Coevoluzione uomo-vegetazione nell'ecosistema mediterraneo
Sandro Pignatti
(Dipartimento di Biologia Vegetale, Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' Roma, Italia)
La prima domesticazione di piante [...] energia solare. Il Sole però eroga energia in una forma diffusa che non può venire conservata o trasferita. La coltivazione maggiormente necessari. Diviene così possibile la costituzione di città e di società complesse.
L'orto mediterraneo
Nelle ...
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Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] e propri templi della cinematografia edificati in ogni grande città, potevano vantare un organo, oppure un'orchestra di sulle ragioni stesse della sua esistenza. L'argomentazione più diffusa ‒ e più scontata ‒ verteva sulla necessità di coprire ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] (Compendio 1755: 212).
Un’istruzione sempre più diffusa e la progressiva laicizzazione dell’Italia postunitaria, soprattutto , UTET, 2 voll., vol 1°.
Bruni, Francesco (2003), La città divisa. Le parti e il bene comune da Dante a Guicciardini, Bologna ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] delle varietà locali su base toscana.
Nel Seicento si diffuse e si stabilizzò la norma elaborata nel Cinquecento da ➔ svolta in latino. Naturalmente si crearono forti discontinuità tra città e campagna e tra il Settentrione e il Meridione. ...
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La grande scienza. Evidence-based medicine
R. Brian Haynes
Gordon H. Guyatt
Evidence-based medicine
Tra il 1991 e il 1992 gli epidemiologi della McMaster University di Hamilton (Ontario, Canada) pubblicarono [...] sul "Journal of the american medical association" (JAMA), la rivista medica più diffusa al mondo.
Gordon H. Guyatt si unì al gruppo nel 1983, Deborah Oxford, Chalmers nel 1992 fondò proprio in questa città il primo centro Cochrane, con l'intento di ...
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Alcolismo
Giovanni Gasbarrini
Giovanni Addolorato
Giuseppe Francesco Stefanini
Hasso Spode
Il concetto di alcolismo non ha un significato univoco, né nel linguaggio comune, né in quello scientifico; [...] problema sociale) e, nell'ambito di una stessa regione, tra città, campagna e zone montane, dove il consumo di alcolici è in
L'alcol è sempre stato ed è tuttora la più diffusa sostanza psicotropa al mondo. La maggior parte delle culture distingue ...
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Spazio
Paolo Casini
Spazio è un sostantivo polisenso che designa in generale un'estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri [...] mitica e la geometrizzazione dello spazio
La nozione più diffusa e comune consiste nella percezione di uno spazio 'naturale orientamento e nella topografia di edifici di culto, templi, città.
Non è immune dai residui arcaici provenienti dai miti ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] e anche in opposizione rispetto a Milano. In quest’ultima città i primi documenti in volgare della cancelleria datano dal 1426 e sue caratterizzazioni evidenti, diventa un obiettivo progressivamente più diffuso (Bongrani & Morgana 1992: 100). Nel ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] quasi tutte le artes dictandi del XIII secolo; in questa città «il volgare, diventando lo strumento dell’epistolografia ufficiale, si o esplicitamente codificate sta lasciando spazio a una diffusa informalità in nome di una presunta vicinanza alle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Luca Pacioli
Pier Daniele Napolitani
Frate francescano, erede della tradizione delle scuole d’abaco, intimo di artisti quali Leonardo da Vinci, professore nei più importanti centri dell’Italia fra Quattro [...] non senza assentarsi per seguire varie questioni legate alla sua città natale. Non è documentata la data del suo rientro definitivo esse che il sapere matematico del mondo antico venne conservato e diffuso. L’Euclide che viene letto fra il 13° e il ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...