In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] con la repressione giudiziaria promossa dai tribunali, e, in alcuni casi, con l’ordalia. Rispetto a quello delle civiltàmesopotamiche, il d. egizio appare più flessibile e più legato alla consuetudine: il supremo giudice e anche gli altri organi ...
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Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] del quale si avvicendarono ‒ dalla fine del 4° millennio fino alla prima metà del 1° a.C. ‒ quelle civiltàmesopotamiche che costituiscono la presenza più importante nel variegato mondo costituito dal Vicino Oriente antico. Elemento costante nella ...
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donna
L’ipotesi che la d. fosse la figura cardine delle attività produttive e commerciali che gravitavano attorno ai primi insediamenti neolitici è stata stimolata dagli studi di J.J. Bachofen (1856), [...] utili anche a tracciare linee di collegamento con le età storiche. Questa lacuna grava in particolare sulla conoscenza delle civiltàmesopotamiche e di quella egizia, le prime a dotarsi di sistemi di scrittura e a essere caratterizzate dalla comparsa ...
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coro
Antonietta Pozzi
Il gusto di cantare insieme
Il coro, un insieme di più voci che cantano contemporaneamente, è una forma di espressione diffusa nelle culture umane e presso le civiltà antiche. [...] è denominata a cappella.
Dall'antichità al Cinquecento
Il canto corale svolgeva un importante ruolo sociale nelle antiche civiltàmesopotamiche e tra gli Egizi. Numerose sono anche le testimonianze nella Bibbia sulla coralità presso gli Ebrei nei ...
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Dalla scoperta dell'Antico all'archeologia moderna
Giovanni Rizza
Premessa
L'archeologia è una scienza storica che si distingue dalle altre discipline in quanto oggetto del suo studio sono i manufatti. [...] -681 a.C.) e fino al 1851 condusse altri scavi a Nimrud, Assur e Babilonia. La scoperta della civiltà assira aveva aperto la conoscenza delle civiltàmesopotamiche fra il IX e il VII sec. a.C., ma già intorno alla metà dell'Ottocento alcune ricerche ...
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Islamismo
Ira M. Lapidus
Introduzione
L'islamismo è attualmente la religione di circa novecento milioni di persone. L'appartenenza all'Islam comporta un insieme di credenze e pratiche religiose specifiche, [...] , una vasta regione desertica situata alla periferia delle grandi civiltà del Medio Oriente, costellata da oasi in cui venivano quelle monofisite siriane ed egiziane, quelle nestoriane mesopotamiche, e altre ancora. Nell'Impero sassanide la ...
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L'archeologia del Vicino Oriente antico
Paolo Matthiae
Nicolò Marchetti
Maria Giovanna Biga
L'antico oriente come problema storico-archeologico
di Paolo Matthiae
Le testimonianze della cultura materiale [...] più tardi, dal 1877, gli scavi francesi di E. de Sarzec nella Bassa Mesopotamia a Tello, l'antica Girsu, condussero alla riscoperta dell'antichissima civiltà sumerica e liberarono l'archeologia orientale dall'ipoteca e dal condizionamento biblico ...
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Il consumo e i regimi alimentari
Renata Grifoni Cremonesi
Lucio Milano
Massimiliano Marazzi - Carla Pepe
Eugenia Salza Prina Ricotti
Roberta Belli Pasqua
Anthony C. King
Sauro Gelichi
Andrea Paribeni
Maria [...] che risalgono alla III dinastia di Ur, in Mesopotamia, si può dedurre che in una giornata lavorativa ciascun .M. Fales, La produzione primaria, in S. Moscati (ed.), L'alba della civiltà, Torino 1976, pp. 129-290; W.Y. Darby - P. Ghaliongui - ...
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Dai primi insediamenti al fenomeno urbano. Vicino Oriente ed Egitto
Mario Liverani
Marcella Frangipane
Paola Davoli
Stefano De Martino
Laura Battini-Villard
La storia degli studi sul vicino oriente
di [...] e le varietà regionali (cfr. la definizione di J.A. Wilson dell'Egitto come "civiltà senza città", contrapponibile a quella di A.L. Oppenheim [1969] della Mesopotamia come "terra dalle tante città"). Il saggio di Adams (1966) pone esplicitamente il ...
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La domesticazione delle piante e l'agricoltura: Vicino Oriente ed Egitto
Willem van Zeist
Lucio Milano
Daniele Morandi Bonacossi
Le origini e i primi sviluppi
di Willem van Zeist
I dati archeobotanici [...] del IV millennio a.C., il necessario presupposto per la sopravvivenza e per la crescita della civiltà urbana. Trovandosi tutto l'alluvio mesopotamico al di sotto dell'isoieta dei 250 mm annui, l'unico tipo di agricoltura praticabile era infatti ...
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assiro
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Dell’Assiria, regione storica dell’Asia anteriore, nella Mesopotamia; relativo o appartenente agli Assiri (gr. ᾿Ασσύριοι lat. Assyrii e Assyri), antica popolazione dell’Assiria, caratterizzata da un elevato...
mediterraneo
mediterràneo agg. [dal lat. mediterraneus (con i sign. 1 e 2), comp. di medius «medio» e terra «terra»]. – 1. ant. Di regione lontana dal mare, tutta compresa entro terra (sinon. quindi di continentale e contrapp. a marittimo):...