ...
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FINAMORE, Gennaro
Umberto Russo
Nato a Gessopalena (Chieti) l'11 ag. 1836 da Enrico, dottore in legge, e da Rachele Ricci, dei baroni di Casoli, intraprese gli studi nel seminario arcivescovile di Lanciano [...] XVIII [1952], 1-2, pp. 1 s.). Il suo metodo nello studio del dialetto, "guidato dal D'Ovidio e da ClementeMerlo, è quello scientifico, secondo gli indirizzi della scuola neogrammatica tedesca" (Giammarco).
Il F. morì a Lanciano il 9 luglio 1923.
Il ...
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tornacontista
s. m. e f. Chi si preoccupa esclusivamente del proprio tornaconto. ◆ Anche [Clemente] Mastella lasciò il Polo per [Francesco] Cossiga probabilmente perché [Silvio] Berlusconi non distribuiva più posti di governo. E [Rocco] Buttiglione...