Agnello
F. Nikolasch
G. G. Pani
F. Panvini Rosati
SIMBOLOGIA E ICONOGRAFIA
di F. Nikolasch
L'a., al pari della pecora e dell'ariete, è tra i simboli principali dell'arte cristiana, soprattutto come [...] del sacrificio di Isacco compare anche in un sarcofago 'a porte di città' conservato a Parigi (Louvre; Wilpert, 1929, I, pp. 182-183 Ep. XLII, 2; PL, LXI, col. 380). Particolarmente diffuso è l'a. collocato sulla croce, nel punto di incrocio dei ...
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COMO
P. Strada
(lat. Comum, Novum Comum)
Città della Lombardia, capoluogo di provincia, situata in una piccola conca all'estremità meridionale del ramo occidentale del Lario, tra formazioni montuose [...] attico alterando l'illuminazione, un tempo diffusa e graduata, dell'interno. Quattro sostegni Belloni, M. Zecchinelli, Como, in Enciclopedia dei comuni d'Italia, I, Le città della Lombardia, Firenze 1987, pp. 1-40; Civiltà di Lombardia. La Lombardia ...
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ERBARIO
L. Tongiorgi Tomasi
Deve intendersi con il termine e. un libro, in uso dall'Antichità classica fino agli ultimi decenni del sec. 15°, che raccoglie descrizioni delle piante e delle loro virtù [...] loro virtù terapeutiche. Questo e., che costituì la più diffusa fonte del sapere botanico nel corso di tutto il Medioevo Filippo per Francesco II Novello da Carrara, ultimo signore della città veneta, deposto nel 1403. Non è certo casuale che quest ...
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GENTILE di Niccolò di Giovanni di Massi, detto Gentile da Fabriano
Marco Bussagli
detto Gentile da Fabriano Non si conosce la data di nascita esatta di questo pittore marchigiano, figlio di Niccolò [...] di serafino con sei ali secondo una tipologia diffusa in area anglo-tedesca e prontamente ripresa da vite…, a cura di A. Venturi, I, Firenze 1896; F. Sansovino, Venetia città nobilissima e singulare, Venezia 1581, pp. 54, 147, 325; A. Ricci, Memorie ...
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Mano
Rosadele Cicchetti
Marco Bussagli
La mano, ultimo segmento dell'arto superiore, è un'unità funzionale costituita da polso, palma e dita. Il polso, o carpo, è formato da otto ossa, quattro prossimali [...] modo che togliendo la mano restasse la sua sagoma, appare diffusa dai Pirenei agli Urali e testimonia ampiamente come già allora Medioevo, a cura di M. Buonocore, Catalogo della mostra: Città del Vaticano, 9 ottobre 1996-19 aprile 1997, Roma, Palombi ...
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FERRARA
B. Ward-Perkins
(Ferraria nei docc. medievali)
Città dell'EmiliaRomagna, capoluogo di provincia, situata sul Po di Volano, a pochi chilometri a S del Po.Le vicende di F. sono direttamente legate [...] Ottone II nel 967 rese F. al papa; nel 999 la città per intervento di Ottone III fu riassoggettata a Ravenna. Nello stesso anno della ceramica ingobbiata, graffita e invetriata, molto diffusa nell'Italia padana del Quattrocento e Cinquecento, recenti ...
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CUPOLA
E. Galdieri
Tipo di volta a pianta curvilinea (circolare, ellittica, ovoidale) costituita geometricamente dalla superficie generata dalla rotazione di una curva intorno a un asse verticale. La [...] , "Atti del IV Congresso internazionale di archeologia cristiana, Città del Vaticano 1938", II, Roma 1948, pp. 17 1124) in Turchia. Pressappoco nello stesso periodo dall'Iraq si diffuse l'uso di alte coperture piramidali, a muqarnas rovescio, ...
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BRUXELLES
J. -P. de Rycke
(fiammingo Brussel; Brosella, Bruxella, Brocela, Bruolisela nei docc. medievali)
Capitale del Belgio e capoluogo della prov. del Brabante, B. si estende nel fondovalle percorso [...] di un fossato che si riempiva d'acqua nella parte bassa della città e nella parte alta rimaneva a secco. Il sistema murario (dall'altezza pure con un secolo di ritardo rispetto alla Francia, si diffuse a B. sino a improntare di sé la maggior parte ...
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Almohadi
G. Ventrone Vassallo
Intorno al primo quarto del sec. 12°, furono chiamate al-muwaḥḥidūn ('i professanti l'Unità di Dio', al-tawḥīd 'l'unicità', il fatto di essere l'unico), da cui A., le popolazioni [...] in un grandioso progetto urbano voluto dal sovrano per esaltare la nuova città di Rabat, detta Rabāt al-Fath, e per commemorare la vittoria città e delle fortezze, soprattutto in terra spagnola dove, del resto, tale tecnica costruttiva era già diffusa ...
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CAVALLINI, Pietro
A. Tomei
(o Pietro de' Cerroni)
Artista attivo principalmente a Roma e a Napoli tra l'ultimo quarto del Duecento e il primo decennio del Trecento.Scarse e variamente interpretate, [...] noti, portano tracce evidenti della lezione cavalliniana, ampiamente diffusa, soprattutto nei territori a S di Roma, di Francesco alla Roma di Dante, in Roma nel Duecento. L'arte nella città dei papi da Innocenzo III a Bonifacio VIII, a cura di A.M. ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...