Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] così all’ambito della sintassi, cui pertiene l’ellissi.
(c) Un’altra classe di enunciati che mettono in causa il concetto di ellissi è costituita da completamenti nominali di strutture linguistiche formulate in un turno precedente, come nel seguente ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] transitiva:
(45) [il piromane]sintagma nominale ha bruciato [il bosco]sintagma nominale
(46) [il bosco]sintagma nominale brucia
La sistematicità delle alternanze argomentali è stata sfruttata per definire classi di verbi che manifestano lo stesso ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] carattere morfologico. Un primo problema, che concerne gli alterati nominali, è dato dal genere. È noto che di verbi, si può ripetere un discorso analogo a proposito della classe flessiva che trova espressione nella cosiddetta vocale tematica. Così, ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] buono, due cornetti buoni. Anche nel caso che la classe di appartenenza dell’aggettivo non permetta di esprimere esplicitamente la in effetti una forma che unisce proprietà verbali e nominali. I modi finiti, a eccezione dell’imperativo, distinguono ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) [...] invece fungere da soggetto o far parte di un sintagma nominale soggetto in un costrutto inaccusativo (ad es., in una frase Cardinaletti 1988, pp. 593-603.
Jezek, Elisabetta (2003), Classi di verbi tra semantica e sintassi, Pisa, ETS.
Lepschy, Giulio ...
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Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] di un determinante non impedisce che il sintagma nominale possa essere interpretato come determinato, l’incapsulatore può nominale si compone di un nome valutativo accompagnato da un aggettivo valutativo.
Un es. per ciascuna delle tre classi: ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] nostra esperienza del mondo, che possono essere raggruppati in classi ancora più semplici. Ad es., il concetto di estensione l’impiego dei suffissi diminutivi è che le basi (nominali) possibili devono indicare entità delimitate (Rainer 1990: 210 ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] concerne i rapporti formali tra il verbo e gli elementi nominali correlati e, dall’altra, una struttura profonda, che «mi servo», ecc.). Nel passaggio all’italiano, la classe dei deponenti fu rimpiazzata dai verbi riflessivi (➔ riflessivi, verbi ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] ma dipende dal sintagma verbale (2), l’apposizione dipende sempre dal sintagma nominale (3) (Andorno 2003: 114):
(2) Gianni ha agito in Firenze, Le Monnier, 1859, p. 113)
Forma classe a sé l’apposizione grammaticalizzata (Herzeg 1967; Ferrari 1998; ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] , che verranno elencati nella forma maschile, accompagnati da brevi notazioni ed esempi.
Tra i procedimenti che operano su basi nominali, il sottogruppo più nutrito è costituito dai derivati in -ario/-aio/-aro, -aiolo/-aiuolo/-arolo, -iere/-iero ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...