GIOVANNI da Capestrano (Capistranus, Iohannes de Capistrano, Kapristan), santo
Hélène Angiolini
Nacque a Capestrano, vicino L'Aquila, il 24 giugno 1386. Il padre, Antonio, il cui nome è noto da alcune [...] devozionale e miracolistica destinata a finire l'8 ag. 1526 quando la città cadde sotto il dominio turco e il convento fu devastato.
La notizia della sua morte, diffusa immediatamente dai suoi confratelli ebbe un'immediata e vasta eco. Giovanni da ...
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Il clero novatore
Bruna Bocchini
Il termine ‘novatore’ si trova utilizzato prevalentemente in relazione alla crisi modernista, per indicare sacerdoti, religiosi e laici che partecipavano alle istanze [...] alla rinnovata cura pastorale rivolta ai giovani che arrivavano in città come Torino e che vivevano in una situazione di grande , come uno strumento per superare certi modelli di violenza diffusi. Inoltre egli era un patriota convinto e partecipò con ...
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Politeismo e ‘monoteismo’ pagano, culti misterici ed ermetismo
Il pluralismo religioso imperiale all’epoca di Costantino
Giovanni Filoramo
Oggi si tende a vedere il mondo religioso imperiale dei primi [...] ricevono segretamente da alcune genti in villaggi o in alcune città nome e culto. Il resto della loro moltitudine è chiamato a ogni verso, lascia sospettare che l’epiteto fosse relativamente diffuso nell’Impero. Nella Kore Kosmou (Estratto 23,5) egli ...
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L'Italia di Trento, l'Italia senza Trento
Vincenzo Lavenia
Illiade per le cose di Germania, Italiade
A più di cento anni dalla chiusura del concilio, la città di Trento meritò una descrizione a stampa [...] però si vedono frequentar il choro almen quei, che si trovan in città, e corrispondono degnamente al loro Stato»40.
I canonici avevano forse l , pubblicò un’opera che, sebbene non molto diffusa, appare comunque significativa. Si tratta de La corte ...
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Tradizioni ecclesiastiche e culto costantiniano in Occidente
Il culto di Costantino nei secoli VII-XIII e la sua sopravvivenza fino a oggi
Antonio Francesco Spada
Il nome dell’imperatore Costantino [...] sorse a Costantinopoli subito dopo la sua morte perché fu sepolto nella chiesa dei Dodici Apostoli di quella città. Poi lentamente si diffuse fra tutte le popolazioni cristiane di rito bizantino e fu incluso in tutti i loro calendari e sinassari ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] Ripa. La realizzazione di nuove vie nella periferia opposta della città migliorò l'infrastruttura nella zona di Capo le Case. La cura secolo, alcuni autori veneziani con un'apologia, diffusa in molte parti dell'Europa, della repubblica aristocratica ...
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Sorelle d’Italia: presenze e immagini femminili
Cecilia Dau Novelli
Sommario: Angeli del focolare o suffragette fra Otto e Novecento. Il primo femminismo - Le cattoliche ▭ L’emergere delle donne nella [...] una diminuzione delle nascite, soprattutto al Nord e nelle città: lì dove l’adesione alle organizzazioni del partito . Comunque, ci si rendeva conto che in seguito alla diffusa industrializzazione la società italiana era cambiata e che le conseguenze ...
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«Su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
Organizzazione ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
Per avere una panoramica complessiva di come fosse articolata la Chiesa a ridosso del [...] L’accolitato è proprio dell’Occidente, mentre in Oriente è più diffusa la figura dell’esorcista, che impone le mani ai catecumeni e lo stesso problema, ma in maniera diversa. Quando Costantino entra nella città, c’è un solo vescovo (non si sa se i ...
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Vescovi/2: dalla svolta antimodernista a Pio XII
Roberto P. Violi
Antimodernismo e nazionalizzazione dell’episcopato
L’episcopato italiano, su cui ancora si rifletteva, all’atto dell’elezione di Pio [...] consenso alla guerra d’Etiopia nel 1936.
S’era diffusa una mentalità religiosa contagiata dai linguaggi e dai riti Il governo, cit., pp. 96-98.
105 A. Riccardi, Roma «città sacra»? Dalla Conciliazione all’operazione Sturzo, Milano 1979, pp. 120-176.
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Il clero curato: modelli e sviluppi
Maurilio Guasco
Tra liberalismo e intransigentismo
A pochi anni di distanza dalla raggiunta Unità d’Italia sarebbero iniziate le discussioni sulla futura capitale, [...] sue esigenze, i suoi modelli ideali. Rimaneva largamente diffusa una concezione tradizionale del sacerdozio, definito dal suo primi anni Settanta vi sarebbero state scelte analoghe in altre città italiane (Milano, Parma, Alessandria e Trento), con il ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...