La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] valori, sia prima sia dopo il nome (comunque sempre all’interno del sintagma nominale):
(8) ho trovato la tua bella cugina [= «ho trovato la del referente (10) o se servono a includerlo in una classe (11):
(10) lo credevo medico
(11) lo credevo ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] fenomeni tuttavia non costituiscono una vera e propria classe fonosimbolica, dal momento che si tratta di rappresentano la grammaticalizzazione mediante l’aggiunta di morfemi verbali o nominali. In parallelo, andrà osservato che beee, muuu, miao, ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti [...] di costruzioni dal dubbio statuto una classe autonoma di congiunzioni coordinative che definiscono il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 1° (La frase. I sintagmi nominale e preposizionale), pp. 241-284.
Stassen, Leon (2000), AND-languages and WITH- ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] carattere morfologico. Un primo problema, che concerne gli alterati nominali, è dato dal genere. È noto che di verbi, si può ripetere un discorso analogo a proposito della classe flessiva che trova espressione nella cosiddetta vocale tematica. Così, ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] buono, due cornetti buoni. Anche nel caso che la classe di appartenenza dell’aggettivo non permetta di esprimere esplicitamente la in effetti una forma che unisce proprietà verbali e nominali. I modi finiti, a eccezione dell’imperativo, distinguono ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] nostra esperienza del mondo, che possono essere raggruppati in classi ancora più semplici. Ad es., il concetto di estensione l’impiego dei suffissi diminutivi è che le basi (nominali) possibili devono indicare entità delimitate (Rainer 1990: 210 ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] concerne i rapporti formali tra il verbo e gli elementi nominali correlati e, dall’altra, una struttura profonda, che «mi servo», ecc.). Nel passaggio all’italiano, la classe dei deponenti fu rimpiazzata dai verbi riflessivi (➔ riflessivi, verbi ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] ma dipende dal sintagma verbale (2), l’apposizione dipende sempre dal sintagma nominale (3) (Andorno 2003: 114):
(2) Gianni ha agito in Firenze, Le Monnier, 1859, p. 113)
Forma classe a sé l’apposizione grammaticalizzata (Herzeg 1967; Ferrari 1998; ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] il nome (➔ flessione) e tutte le classi di parole a questo riconducibili (i cosiddetti nominali; ➔ aggettivi, ➔ pronomi e ➔ participio).
Il femminile, come ogni valore del genere grammaticale, svolge due funzioni (cfr. Corbett 1991; Thornton 2004; ...
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Il troncamento è, nell’accezione più ampia, un fenomeno fonologico che consiste nella cancellazione di segmenti o sillabe finali di parola, che può verificarsi in condizioni fonologiche varie; sono, infatti, [...] ma è invece favorito, o obbligatorio, in certe parole o classi di parole e improbabile, o impossibile, in altre.
La determinate locuzioni).
Alcune forme con troncamento, prevalentemente nominali e sempre al singolare, compaiono in locuzioni fisse ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...