Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] di un determinante non impedisce che il sintagma nominale possa essere interpretato come determinato, l’incapsulatore può nominale si compone di un nome valutativo accompagnato da un aggettivo valutativo.
Un es. per ciascuna delle tre classi: ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] nostra esperienza del mondo, che possono essere raggruppati in classi ancora più semplici. Ad es., il concetto di estensione l’impiego dei suffissi diminutivi è che le basi (nominali) possibili devono indicare entità delimitate (Rainer 1990: 210 ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] concerne i rapporti formali tra il verbo e gli elementi nominali correlati e, dall’altra, una struttura profonda, che «mi servo», ecc.). Nel passaggio all’italiano, la classe dei deponenti fu rimpiazzata dai verbi riflessivi (➔ riflessivi, verbi ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] ma dipende dal sintagma verbale (2), l’apposizione dipende sempre dal sintagma nominale (3) (Andorno 2003: 114):
(2) Gianni ha agito in Firenze, Le Monnier, 1859, p. 113)
Forma classe a sé l’apposizione grammaticalizzata (Herzeg 1967; Ferrari 1998; ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] , che verranno elencati nella forma maschile, accompagnati da brevi notazioni ed esempi.
Tra i procedimenti che operano su basi nominali, il sottogruppo più nutrito è costituito dai derivati in -ario/-aio/-aro, -aiolo/-aiuolo/-arolo, -iere/-iero ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] il nome (➔ flessione) e tutte le classi di parole a questo riconducibili (i cosiddetti nominali; ➔ aggettivi, ➔ pronomi e ➔ participio).
Il femminile, come ogni valore del genere grammaticale, svolge due funzioni (cfr. Corbett 1991; Thornton 2004; ...
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La locuzione nomi di strumento designa una sottoclasse di ➔ nomi che hanno le seguenti caratteristiche:
(a) sono parole complesse, derivate da nomi o verbi (➔ denominali, nomi; ➔ deverbali, nomi), che [...] a formare nomi di agente, anche parecchi suffissi per i nomi di strumento.
Il più produttivo è -iera che, attaccandosi a basi nominali, ha dato origine a una lunga serie di nomi di strumento: dai nomi designanti grandi e piccoli attrezzi del lavoro e ...
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Il troncamento è, nell’accezione più ampia, un fenomeno fonologico che consiste nella cancellazione di segmenti o sillabe finali di parola, che può verificarsi in condizioni fonologiche varie; sono, infatti, [...] ma è invece favorito, o obbligatorio, in certe parole o classi di parole e improbabile, o impossibile, in altre.
La determinate locuzioni).
Alcune forme con troncamento, prevalentemente nominali e sempre al singolare, compaiono in locuzioni fisse ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] nella morfologia, la formazione di nuove desinenze nella flessione nominale, e nella flessione verbale la formazione dell’imperfetto con priva perciò di forestierismi, e basata sull’uso delle classi più elevate di Roma, e quindi aliena da forme ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] ogni parola che segua la flessione detta appunto nominale, cioè la declinazione (in contrapposizione alla flessione sostantivo. Secondo la grammatica si distinguono i n. nelle due grandi classi dei n. propri, che si riferiscono a singola persona, a ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...