MONETA
L. Travaini
Nel Medioevo, il termine m. designava tanto la zecca (è anzi questo il significato originario della parola, dovuto al fatto che la prima zecca romana si trovava presso il tempio di [...] 1398-1437).Le immagini religiose rappresentano uno dei più diffusi soggetti dell'iconografia monetale: il Cristo, in santi a tenere in mano i modellini delle loro basiliche o delle città: si veda l'esempio del grosso argenteo battuto nel sec. 14° ...
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Almoravidi
G. Ventrone Vassallo
Intorno alla metà del sec. 11°, un capo dei Ṣanhāja, nomadi berberi del Sahara, detti anche Mulaththamūn dal lithām, il velo che copriva i loro volti, dopo aver approfondito [...] quali era pur sempre l'ingresso del Dār al-Ḥajar.
Per le altre città del Marocco, si può ricordare che Fez, dopo l'unificazione dei due quartieri scavi e da raccolte di superficie che fu ampiamente diffusa, soprattutto in Nord Africa, la tecnica di ...
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CRACOVIA
J.K. Ostrowski
(polacco Kraków; ted. Krakau; Kopiec Krakusa nei docc. medievali)
Città della Polonia meridionale, situata sulla Vistola nella regione della Piccola Polonia, capitale del regno [...] della Grande Polonia. Al 965 risale la prima menzione della città nella relazione di viaggio di un ebreo della Spagna, Ibrāhīm b nella cortina muraria, quello 'vendico' o 'slavo', più diffuso nel sec. 13°, che consisteva in una sequenza di due ...
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METROLOGIA ARCHITETTONICA
R.E. Zupko
Nel Medioevo ogni costruttore o bottega utilizzava unità di misura proprie del luogo di origine, che potevano quindi differire considerevolmente, essendo dipendenti [...] locali - definite 'comune', 'comunitativo', 'da piazza' o 'di città' e utilizzate in insediamenti urbani e rurali -, sia da una certa quota come 'architettoniche' o 'da muratore'. L'oncia era diffusa in tutti i territori italiani ed è esempio di un ...
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Aleppo
P. Cuneo
(ittita Khalap; accadico Khallaba; gr. Βέϱοια; lat. Beroea; arabo Ḥalab)
Capoluogo della prov. (muḥāfaza) omonima della Rep. Araba Siriana, situato nella piana del fiume Quwayq (Queyq), [...] Shaykh Muḥassin, entrambe erette nel 1212 fuori le mura a O della città, ancora legate all'obbedienza sciita dei Fatimidi e degli Hamdanidi. Alla a fondo cieco.
Tra gli elementi decorativi più diffusi e generalizzati sono le stalattiti (muqarnas) e l ...
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Etruschi
Tommaso Gnoli
Un popolo misterioso… ma non troppo
Gli Etruschi erano la più importante popolazione dell'Italia preromana. Occupavano originariamente la regione compresa tra l'Arno e il Tevere, [...] , nei pressi di Bologna. La civiltà villanoviana risulta diffusa durante l'Età del Ferro (9°-8° secolo esempio, quando Roma conquistò, dopo una guerra decennale, Veio, nessuna città etrusca della lega si mosse in aiuto della sorella!
Dallo splendore ...
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Ampolla
V. Ascani
Recipiente realizzato in materiali diversi (principalmente metalli, vetro o terracotta), di forma globulare e di ridotte dimensioni (cm. 6-10 di diametro maggiore), provvisto di un [...] connessa alla controversa Passio del santo, la cui più diffusa versione (Parigi, BN, lat. 5274, c. 186v Rossi, Sulla questione del vaso di sangue, a cura di P.A. Ferrua, Città del Vaticano 1944.
B. Bagatti, Eulogie palestinesi, OCP 15, 1949, pp. 126 ...
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HUESCA
M.A. Castiñeiras González
(lat. Osca)
Città della Spagna, capoluogo della provincia omonima, H. è situata a S-O delle Sierras Exteriores della catena dei Pirenei, in una delle depressioni dell'Alta [...] più evidente e riconoscibile è invece il tracciato della città araba, la cui intricata medina e i sobborghi quadrata a tre navate, transetto e tre absidi ripete una tipologia diffusa nell'ambito dell'arte del Camino de Santiago, presente, per es ...
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TRIPOLI
H. Salam-Liebich
(gr. ΤϱίπολιϚ; arabo Ṭarābulus al-Shām)
Città del Libano settentrionale, il cui nome greco deriva dalle vicende della sua fondazione, avvenuta, probabilmente, nel sec. 8°-7° [...] di Antiochia. Nel corso dei secc. 12° e 13° la città si sviluppò ininterrottamente, nonostante due gravi terremoti nel 1157 e nel 1170 denominate ablaq, secondo una tecnica molto diffusa nell'architettura mamelucca.La decorazione, inserita nella ...
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BARONIO, Cesare
E. Bassan
Ecclesiastico dell'età della Controriforma (Sora 1538 - Roma 1607), condusse come storico e come restauratore di luoghi sacri una importante azione di recupero e personale [...] fondamentali, la revisione del Martyrologium romanum (diffusa manoscritta nel 1583 e stampata in varie cristiana, Roma 1926; R. Krautheimer, Corpus Basilicarum Christianarum Romae, 5 voll., Città del Vaticano 1937-1980: I, pp. 317, 319; III, pp. ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...